Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DEIiBITÀ.
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      le stesse leggi di dilatabilità e compressibilità dell'aria atmosferica, per piccole variazioni che si facciano subire alla temperatura edalla pressione. L'apparecchio che soddisfa a queste condizioni è rappresentato dalle figg. 2057 e 2058. 11 recipiente dentro cui si misura il gas si compone di un tubo A B di 3 a 4 centiin. di diametro, terminato superiormente da un tubo capillare A b, munito di una chiavetta in acciajo r; la tubulatura inferiore è ermeticamente congiunta in un pezzo di ghisa ed e /*, portante una chiavetta a tre vie R. Il pezzo edef porta una seconda tubulatura e f} a cui è congiunto il tubo aperto CD; ed è fissato solidamente ad un treppiede di ghisa M N P Q. Una lamina di lamiera forte, di cui si vede nella fig. 2058 la forma, è fissata per mezzoyf
      delle viti e con interposizione di mastice sul pezzo di ghisa edef; infine un mezzo cilindro ghi di lamiera piombata, terminato in una delle sue facce da un telajo di ferro fucinato EFGH (fig. 2057), si adatta per mezzo di viti e mastice sulla lamina di lamiera pqs. Una lastra di vetro serve a chiudere la faccia aperta del cilindro ; essa vi si applica per mezzo di un secondo telajo di ferro simile al primo e fissato su questo con viti (fig. 2057).
      Ecco come si opera volendo determinare con questo apparecchio la densità di un gas a diversé temperature e a diverse pressioni. Si gira la chiavetta a tre vie in modo da non permettere la comanica-zione tra i due tubi, e si versa del mercurio nel tubo aperto CD. Nello scopo di seccare completamente le pareti del tubo A B, vi si fa il vuoto repli-catamente per mezzo di una macchina pneumatica che si adatta alla chiavetta r ; poi si fa girare l'altra chiave R a poco a poco in modo da mettere in comunicazione i due tubi e da fare entrare il mercurio in quello AB, nel quale si continua sempre a fare il vuoto; quando il mercurio è giunto alla sommità del tubo capillare A b, si chiude la chiavetta r. Fatto ciò, si mette la tubulatura bm in comunicazione con la sorgente del gas di cui vuoisi determinare la densità ; si apre la chiavetta r, e si fa affluire il mercurio dal tubo AB,dando una posizione conveniente all'altra R : quando si è introdotta la quantità di gas necessaria, si chiude la prima r, e si gira la seconda R in modo da mettere in comunicazione i tubi AB e CD; poscia si riempie il recipiente EFGH con acqua alla temperatura a cui vuol farsi l'esperienza, e posta in continuo movimento perchè la temperatura si mantenga costante.
      I tubi A B e C D sono divisi in millimetri, e peril tubo AB si conoscono le capacità corrispondenti alle divisioni segnate nel vetro. Facendo colare il mercurio dalla chiave B, o introducendovene dal tubo CD, si può mettere la quantità di gas ottenuta nel tubo AB successivamente sotto le pressioni H, H', H" e determinare i volumi Y, V', Y" che occupa nel tubo AB. La pressione più debole alla quale si potrà operare con questo apparecchio sarà quella per la quale il mercurio giunge in D nel tubo CD, e la pressione più alta quella in cui il mercurio perverrà alla estremità superiore C di questo tubo. Questi limiti si possono estendere indefinitamente mettendo il tubo CD in comunicazione con un serbatojo nel quale si fa il vuoto e si spinge aria compressa.
      Si può poi far cambiare la temperatura a piacere, mettendo nel cilindro dell'acqua più o meno calda. Determinando il peso del gas introdotto dentro il tubo, si hanno così tutti gli elementi per poter determinare la densità del gas alle diverse temperature ed alle diverse pressioni in cui si è operato. Per determinare questo peso del gas si possono mettere in pratica metodi diversi, secondo la sua natura chimica. Il metodo più generale consiste nell'avere un pallone munito di un pezzo a chiavetta, che si adatta esattamente sulla tubulatura b m del tubo A B ; si fa il vuoto in questo pallone, vi si fa passare il gas contenuto nel tubo A B e si pesa nuovamente, col metodo precedentemente descritto dei palloni compensati : l'aumento di peso del pallone dà il peso del gas. Sovente il gas può essere immediatamente assorbito dagli agenti chimici, come sono, ad esempio, l'acido carbonico, l'acido solforoso, l'idrogeno solforato, l'ammoniaca ; allora si mette la tubulatura bm in comunicazione con un apparecchio contenente la sostanza assorbente, e l'aumento di peso di questo apparecchio rappresenta il peso del gas. Infine in molti casi si può determinare il peso del gas con un'analisi chimica, come per gl'idrogeni carbonati e i diversi gas della chimica organica.
      Metodi di Bunsen. — Bunsen ha suggerito diversi metodi per determinare la densità dei gas, i quali, sebbene non comportino l'esattezza di quelli di Regnault, pure meritano di essere conosciuti, ed hanno un'importanza grandissima nella pratica chimica per la loro semplicità.
      1° Si prende un piccolo pallone di vetro g (figura 2059) a pareti sottilissime e più leggiero che è possibile, e della capacità di 200 a 300 c. c. Il collo di questo pallone è spesso sottile, e porta una divisione in millimetri. Attraverso di questo collo, che può essere ermeticamente chiuso per mezzo di un tappo di vetro smerigliato, si versa, coll'ajuto di un tubo che giunge sino al fondo del pallone, del mercurio in quantità sufficiente per riempirlo interamente. Dopo ciò si capovolge il pallone nella piccola vasca A A , e vi si fa entrare il gas, curando che il livello del mercurio nel collo rimanga alcuni millimetri al di sopra del livello nella vasca. Il gas s'introduce nel pallone in istato umido, e si dissecca ivi, per mezzo di un piccolo frammento b di cloruro di calcio, che si è fatto cristallizzare sulle pareti del pallone con una goccia di acqua, scaldando e raffreddando alternativamente il pallone: questo cloruro di calcio dissecca completa-
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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