Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DESCARTES RENATO
385
della perfezione, e quindi incapace d'indur l'uomo in errore facendogli creder l'esistenza d'un mondo che non fosse di fatto, così dedusse, la realità del mondo dalla bontà e santità di Dio, ed ottenne nel medesimo modo l'evidenza degli attributi della materia. Quanto agli attributi dello spirito, vi giunse col medesimo metodo, e fondandosi poscia sulla considerazione di tali attributi della materia e dello spirito, e snlla necessità logica, egli stabilì la sua pneumatologia e la sua fisica. Nonostante le obbiezioni che possono esser fatte ad un tale sistema, Descartes offerse nel suo Discorso sul metodo e nelle sue Meditazioni un precetto e un esempio così efficaci, da cambiar veramente aspetto alla filosofia e da ricondurla all'altezza ond'era scaduta. Fino a quei giorni tutto l'edificio della scienza può dirsi appoggiato sulla forza del sillogismo; ma il sillogismo serve piuttosto a spiegare ciò che si sa, che a discoprir ciò che s'ignora, e le molte regole onde erano farciti i libri dei filosofi, lungi dall'essere utili, non facevano che impastojare le menti. Descartes, consultando semplicemente il buon senso, non volle ammettere e seguire che le quattro norme che seguono: 1° evitare ogni precipitanza nei proprii giu-dizii e riguardar come vero soltanto ciò che è di una chiarezza e di una evidenza da rendere il dubbio impossibile ; 2° decomporre l'obbietto delle proprie ricerche in tante parti quante bisognano per risolvere più facilmente le difficoltà; 3° incominciare dalle idee semplici per elevarsi poscia per una serie non interrotta alle complesse ; 4° far divisioni compiute, ed assicurarsi che non si omette alcun membro.
Applicando queste norme, egli cominciò dal rigettare tutto ciò di cui poteva dubitare. E trovò che il pensiero poteva mettere tutto in problema, tranne il pensiero stesso, giacche, come dubitar che si dubita? Ora dubitare è pensare, e per pensare fa d'uopo di esistere ; donde derivò il famoso dettato, già prima di Descartes annunziato da sant'Agostino: lo penso, dunque io sono. Questo evidente principio divenne per lui Yaliquid inconcussum di tutta la filosofia, e dall'idea della propria esistenza egli dedusse tutte le cognizioni umane. Per esistere non è necessario che noi abbiamo un corpo, nè che esistiamo in «n tempo o in un luogo; dappoiché, se facciamo astrazione dal nostro pensiero, non abbiamo più alcuna ragione di credere alla propria esistenza; l'uomo altro non è adunque che una sostanza che pensa, e la nostr'anima è affatto distinta dal nostro corpo.
Ma noi non siamo che enti imperfetti ed abbiamo cionnondimeno l'idea dell'ente perfetto; quest'idea non può venire da noi, essa perciò non può esser messa nel nostro spirito che da Dio che possiede tutte le perfezioni. Dio non può essere materiale, perchè ciò che è composto, è dipendente, e l'idea di dipendenza è inconciliabile con quella di perfezione. Colla dimostrazione dell'esistenza e degli attributi di Dio, Descartes risolve tutti i dubbii che possono ancor rimanere sul criterio di certezza da lui stabilito. Egli si adopera di farne l'applicazione all'uomo ed al mondo. Nella coscienza umana distingue tre grandi serie di fatti, che sono: i giudizii, le volontà e le affezioni; suddivide i giudizii o le idee in tre classi, che sono le idee innate, quelleNuova Encicl. Ital. Voi.
che ci vengono dal di fuori, e quelle che sono un prodotto della nostra intelligenza. La questione delle idee innate, una delle più importanti della filosofia, non fu da Descartes intesa come pretesero i suoi awersarii ; egli non ammise già che vi sieno idee costantemente presenti allo spirito fin dal suo nascere ; ma sì idee che esistono in germe in tutte le intelligenze e che vi si svolgono necessariamente, date certe circostanze.
Riguardo alle altre applicazioni de'suoi principii, noi vedremo più sotto quali ipotesi egli abbia adottato nella sua fisica, e qui chiuderemo il rapido sunto dei risultamenti del suo metodo coll'indicare qual fosse la sua dottrina intorno agli animali. Dacché questi non parlano, conchiuse che la principale differenza tra l'anima loro e lo spirito dell'uomo sta nella mancanza di ragione. Anche in quelle operazioni in cui mostrano un mirabile accorgimento, essi, secondo Descartes, altro non sono che macchine, le quali agiscono per impulso della natura (vedi un frammento di Royer Collard nella traduzione delle opere di T. Reid fatta da Jouffroy e Renouvier, Philosophie moderne).
11 cartesianismo, avvegnaché combattuto daHob-bes, Gassendi, Huet, Daniel, e più vivamente ancora da Voezio, Martino Scook, Ciriaco Lentulo, dal gesuita Yalois, ed altri che lo censurarono di ateismo e di scetticismo,fu successivamente adottato dagli spiriti i più forti, i più elevati, i più indipen-denti^del secolo di Luigi XIY, dai Bossuet, dai Fé-nélon, dai Malebranche, dai principali membri dell'illustre congregazione dell'Oratorio, dagli scrittori tanto distinti della grande e celebre scuola di Porto Reale, e finalmente da una instituzione religiosa, oggi decaduta, che almeno non è stata mai accusata d'ignoranza. Se queste illustri approvazioni non bastassero per istabilire la profonda influenza che il cartesianismo esercitò sul suo secolo, e nel tempo stesso l'alta sua direzione, i sarcasmi di Voltaire e della sua scuola proverebbero abbastanza che esso era, per l'empirismo del passato secolo, un principio forte e vivente che condannava i suoi deplorabili errori.
Così la filosofia di Descartes non è un concepimento talmente debole che non se ne debba parlare che per memoria; e se non avesse altri titoli che questi all'ammirazione della posterità, la sua gloria sarebbe ancora immortale.
V. Suo sistema fisico. — 11 principio razionale che Descartes aveva introdotto nella metafisica dovette applicarlo pure alla fisica. Ad onta dell'arditezza e forse dell'inverosimiglianza di alcune sue ipotesi, si rimane compresi da maraviglia per la fecondità e per l'estensione del suo genio esaminando il complesso del suo sistema. Cionnonostante la sua ingegnosa idea dei vortici è quasi la sola che oggigiorno a lui si attribuisca generalmente, come se fòsse possibile di giungere ad un tal concepimento, qualunque sia del resto il suo valore scientifico, senza aver percorso una catena immensa di pensieri e di ricerche! Ma quali sublimi scoperte non ha egli realizzate in questo sistema, e di quante altre conquiste scientifiche questo sistema non è stato la sorgente! Così uno scrittore moderno ha potuto dire con ragione: Se egli si è ingannato sulle leggi delV1L 25
t^iOOQLe
| |
Dio Descartes Discorso Meditazioni Descartes Agostino Yaliquid Dio Dio Descartes Encicl Descartes Descartes Royer Collard Reid Jouffroy Renouvier Philosophie Hob-bes Gassendi Huet Daniel Voezio Martino Scook Ciriaco Lentulo Yalois Luigi XIY Bossuet Fé-nélon Malebranche Oratorio Porto Reale Voltaire Descartes Descartes Descartes Dio
|