Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DENTI
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bevanda e di rimedio, cosi, se si può, non si dovrà slattare la piccola creatura finché abbia emesso i denti lattaiuoli, specialmente qualora la dentizione abbia luogo durante la state, perchè il bambino in tal caso soffre doppiamente. L'aria libera della campagna, la frescura dei colli e dei monti è un ottimo rimedio per favorire quest'operazione della natura, e menomare i disturbi da essa dipendenti. La dentizione di surrogazione non è accompagnata da alcun sintomo molesto, ma dovrassi allora fare molta attenzione se si vuole che la caduta ed il surrogamento dei denti succeda in modo regolare, la qual cosa non si può tanto facilmente ottenere qualora il diametro degli archi dentali non corrisponda alla grossezza dei denti di surrogazione. Nella seconda dentizione, ossia durante l'eruzione dei denti molari permanenti non si osservano nè diarrea, nè tosse; ma invece bene spesso febbri continue, gagliarde, febbri intermittenti, flussioni al capo, ottalmie moleste, ingorghi delle ghiandole mascellari e parotidee, ed anche congestioni cerebrali assai gravi, le quali devono essere combattute con mezzi appropriati, qualunque sia la causa che le abbia provocate.
Avendo accennate le malattie che accompagnano la dentizione, ci rimane a discorrere di quelle dei denti medesimi, e perciò comincieremo a far parola delle anomalie che si osservano nella struttura e disposizione di questi organi; quindi toccheremo delle infermità cui vanno soggetti, e finalmente delle lesioni relative alle loro connessioni.
Anomalie di struttura dei denti e dei loro archi. — Talvolta si osservarono mancare i denti primitivi ed apparire solamente verso i sette anni quelli della seconda dentizione; altre volte si videro mancare gli uni e gli altri, e spuntare i grossi molari soltanto. 1 denti primitivi possono pure cadere senzachè sieno da altri surrogati; in tali casi le gengive s'induriscono, e servono allo stesso uso dei denti mancanti, mala fisonomia ne rimane alterata. Finalmente possono mancare i denti chiamati della sapienza. I denti possono eccedere in numero, ed Arnold narra di aver veduto un giovine con settantadue denti impiantati in doppia fila. Il numero può essere eccedente per la persistenza di uno o più denti primitivi. Riguardo alla situazione, possono presentare ogni specie di anomalie, e trovarsi piantati orizzontalmente, sottosopra, negli ossi mascellari, sulla vòlta palatina, nelle orbite, nella lingua, nella faringe, nello stomaco e nelle ovaje. Quest'ultimo vizio può provenire dall'esservi in tal caso i rudimenti di un feto in altro feto. Di più, ove non si estraggano per tempo i denti primitivi, e non si guidino nelle loro eruzioni gli altri, essi possono prendere una direzione obliqua o falsa. Al che si può rimediare estraendo per tempo i denti primitivi e quelli che impediscono l'accrescimento di un dente troppo voluminoso, o legandoli con fili di seta o di argento, o adoperando altri strumenti adattati. I vizii cui sono soggetti gli archi dentali sono l'eccesso di prominenza o di retrazione, o l'inversione, trovandosi cioè i denti superiori dentro gl'inferiori, il che dà luogo a deformità per lo più insanabili, massimamente quando il vizio sia considerabile. Malattie della sostanza del denti. — Queste sono:
1° il logoramento ; 2° la scalfittura; 3° la frattura ; 4° Vatrofia; 5° la decomposizione e lo scoloramento dello smalto; 6° la carie; T la consumazione e le esostosi delle radici; 8° V infiammazione della polpa dentale; 9° le fungosità; 10° Vossificazione della detta polpa; e finalmente 11° la nevralgia dentale.
1° Logoramento. — Se i denti si logorano per l'uso ed egualmente, non ne succedono gravi inconvenienti; però essi diventano più sensibili a tutte le impressioni, perchè la polpa dentale non è più coperta dallo smalto. Ove questo succeda in modo parziale per qualche corpo estraneo che freghi continuamente in quel sito, converrà porvi riparo per tempo. Se un dente in gran parte consumato è sede di nevralgia, si potrà impiombare, o si dovrà estrarre.
2U Scalfittura. — Questa può essere, al pari del logoramento, prodotta da cause meccaniche, e dà origine agli stessi incomodi e disturbi.
3° Frattura. — Lo stesso si dica della frattura, eccettuate alcune cause particolari od Ignote che possono rendere i denti maggiormente fragili. Se il dente infranto duole, si dovrà strappare; come pure ove per le sue asprezze laceri la gengiva.
4° Atrofia. — Tale malattia, chiamata erosione da Bundou e Mahen, è distinta in tre varietà da Duval: nella prima si osservano macchie di color bianco latteo o giallo nello smalto dei denti ; nella seconda veggonsi infossature di color giallastro od incolore con assottigliamento dello smalto; nella terza avvi consumazione della corona stessa presentante depressioni circolari evidenti. L'atrofia dipende in generale da discrasia scorbutica o scrofolosa, e riescono in essa inutili i rimedii locali; ma all'opposto vantaggiosi gli universali, atti a combatterne l'origine.
5° Decomposizione e scoloramento dello smalto. — Indicano la decomposizione dello smalto le macchie nere od oscure che sopra di esso appariscono e la mancanza di levigatezza che vi si scorge, non che una perdita evidente di questa sostanza nella corona. Le cause di tale affezione sono ancora ignote, al pari dei mezzi atti a prevenirla. Lo stesso si può dire dello scoloramento dei denti, che diventano oscuri o giallastri senzachè nulla possa loro restituire il proprio colore.
6° Carie. — Questa malattia, comune, nei siti umidi e paludosi, in coloro che abusano di sostanze acri o di cibi caldissimi contemporaneamente a bevande gelate, si distingue in carie calcare, cosi chiamata perchè il dente degenerato somiglia alla calce; scorticativa, in cui lo smalto s'ingiallisce, diventa fragile,e si stacca dal dente presso la gengiva;per-forante, nella quale la sostanza ossea si rammollisce, e presenta una cavità rotonda ; carbonosa, annunziata da un colore azzurrognolo che appare sul dente, e che si cangia in nero e si consuma ; diroU tiva, in cui una macchia giallastra si forma presso il collo del dente, e propagandosi all'interno ne fa staccare la corona ; stazionaria, nella quale si forma una macchia nera con distruzione limitata di quella parte del dente ; e finalmente avvi la carie emulante logoramento, nella quale si scorge un'asprezza nel collo del dente medesimo senza cangiamento di co* lore. La carie si conosce non solamente ai dolorit^iOOQLe
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Arnold Vatrofia Vossificazione Logoramento U Scalfittura Frattura Ignote Atrofia Bundou Mahen Duval Decomposizione Carie
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