Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DESAMBROIS DE NE VA CHE LUIGI — DESBORDE-VALMORE MARCELLINA 381
      forte di Kelil contro le forze superiori deirarciduca Carlo, e guastò cosi a questo principe il disegno che aveva di andar a combattere Bonaparte in Italia (anno 1796). Due anni dopo prese parte alla spedizione di Egitto; compiè la conquista di quella contrada. dove battè i Mamelucchi in più incontri, ed esercitò il comando militare in quelle parti (come in ogni altra circostanza) con tanta equità e moderazione, che i Musulmani gli diedero il soprannome di sultano giusto.
      Tornato in Francia l'anno 1800, mentre il primo console si preparava nuovamente a scendere in Italia, Desaix ricevette il comando di due divisioni della riserva, e giunto a Marengo il dì innanzi la battaglia, vi comandò la riscossa il 14 giugno 1800. Già le ali dell'esercito francese avevano piegato, eia sua cavalleria era sfondata, allorché la riscossa accorse in loro ajuto, e caricò gli Austriaci con tale vigore che assicurò la vittoria. Nel dare la carica lu mortalmente ferito da una palla nel petto, di che morì dopo di avere pronunziate queste estreme parole : « Dite al primo conrole che muojo addolorato per non aver fatto abbastanza onde vivere nella memoria dei posteri ». Le rare qualità di mente e di cuore del generale Desaix lo distinguono fra tutti i suoi contemporanei e gli dànno alcun che dell'ideale antico. Nè a torto l'esercito lo chiamava Epaminonda, poiché si può ben dire che egli fu uno di quegli uomini di cui non si troiano gli eguali se non nei ritratti lasciatici da ! lutarco.
      Esistono vaili monumenti eretti alla memoria di Desaix, e fra gli altri quello che Napoleone gli fece collocare nella chiesa dell'ospizio del Gran San Bernardo, egualmente che varii Elogi, di Garat, Lavallée, Despréaux; noi citeremo Cousin d'Avallon, Histoire des gdndraux Kldber et Desaix, ed Alle-mand, Essai sur le général Desaix (Clermont-Ferrand 1845).
      DESAMBROIS DE NEVACHE Luigi (biogr.).-- Nacque ad Oulx (Susa) nel 1801. Fu laureato in leggi a Torino. Volontario nell'ufficio della regia Procura nel 1829. Sostituito procuratore del Re nel 1834. Intendente generale della provincia di Nizza (1841). Ministro del re Carlo Alberto (1844). Fu uno dei promotori del regime costituzionale in Piemonte e nel 1848 firmò lo Statuto del regno. Fu deputato nel primo Parlamento piemontese. Nel 1849 fu nominato senatore del regno e consigliere di Stato, di cui fu creato presidente nel 1859. In quell'anno fu inviato straordinario e ministro plenipotenziario a Parigi. Dal 1855 al 1860 tenne la vice-presidenza del Senato del regno. Nel 1874 fu nominato presidente di questo eccelso corpo per la dodicesima legislatura. Morì quasi improvvisamente la notte del 4 dicembre 1874 in Roma, ove l'accompagnamento della sua salma ebbe onori quasi regali.
      DESANA (geogr.). — Comune nella provincia di Novara, circondario di Vercelli, bagnato dal rivo Gardina e dal Naviglio d'Ivrea, con 1777 abitanti.
      DESATIR (sfor. rei). — Con questa voce della lingua persiana moderna, nella quale significa precetti, designasi una raccolta di sedici scritti sacri cìei quindici profeti antichi della Persia, oltre un libro di Zoroastro (V.). Questi scritti sono tutti ver-
      gati in un idioma sconosciuto che non differisce meno dallo zend che dal pelvi e dal persiano moderno. L'ultimo dei quindici profeti, che viveva al tempo della caduta dei Sassanidi e della conquista della Persia fatta dagli Arabi, li tradusse letteralmente e vi aggiunse un commento. 11 Desatir, dopo di aver avuta fino al xvn secolo una pai-te importantissima nell'antica religione persiana, mista di astrologia e di demonologia, e dopo di essere stato poscia smarrito per quasi cencinquant'anni, fu ritrovato in Ispahan da un dotto Parso. 11 figliuolo di costui. Molla-Firuz, ne ha pubblicata, ad istanza dell'inglese marchese di Hastings, un'edizione col titolo Drsatir. o scritti sacri degli antichi profeti persiani, cui va unita una traduzione inglese di Erskine (Bombay 1818.2 voi. in-8°). Questi riguarda il Desatir come apocrifo, e Silvestro de Sacy è dello stesso avviso. Questo dotto orientalista crede che gli scritti del Desatir siano opera di un Parso del iv sec. dell'egira, che ne avrebbe inventata egli stesso la lingua per dare un'aria d'autenticità alle antiche tradizioni e agli ingegnosi misteri che vi si contengono. De Hammer, al contrario, li tiene per autentici. e li attribuisce al profetapers'ano Mehabat. Checche ne sia. il Desatir merita l'attenzione dei dotti, perocché fa conoscere l'antica religione dei popoli asiatici, in cui trovansi riuniti, oltre al pan-demonismo e alla metempsicosi, tutti gli elementi del culto degli astri, dell'astrologia, della teurgia, del sistema degli amuleti, della credenza degl'hidù, e particolarmente della dottrina braminica delle caste, come pure molti principi!* tolti dal cristianesimo. Tuttavolta il Desatir nulla contiene che si riferisca allo Zend-Avesta e al magismo persiano.
      DESAUGIERS Marco Antonio Maddalena (biogr.). — Drammaturgo francese, nato a Fréjus il 17 novembre 1772, morto il 9 agosto 1827. Compose anche canzonette, che cantava egli stesso molto bene.
      DESAULT Pietro Giuseppe (biogr.). — Valente anatomico e chirurgo francese, nato nel 1744. morto nel 1795, autore di un Traitd des ivaladies chirur-gicales et des opdrations qui lenr conriennent, in 2 voi. in-8°.
      DESB0RDE-VALM0RE Marcellina (biogr.).— Autrice francese, nata nel 1787 a Donai; morta nella seconda metà del 1859. Era figlia d'un indoratore, e passò in età di quattordici anni in America con la madre, morta la quale, si affrettò far ritorno in Francia. Priva d'ogni avere, mise a profitto l'educazione ricevuta e la sua avvenenza, e salì sulle scene, dalle quali si ritirò però disgustata in capo ad alcuni mesi. Sposatasi all'attore tragico Valmore, prese a coltivare le lettere, verso le quali traevala una forte vocazione, e pubblicò un volume iVElcgies etromances (1818), susseguito dalle Elégies etpoé-sies nouvelles (1821), notevoli per isc-hietta grazia, espressione felice e sentimento profondo. Verso il 1825 ottenne, per raccomandazione del signor di Montmorency, una pensione di 1500 lire sulla cassetta regia. Alla raccolta delle sue Poésies (1829, in 3 volumi) ella aggiunse poi : Potfsies inédites (1829) ; Les pleurs(m*) ; Pauvres fleursf (1839) ; Contes en vers pour les enfants (1840); Bouquets et prières (1843).
      Abbiamo ancora della signora Desborde-ViJrnnr*
     
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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