Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DENTI
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      tempi è il cloralio. Le virtù ipnotiche e sedative di questo agente terapeutico sono dimostrate da osservazioni pratiche. L'efficacia ed il buon successo che si ottengono dalla sua amministrazione si osservano non solo nelle nevralgie genuine che si manifestano con tanta frequenza dappertutto dove decorrono nervi di senso, ma altresì in quelle nevralgie con alterazioni delle parti vicine che costituiscono il dominio dei nervi ammalati. Dagli studii fatti sul modo col quale agisce detta sostanza nell'organismo, si potè stabilire che la sua amministrazione per uso interno come per injezione sottocutanea produce in tutti i casi la calma e un sonno leggero e interrotto, ma benefico e ristoratore. Tale sostanza apporterebbe seco tutti i vantaggi dei preparati oppiacei, senza averne gl'inconvenienti, quale sarebbe la prolungata congestione cerebrale che i secondi possono produrre. Ammessa pertanto un'azione così benefica di questo agente terapeutico, è naturale che essa debba anche spiegarsi nella odontalgia come in ogni altra nevralgia. Nella odontalgia prodotta da carie si può ricorrere alla sua applicazione locale ed immediata.
      Il buon successo ottenuto in molti di tali casi può autorizzare a raccomandar l'uso di detta sostanza. Un poco di cotono imbevuto in una soluzione satura di idrato di cloralio e applicato sul dente cariato, previa la sua pulitura con cotone asciutto, riesce sempre a calmare i dolori. Tale calma spesso non è più interrotta, talvolta è solo transitoria. In questi ultimi casi però si può ricorrere all'amministrazione per uso interno dello stesso idrato di cloralio in soluzione, ma previo avviso di medico dotto e prudente.
      DENTI (veter.). —Le modificazioni che i denti presentano nel loro comparire, nei cambiamenti cui vanno soggetti, e nella loro forma, servono a far conoscere l'età del cavallo, del bue, della pecora e del cane. — Nel cavallo si contano quaranta denti, cioè : dodici incisivi, sei a ciascheduna mascella, posti in forma di semicerchio alla parte anteriore e mezzana di ciascheduno dei due archi dentarii, e destinati ad incidere, a tagliare gli alimenti ; quattro scaglioni od angolari, due in ciascheduna mascella, situati nei due grandi intervalli che separano gli incisivi dai mascellari, detti spazii interdentarii, i quali denti mancano ordinariamente nelle giumente ; e infine ventiquattro mascellari, i quali, situati profondamente nella bocca, dodici per mascella, e sei a ciaschedun lato di ciascheduna mascella, formano i lati degli archi dentarii, e si dividono in mascellari inferiori e superiori. Oltre i ventiquattro grossi denti mascellari, s'incontrano qualche volta quattro piccoli mascellari detti supplementarii, di modo che nel cavallo adulto il numero di questi denti varia da dodici a sedici per ciascheduna mascella.
      Questi denti erompono in tempi diversi. Ve ne sono alcuni che spuntano poco dopo la nascita e che cadono all'epoca in cui l'animale giunge all'età adulta. Essi portano il nome di denti di latte o denti caduchi (incisivi e dodici primi mascellari o mascellari inferiori). A questi dopo la loro caduta sottentrano altri che si chiamano di surrogazione, o, come si suol dire, di rimpiazzamelo. Infine ve ne sono altri, la cui eruzione è assai tardiva, che noncadono mai e ricevono il nome di permanenti (ultimi dodici mascellari o mascellari superiori e scaglioni).
      I due incisivi anteriori o quelli di mezzo di ciascheduna mascella portano il nome di picozzi; quelli che loro sono vicini e li toccano da ciaschedun lato sono i mezzani; infine i due ultimi portano il nome di cantoni. Essi offrono : 1° una parte libera che sporge dalla gengiva per l'estensione da 12 a 16 millimetri 2° una parte incassata, chiamata anche radice, che è fortemente infissa negli alveoli o cavità scolpite nelle ossa delle mascelle.
      L'estremità della parte libera forma la tavola dentaria. Nei denti freschi, che non sono ancora consumati, questa tavola presenta una cavità profonda, trasversale, specie di imbuto sparso d'una sostanza nerastra, indicata sotto il nome di germi di fava. A mano a mano che il dente si consuma, questa cavità diminuisce, si avvicina al margine posteriore e finisce con isparire. Dicesi allora che il dente ha agguagliato o sgualivato. La radice del dente è anche penetrata da una cavità che si prolunga sino nell'interno della parte libera, e che diminuisce coll'età, cominciando l'obliterazione dalla parte libera, e continuando dalla parte della radice che si allunga e prende successivamente un accrescimento. Le nuove produzioni, o, per dir meglio, le parti dei denti incisivi che spuntano ed escono successivamente a misura che consumano, prendono forme che è importante di conoscere, perchè servono alla cognizione dell'età. Se si prende un dente incisivo di adulto, vedesi che la sua parte libera è appianata dal davanti in dietro, e che la forma della tavola dentaria è presso a poco quella di un ovale allungato nel senso trasversale. Se si tar glia questo dente per traverso, e di 4 in 4 millimetri, vedesi questa forma ovale divenire più perfotta ad un primo taglio ; ad un secondo taglio la tavola dentaria è rotondata ; essa offre una forma triangolare ad un terzo ; ed infine diviene appianata da un lato all'altro verso l'estremità della radice. Tutti i caratteri che abbiamo indicati appartengono ai denti incisivi di rimpiazzamene.
      Gli incisivi di latte o caduchi si riconoscono facilmente alla picciolezza e al colore bianco latteo, e la loro parte libera è separata dalla radice da un restringimento o collare che non si osserva negli altri.
      Gli scaglioni, situati, come è stato detto, nell'intervallo che separa gli incisivi dai mascellari, hanno la parte libera conica, scanalata esteriormente e fortemente solcata sulla faccia interna. Le cavalle sono qualche volta munite di scaglioni, ed altre volte li hanno allo stato rudimentale. Quanto ai denti mascellari, siccome non servono alla cognizione dell'età, è inutile di descriverli.
      Segni col mezzo dei quali si può riconoscere Vetà dei cavalli. — Lo studio dell'età dei cavalli offre tre periodi distinti : 1° l'uscita o l'eruzione e l'agguaglia-mento dei denti incisivi caduchi ; 2° l'uscita e ragguagliamento degl'incisivi di rimpiazzamento ; 3° le diverse forme che prendono le tavole dei denti incisivi agguagliati. Notisi che i puledri nascono ordinariamente in primavera; e che perciò questa è la stagione che serve di norma pel cominciamento di ciaschedun anno nei cavalli.
      1° Eruzione od uscita dei denti di latte o caduchi, — Alla nascita i denti incisivi di latte non hannot^iOOQLe


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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Vetà Eruzione Dicesi