Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DENTATURA - DENTEILA RI A
349
assalitori, e ne ferì trenta. Finalmente, saliti essi sulla rupe, lo oppressero sotto una grandine di sassi. Tornati poi al campo, fecero credere di essere venuti a zuffa col nemico, e che Sicinio era caduto combattendo (Dion. d'Alic., x).
DENTATURA (eool ed anat). — Il complesso dei denti degli animali e dell'uomo. — Dentatura artificiale è una serie di denti artificiali disposti per guisa da rappresentare uno od entrambi gli archi dentali. L'arte di eostrurre queste dentature, og-gimai molto perfezionata, è molto utile all'uomo, sia per evitargli una sgradevole deformità, sia e più per rendergli possibile la -masticazione e preservarlo da varie infermità, conseguenza della mancanza dei denti (V. Denti artificiali). DENTE (eool ed anni). V. Denti. DENTE (mecc.). — Scabrosità regolari o irregolari di cui in varii sistemi di macchine si armano le ruote, gli alberi e i rocchetti per trasmettere il moto.
Le ruote a denti eguali e ad eguali distanze, e così gli alberi ed i rocchetti, s'impiegano nei sistemi di comunicazione del moto regolare detti ad ingranaggio o incastratura; quelle a scabrosità irregolari s'impiegano per la comunicazione o produzione di movimenti variati, e se ne fa uso specialmente nei sistemi di macchine automatiche (V. Automa).
DENTI (archit. mil). — Opera di fortificazione passeggiera, aperta alla gola, e composta di due facce che presentano un angolo sagliente dalla parte del nemico. L'apertura di questo angolo dipende dalla relazione stabilita tra il dente, il terreno circostante e le altre opere colle quali può essere combinato. Ma a norma dei principii generali della fortificazione, la detta apertura non dovrà mai farsi minore di 60°.
I difetti di questk>pera impiegata isolatamente sono evidenti, poiché, per essere priva di fiancheggiamento, ha il fosso indifeso, non batte il terreno con fuochi incrocicchiati, e i tiri che partono perpendicolarmente alla direzione della sua magistrale lasciano davanti all'angolo sagliente uno spazio angolare privo di fuochi, ossia un settore indifeso, che è tanto più ampio, quanto più acuto è l'angolo formato dalle facce. Questi due angoli sono supplemento l'uno dell'altro; quindi è che aumentando l'angolo interno, si diminuirà l'ampiezza del settore indifeso, e questo sparirà compiutamente quando quello giungerà a 180°; ma allora il dente si cangerebbe in un trinceramento in linea retta che lascierebbe scoperti i fianchi dei difensori. Perciò non si dà all'angolo sagliente di quest'opera un'apertura maggiore di 120°. A questo limite l'area del terrapieno è uguale a quella di un dente equilatero avente ugual lunghezza di faccia. Si rimedia in parte all'inconveniente del settore indifeso, adattando nell'angolo interno un capo smozzato per battere nella direzione della capitale (V. Capo smozzato); e si provvede alla difesa del fosso col mezzo delle capponiere semplici poste verso l'estremità delle facce (V. Capponiera).
La lunghezza delle facce del dente isolato, considerata indipendentemente dal terrapieno, non ha alcun limite, e si fissa per ogni caso particolare in ragione dello spazio da avvilupparsi, o delle truppe che voglionsi coprire, o finalmente della quantità
dei fuochi che le facce dell'opera debbono somministrare per la validità della difesa. Cionnondimeno quando la faccia del dente deve avere una lunghezza maggiore di 80 metri, sarà miglior partito lo accoppiare due o più denti meno estesi per formare un bonetto da prete semplice o doppio (V. Bonetto da prete); ovvero lo aggiungere due jnccoli denti di sega laterali per fiancheggiare l'angolo sagliente. 11 dente così fiancheggiato è detto da alcuni autori Coda di rondine (V.).
DENTECANE (geogr.). — Frazione del comune di Pietra de' Fusi, in provincia e circondario di Avellino, con 1200 abitanti. DENTE DI CANE (hot). V. Erltronio. DENTE DI CAVALLO (boi). V. Giusquiamo. DENTE DI LEONE (boi). V. Tarassaco.
DENTELLATA (Plumbago) (hot.). — Genere di piante appartenente alla pentandria monoginia del sistema sessuale, alla famiglia delle plumbaginee, i cui caratteri sono: calice conoideo, a cinque costole, a cinque denti, coperto di ghiandole viscose; corolla imbutiforme, col tubo più lungo del calice, col lembo fesso in cinque segmenti quasi eretti, embriciati coi loro margini; cinque stami ipogini, con filamenti dilatati alla loro base e circondanti l'ovario ; disco intiero o a cinque lobi ; ovario ovoideo, pentagono, brevemente stipitato; stilo lungo, filiforme, ingrossato verso la base; cinque stimmi; cassula coriacea a cinque valve, monosperma, coperta dalla base del calice.
Questo genere comprende otto specie, di cui una sola nativa d'Europa, e sono piante erbacee o francanti, alcune delle quali sono coltivate nei giardini per l'eleganza dei loro fiori ; le più interessanti sono le seguenti:
Dentellata comune o mala erba (plumbago europea Linneo). — Fusto alto circa 6 decim., eretto, angoloso, scanalato, talvolta rossiccio, ramosissimo; rami gracili, fogliosi, gl'inferiori panicolati, lunghi, diffusi : i superiori gradatamente più brevi, semplici o poco divisi ; foglie alterne, glabre, del pari che le altre parti, di colore verde glauco, quasi plumbeo, cuoriformi alla base dilatata in due orecchiette che abbracciano il fasto, denticolate e scabre ai margini, ordinariamente ottusissime, le inferiori ovali od obovali o lanceolato-oblunghe, le superiori ovali-oblunghe ed oblunghe, grappoli di cinque a venti fiori, ascellari e terminali; calice viscoso di colore verde-bruno, munito di cinque tubercoli alla sua base, oltre ai peli ghiandolosi disposti in doppia serie ; corolla di colore porporino o turchiniccio, due volte più lunga del calice; cassula ovoidea, lucida, di colore bruno-nericcio; seme bruno rossiccio, liscio.
Questa specie è un'erba perenne, spontanea nei luoghi aridi dell'Europa meridionale ed in Barberia. Tutte le parti di questa pianta, soprattutto la radice, sono molto acri e caustiche ; si adoperano le foglie ovvero le radici recenti contuse, come topico per distruggere le carni bavose; l'olio in cui siasi fatta macerare questa pianta si considera qual efficace rimedio contro il cancro, e principalmente contro la scabie; la radice masticata provoca un'abbondante salivazione, per cui viene mitigato il dolore dei denti.
t^iOOQLe
| |
Sicinio Dion Alic Denti Coda Pietra Fusi Avellino Erltronio Giusquiamo Tarassaco Plumbago Europa Linneo Europa Barberia Denti Capo Fusto
|