Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DENTIROSTRI — DENTONE ANTONIOvivissimi che essa cagiona, ma all'esplorazione visuale e colla tenta. Si può riuscire ad arrestare il progresso della carie coll'applicazione di olii o sostanze aromatiche, colla cauterizzazione, esportazione della sostanza cariosa, coll'impiornhatura od introduzione di cotone impregnato di carbone animale, e finalmente coll'esportazione totale o parziale del dente, affine di far cessare i dolori, e preservarne i denti vicini. Le asprezze lasciate dalla carie si tolgono colla lima.
      7° Consumazione della radice. — Questa malattia è assai frequente, e sembra dipendere da una condizione morbosa della membrana alveolo-dentale.
      Essa è accompagnata da dolore, gonfiezza, rossezza delle gengive, mobilità dei denti infermi e formazione di ascessi e fistole da cui geme un umore marcioso. Sul principio non si distingue dall'odontalgia, ma il gemizio marcioso attraverso la gengiva, la mobilità del dente, la fanno riconoscere, ed allora l'estrazione del dente e l'introduzione nell'alveolo di cotone inzuppato con qualche liquore spiritoso od astringente varrà a fare scomparire le cai ni fungose. Di più, si dovrà combattere la causa generale, la quale è per lo più specifica, e sembra doversi riporre in una discrasia scorbutica. Altre volte le radici dentali, invece di consumarsi, prendono un accrescimento morboso, il che costituisce Vesostosi dentale. La lasciano sospettare un dolore gravativo e profondo, la gonfiezza dell'alveolo, la mobilità del dente infermo ed il suo spostamento. Da principio si combatterà il dolore cogli ammollienti e calmanti, quindi manifestandosi lo spostamento, si passerà all'estrazione. Le cause tanto della consumazione delle radici quanto dell'esostosi sembrano essere quelle stesse che valgono a produrre tali malattie nelle altre Ossa (V.).
      8° Infiammazione della polpa dentale. — Questa è comune nei bambini e spesso provocata dalla carie. È annunziata da dolore acuto, violento, pulsante, prima limitato al dente, quindi propagantesi ai nervi tutti della faccia, intermittente talvolta per qualche tempo, senzachè appaja esternamente tumi-dezza alcuna. Estraendo il dente ed esaminando il canale dentale con una tenta, se ne fa uscire sangue o marcia, ed aprendo il dente scorgesi la polpa infiammata. Le cause sono quelle atte a provocare un'infiammazione di queste parti, e la cura consiste negli antiflogistici, ammollienti, nella cauterizzazione, e per ultimo nell'estrazione del dente.
      9° Fungosità. — Questa apparisce esternamente sotto forma di un tumore rosso circoscritto dall'apertura del dente allorquando il canale dentale è sommamente allargato ; la cauterizzazione è il miglior mezzo contro di essa.
      10° Ossificazione della polpa dentale. — Questa può succedere nei casi di logoramento e carie del dente, e qualora la parte ossificata non comprima la porzione inferma, riuscirà vantaggiosa, altrimente provoca dolori acuti ed aumenta l'infiammazione della polpa dentale sottoposta. Queste lesioni dànno spesso origine ad ascessi seguitati da fistole dentali che si guariscono solamente coll'estirpazione del dente infermo.
      11° Nevralgia dentale (V. Odontalgia). Malattie del denti relative alle loro connessioni.
      — Queste sono: le slogature, prodotte da cause esterne o da qualche malattia interna ; la denudar zione delle radici provocata da ferite o da affezioni delle gengive ; lo sdentamelito, ossia la perdita, di uno o più denti; e finalmente le concrezioni calcari che si formano sopra di essi, e che prendono il nome di tartaro, e scalzandone le radici le denudano e fanno cadere i denti. Queste sono prodotte da deposito lasciato dalla stessa saliva.
      Igiene dei denti. — Questa consiste nel lavarli sovente, fregandoli con pannolino o spazzetta non troppo dura ed evitando di scalzarne le radici ; nel rimediare alle malattie delle gengive che possono essere cagione della loro caduta ; nell'evitare l'umidità, il passaggio repentino dal caldo al freddo, e ricevei sa: nel bandire le sostanze acri che valgono ad annerire i denti e distruggerne lo smalto, come il tabacco e simili; finalmente nel rimediare per tempo alla carie, qualora essa abbia cominciato ad invadere qualche dente. Inoltre dovrassi badare che i denti di latte cadano o siano strappati per tempo; si dirigerà l'uscita del dente novello, e qualora abbia troppo angusto spazio si caverà il dente laterale. Si preverrà l'accumulamento del tartaro ed il rammollimento delle gengive colla masticazione di alimenti solidi, con fregazioni praticate sopra dei denti e con gengivari teneri e blandamente eccitanti.
      Rimedii contro 11 dolore dei denti. — Tutti sanno quanti sieno, tra buoni e mediocri, i rimedii antiodontalgici proposti massimamente a curar la carie. Possono disporsi in due serie ; quelli della prima agi-ì ebbero come cauterizzanti, distruggendo e paralizzando la porzione del nervo messa allo scoperto dalla carie ; quelli della seconda agirebbero unicamente per la loro virtù narcotizzante. In quanto alle sostanze terapeutiche comprese nella prima serie, è bene avvertire che debbono essere usate con grande parsimonia e coi massimi riguardi. Ciò valga in ispecie per il creosoto, il cui uso è frequente. Non ha molto che moriva nello spedalo di Santa Maria Nuova in Venezia un individuo di trentasei anni, il quale, dopo un'applicazione di creosoto fattasi da se stesso sopra un dente cariato, andò incontro ad una tale gengivite che ebbe per esito la cancrena della bocca, la quale, dopo diciotto giorni di degenza nello spedale, lo portò a morte, avendo dato luogo alla septicemia.
      Il rimedio sovrano della seconda serie è l'oppio e i suoi derivati : essi sono dotati di un'azione sedativa per eccellenza, e tante volte un pezzo di cotone imbevuto di laudano e applicato sul dente cariato basta per calmare il dolore: l'ingestione contemporanea di 2 o 3 centigrammi di acetato di morfina in un cuc-chiajo d'acqua può poi conciliare un sonno oltre ogni dire benefico. È utile tante volte la mistura antiodontalgica seguente : cloroformio grammi 5, laudano del Sydenham grammi 2, tintura di belzuino gr. 10. Si mescoli : mettasi nel foro del dente corroso un pezzcr di cotone imbevuto in tale liquido ; lo si rinnovi fine alla insensibilità e lo si lasci in seguito definitiva mente. Una mistura consigliata dal Maggitot contro la carie dentaria è la seguente: tintura di arnica gr. 20, laudano gr. 1, acqua stillata gr. 300; una parte in bocca per qualche momento.
      Un rimedio salito in molta fama in questi ultimit^iOOQLe


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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