Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DERMATTERI - DERRAND 0 DERAND FRANCESCODERMATTERI [eool.). — Ordine d'insetti distinti da ciò che le ali inferiori, dopo essersi trasversalmente ripiegate, tornano a piegarsi in lungo coinè un ventaglio, o mancano; le elitre hanno la consistenza del cuojo, sono ripiegate orizzontalmente, piccolissime. Tipo è la Forbicina o Forflcula.
      DERMEÀ (boi.). — Genere di funghi tecasporei pirenomiceti, affini ai pezizi, che crescono nelle parti morte dei vegetali: piccoli e nerastri.
      DERMESTIDI (eool.).— Vieri designata con questo nome una tribù di coleotteri pentameri della famiglia dei clavicorni, che vien divisa in due gruppi, quello cioè dei dermestidi propriamente detti, e quello degli attageniti, distinti fra loro dall'avere i primi le antenne libere, e i secondi più o meno nascoste in alcune cavità toraciche.
      Linneo comprendeva nel genere dermeste tutti quei coleotteri pentameri, le cui antenne son terminate in una clava perfoliata e composta di tre articoli, cosicché molte specie di natura affatto diversa eran da lui comprese sotto la medesima denominazione. I moderni limitarono il genere a quelle sole che hanno le antenne un po'più lunghe della testa, le mandibole corte poco arcuate, i palpi quasi filiformi, la testa profondamente inserta nel torace, il corpo ovale più o men fornito di squame, o peli, i piedi coiti e le elitre inclinate sui lati.
      I dermesti allo stato perfetto sono insetti innocui, che vivono sulle erbe e sui fiori, e non si accostano alle sostanze animali se non per deporvi le uova; ma quando sono allo stato di larve sono dannosissimi per la loro voracità, funesta sovrattutto ai gabinetti di storia naturale e ai depositi di pellic-cierie. I loro guasti sono veramente enormi, e si eseguiscono con maravigliosa prestezza per poco che tali larve sien numerose. Ma se questi tornano di tanto danno alle opere dell'uomo, non è a dirsi che la natura abbia dato a questi insetti una tal voracità distruggitrice in pura perdita. Essa serve principalmente a far iscomparire gli avanzi degli animali, i cui cadaveri vengono ridotti scheletri perfetti dall'opera dei dermesti, che rodono di preferenza le loro parti fibrose e tendinee, intanto che le larve dei silfi si nutrono delle parti carnose putrefatte.
      L'ultimo catalogo del conte Dejean annovera dodici specie di dermesti proprie dell'Europa, una della Nuova Olanda, due d'Africa e quattro d'America. Sono comuni fra noi il dermestes lardarius che annida le sue uova nel lardo e nelle carni salate, il dermestes murinus che preferisce anch'egli le botteghe dei pizzicagnoli, e il dermestes carnivorus che si attacca alle carni un po' guaste.
      DERMOTTERl {eool). — Mammiferi appartenenti all'ordine dei volitanti, sebbene sprovveduti di attitudine al volo, perchè hanno una membrana cne serve loro da paracadute (V. Galeopiteco).
      DERNI o DERNAH {geogr.). Città dello Stato di Tripoli, nell'Africa settentrionale, con óOO abitanti.
      DERNIS (geogr.). — Comune dei littoraie dalmata, distretto di Zara, con 1140 abitanti.
      DERNO (in) (mariti.). — Mettere una bandiera in derno significa alzarla in cima all'albero serrata e ripiegata, non lasciandone sciolta che la coda. In tale stato è segnale di disagio nel bastimento che domanda soccorso; e serve ancora per chiamareun piloto. Si mette anche in derno per accennar© al caicco o alla scialuppa di venire a bordo. I bastimenti mercantili che stanno per far vela, pongono la bandiera in derno per chiamare a bordo la loro gente.
      Presso tutte le nazioni europee si costuma di correre a recar soccorso ad una nave che abbia alzato il segnale di disagio, qualunque sia la bandiera che porta.
      DERODINI (terat.). — Mostri che hanno un solo corpo, un solo petto, e di cui lo sterno è opposto a due colonne vertebrali: le membra superiori ed inferiori sono in numero di due, taloia con rudimenti di un terzo.
      DEROGAZIONE (giurispr.). — Parola composta dei due vocaboli latini de privativo, e rogatio, che presso i Romani era la presentazione di un'idea di legge, perchè il magistrato che ne domandava l'approvazione dei cittadini nei comizii centuriati, li pregava di volere e di ordinare ciò che loro proponeva, valendosi della formola: rogo vos, Quirite*, ut vetitis, jubeatis.
      La derogazione differisce dall'Abrogazione (V.) in ciò, che questa distrugge la legge intiera, mentre quella la distrugge soltanto in parte. Inoltre essa non è sempre un atto legislativo, ma può essere effetto di una convenzione contraria ad una disposizione di legge: ben inteso però che niuna convenzione può derogare alle leggi imperative o proibitive, nò a quelle che riguardano l'ordine pubblico o i buoni costumi.
      DEROTREMATI (zool). — Famiglia di anfibii urodeli , cui appartengono la salamandra gigantesca e l'anfiuma.
      DE ROVERE (geogr.). — Comune in provincia e circondario di Cremona, con 1459 abitanti.
      DERRAND o DERAND Francesco (biogr.). — Architetto e matematico francese, nato nel Messin nel 1588, e morto a Agde in Linguadoca nel 1644. Fattosi gesuita, dedicossi specialmente alle matematiche, e volse quindi i suoi studii all'applicazione di queste scienze alla costruzione considerata come parte dell'architettura. Una favorevole circostanza lo fece conoscere come costruttore ed architetto, e fu l'edificazione della chiesa di San Luigi a Parigi, per la quale fu preferito il suo al progetto di un altro ch'era quasi un'imitazione della chiesa del Gesù edificata in Roma dal celebre Vignola. Ma benché la chiesa da essolui edificata non manchi di pregi, è però una copia di tante chiese d'Italia a croce latina, e la facciata specialmente è di una insoffribile monotonia.
      A miglior diritto merita di essere ricordato il De ri and nel suo Trattato dell'architettura delle vòlte (Parigi 1643, in-fol., con un gran numero di tavcìe in rame), il quale, sebbene ripeta ciò che su tale materia avevano scritto Filippo Delorme e Mathurin Jossue, è però ricco di molti trovati e mezzi d'esecuzione che l'autore dovette alle sue profonde cognizioni matematiche. Alla famigliarità con questi studii devesi pure l'ordine e il metodo strettamente geomètrico con cui trattò l'opera sua, nella quale ogni dimostrazione dipende dalla precedente e ne suppone l'intelligenza. Quest'opera utilissima, anzi necessaria agli architetti, è divisa
     
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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