Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DENSITÀ.
      AzotoIdrogeno
      Anidride carbonicaAmmoniaca.............
      Acido cloridrico...........
      Idrogeno protocarbonato........
      Ossido di carbonio..........
      Biossido di azoto...........
      Idrogeno solforato..........
      Protossido di azoto..........
      Cianogeno.............
      Anidride solforosa..........
      Cloro...............
      Acido jodidrico...........
      Infine daremo anche qui i pesi specifici di alcuniAnidride solforosa
      Ammoniaca . . . Protossido di azoto Anidride carbonica
      0,96913 0,976 0,972 0,97137 0,07321 10,0687 0,0693 0,06926 1,51961 1,5245 1,52901 0,59669 0,24740 0,559 0,9670 1,0390 1,1912 1,527 1,86 2,2474 2,44 4,443
      gas condensati.
      1,4333 a 0° 1,4911 a 20°,48 0,6362 a 0° 0,9369 a 0° 0,9470 a 0°
      Biot e ÀragoDulong e Berzelius
      Dumas e Boussingault
      KegnaultBiot e Arago
      Dulong e Berzelius
      Dumas e Boussingault
      KegnaultBiot e Arago
      Dulong e Berzelius
      KegnaultBiot e Arago
      Biot e Arago
      Andrieff J. Pierre Andrieff Andrieff Andrieff
      Determinazione della densità dei vapori. — La densità dei vapori si definisce, come quella dei gas: è il rapporto fra volumi eguali del vapore e di aria atmosferica considerati nelle medesime condizioni di temperatura e pressione. Abbiamo già visto che questo rapporto nei gas non è costante, a cagione che, in generale, i diversi gas non seguono la stessa legge di compressione e di dilatabilità dell'aria; però la variazione della densità dei gas sta sempre in limiti ristretti, mentre, al contrario, nei vapori tale variazione di densità è grandissima per le varie temperature, e sovente ad una data temperatura la densità di un vapore può essere doppia o tripla di quello che non sia(§n altre condizioni. Ciò deriva dal fatto che la legge di compressibilità e di dilatazione dei vapori è molto meno regolare di quella dei gas, tranne che non si operi a temperature molto superiori a quelle in cui il vapore si liquefa.
      Dietro la definizione che abbiamo data, la ricerca della densità dei vapori si riduce nel determinare il peso di un volume V del vapore, alla temperatura T e sotto una pressione H0, e calcolare poi il peso di un eguale volume di aria nelle stesse condizioni di temperatura e pressione. Quest'ultimo, se V rappresenta il volume in centimetri cubici, poiché un centimetro cubico di aria pesa gr. 0,001293187 (Kegnault), sarà dato daf) = V (0,001293187) ^ ^ o,00367T )760 '
      e perciò chiamando p' il peso dell'cgual volume del vapore nelle stesse condizioni di temperatura e pressione, la densità D del vapore sarà espressa dalla equazione :
      p'__p' (1+0,00367T)760 ~~ p ~~ V(0,00l293187).Ho '
      e sarà determinato quando si conosce p* peso^del vapore, V volume occupato da questo peso di vapore, T temperatura, ed H0 pressione a cui l'esperienza fu fatta. Nella determinazione della densità di vapore si possono seguire due vie diverse, cioè determinare il volume V occupato da un peso conosciuto di sostanza alla temperatura T ed alla pressione H0, o inversamente determinare il pesoj? di vapore che riempie un volume determinato precedentemente, in determinate condizioni di temperatura e pressione. I metodi che s'impiegano sono numerosi; noi faremo l'esposizione dei principali fra essi.
      Metodo di Gay-Lussac. — Questo metodo non può applicarsi che per temperature relativamente basse. L'apparecchio consiste in una pentola di ghisa F (vedi fig. 2063), la quale può collocarsi sopra un fornello, e serve di serbatojo e di sostegno di tutto l'apparecchio; dentro questa pentola può capovolgersi una lunga campana di cristallo quadrata della capacità di circa 200 c. c., la quale si tiene per mezzo di un anello che la preme superiormente, e che scorre per un'asta di ferro CC portata da un anello metallico che posa sul fondo della pentola ; quest'asta porta pure un altro anello a cui si attacca il termometro. La campana graduata poi è circondata da un largo cilindro di vetro munito alla parte inferiore di un'armatura metallica allo scopo di adattarla al fondo della pentola per mezzo di un movimento di bajonetta.
      Per fare una determinazione con questo apparecchio, si comincia dal versare mercurio nella pentola di ghisa, e poi si riempie dello stesso liquido la campana graduata in modo da non lasciarvi nessuna bolla di aria, e si capovolge la campana sulla pentola.
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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Anidride Berzelius Boussingault Arago Berzelius Boussingault Arago Berzelius Arago Arago Pierre Andrieff Andrieff Andrieff Kegnault Gay-Lussac