Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DENSITÀ
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      in Tasi comunicanti, e non esigono alcuna pesata. Si prendono, per es., due tubi lunghi verticali, fissati sopra uno stesso sostegno avente una divisione in millimetri ; i due tubi sono curvati verso la base in modo da formare due braccia più corte che si riuniscono fra di loro ; nell'uno si versa acqua pura e nell'altro il liquido di cui vuoisi determinare la densità, operando in modo che il liquido nelle due braccia corte sia allo stesso livello. Allora misurando le altezze delle colonne liquide nei due tubi lunghi, poiché queste sono in ragione inversa della densità, si avrà facendo = 1 la densità dell'acqua :
      in cai d rappresenta la densità richiesta ed h e h sono le altezze osservate delle colonne liquide.
      Si può anche disporre l'apparecchio diversamente, cioè si possono prendere due tubi riuniti superiormente e comunicanti con uua piccola tromba pneumatica, i quali nella parte inferiore pescano in due recipienti separati, contenenti l'uno acqua, l'altro il liquido da esaminare; aspirando l'aria per mezzo della tromba, i due liquidi s'inalzeranno diversamente nei due tubi, e da questa diversità di in alzamento si calcolerà la densità richiesta. 11 prof. Ugo Schiff, che ha descritto un apparecchio di questo genere (Ann. Chem. Pharm., cxxi, 82, e Jahresbe-richt, 1862, p. 4), per la determinazione dei pesi specifici dei liquidi, gli ha dato il nome di densimcb nometro. È inutile l'osservare che questi apparecchi non forniscono che dati approssimativi, e richiedono quantità considerevoli di sostanza.
      Un metodo piuttosto esatto e molto spedito da potersi applicare con vantaggio quando si hanno a disposizione piccole quantità di liquido è stato suggerito da J. A. E. Newlands (Chemical News, xiii, 50, e Jahresbericht, 1866, p. 16). Si pesa la sostanza in un piccolo fiasco tarato, poi per mezzo di una pipetta affilata se ne toglie un volume determinato e si ritorna a pesare il vaso; la differenza di peso darà la quantità del liquido, e se si usa una pipetta graduata, colla sola lettura potrà aversi il peso di un egual volume d'acqua, e sarà per conseguenza conosciuta la densità ; se la pipetta non è graduata si ripete l'esperienza precedente operando con acqua, e cosi si conoscerà il peso dell'egual volume di acqua.
      Un altro metodo per la determinazione della densità, dei liquidi specialmente, dovuto al sig. Serra-Carpi di Koma, merita di essere accennato anche qui. Questo metodo si fonda sul fatto che le forinole relative ai pendoli composti comprendono fra gli altri elementi la densità delle parti costituenti. L'autore impiega un pendolo avente il centro di oscillazione collocato fra due lenti, di cui si fa cambiare il numero delle oscillazioni in un dato tempo, per una variazione di massa nella lente superiore che si trova fissata all'estremità dell'asta. Per un tale pendolo il Serra-Carpi stabiliva la formola^ &« + !( PK*+P'K'»).
      finà= rP 'b—a T
      * phb + h —---P(*+a)
      Se si cambia il peso p della lente superiore in p,
      e contemporaneamente il numero n di oscillazioni tu un minuto in ny, si avrà un'altra equazione differente dalla prima per questi due elementi. E poiché si può disporre a piacere di quasi tutte le quantità del secondo membro, le quali dipendono dalle dimensioni del pendolo, si possono scegliere tali che per due valori p e py, tra loro vicini, i secondi membri rispettivi differiscano poco fra loro e si possa ammettere nella pratica pn^zupp*, cioè i pesi p e p, inversamente proporzionali ai quadrati rispettivi dei numeri di oscillazione. Onde si può dedurre : 1° che può determinarsi il peso specifico di quasi tutti i liquidi col pendolo descritto impiegando come lente superiore un recipiente di dimensioni convenienti ; 2° questa determinazione è pure applicabile a tutti i corpi solidi che possono essere ridotti a un dato volume.
      Ecco ora i pesi specifici, relativi all'acqua a 4°, dei liquidi più importanti:
      Mercurio............13,59593 (Regnault)
      Bromo.......3,187
      Bicloruro di stagno . . . 2,267
      Protocloruro di fosforo . . 1,616
      Acido solforico H»S04 . . 1,841
      Solfuro di carbonio . . . 1,293
      Acido cloridrico . ! . . 1,240
      Acido nitrico.....1,217
      Nitrobenzina.....1,200
      Etere nitrico.....1,132
      Anilina..............1,0361
      Latte........1,030
      Acqua di mare .... 1,026
      Benzonitrile..........1,0230
      Essenza di senape . . . 1,0282
      Essenza di terebentina . 0,870
      Cianuro di metile . . . 0,8347
      Alcoole metilico .... 0,821
      Cloruro di etile .... 0,922
      Alcoole .......0,815
      Acido acetico.....1,064
      Olio d'uliva......0,815
      Aldeide.......0,805
      Acetone.......0,822
      Etere solforico . . . . 0,715
      Acetale.......0,821
      Acido formico..........1,2353
      Benzina pura..........0,8995
      Toluene..............0,8441
      Ectilene dal catrame . . 0,8770
      Cimene dalla canfora . . 0,8732
      aorale.......1,502
      Cloroformio......1,48
      Joduro di metilene . . . 3,342
      Determinazione della densità dei gas. — Si chiama densità di un gas o di un vapore, alla temperatura T e sotto una pressione H, il rapporto tra il peso P' di un volume V di questo gas o vapore e il peso P di un volume eguale di aria atmosferica alla stessa temperatura T e sotto la medesima pressione H. Se il gas o il vapore seguisse esattamente le stesse leggi di dilatazione e di elasticità dell'aria atmosferica nei limiti di temperatura o pressione in cui conserva lo stato di fluido aeriforme, allora la densità sarebbe la stessa a tutte le temperature e sotto tutte le pressioni.
      Ma l'esperienza dimostra che questa identità di leggi non esiste nemmeno per i gas più permanenti,
      (Koppì (Kopp) (Kopp)
      (Kopp) (Kopp)
      (V. Longuioioe) (idem)
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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