Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DESCARTES RENATOVII. Riepilogo dei suoi meriti e fine della sua vita. — Così Descartes non si è occupato di alcuna delle parti più elevate del sapere senza lasciarvi l'impronta del suo ingegno. In matematica, gli sono dovute importanti scoperte in tutte le parti del-r.-t'ir bra, e specialmente nella teoria delle equa-
ioui; l'applicazione dell'algebra alla geometria, ed uu metodo ingegnoso per condurre le tangenti alle curve. Nella fisica matematica, la teoria dell'arco baleno, benché già precorso in ciò dal De Dominicis, la legge della rifrazione e la dimostrazione del principio fondamentale della meccanica, sono tutte scoperte preziose che la scienza deve a Descartes. Si scorge in una delle lettere di questo uomo sommo, scritta nel 1631, ch'egli prima del Torricelli aveva sospettato il peso dell'aria e la sua azione pei- sostenere l'acqua nelle trombe e nei tubi chiusi da una delle loro estremità, poiché egli vi spiega il fenomeno della sospensione del mercurio in un tubo chiuso nella parte superiore, attribuendolo al peso della colonna d'aria elevata fino al di là delle nuvole. Egli ha finalmente determinato, per mezzo del principio razionale che ha stabilito in filosofia, il gran movimento intellettuale che continua ad operarsi nello spirito umano. Abbiamo veduto di sopra che l'illustre Descartes, profondamente afflitto dalle ingiuste persecuzioni che le sue opinioni gli attiravano in Olanda, aveva accettato l'asilo che la regina Cristina gli aveva offerto alla sua corte. Allora però la Francia non si mostrò indifferente alla gloria di quest'uomo prodigioso, le sue dottrine vi fecero rapidi progressi, e il re Luigi XIII gli fece invano offrire i suoi favori. Egli accettò in seguito una pensione di 3000 lire, che gli fu esattamente pagata ad onta delle turbolenze politiche che agitavano allora il paese. È vero che nell'anno seguente gli venne accordato il brevetto di una pensione più considerevole, e che quando ebbe pagato i soliti diritti non ne intese più parlare ; ma che erano in realtà queste triste e meschine ricompense verso un uomo come Descartes, mentre una moltitudine di poeti e di commedianti, onorati nella sua patria, vi ricevevano le ricompense che non sono dovute che all'ingegno?
Il cangiamento di vita che la nuova sua posizione presso la regina Cristina impose a Descartes alterò ben presto la sua salute, che aveva sempre avuto bisogno dei maggiori riguardi. Il clima freddo della Svezia e la tirannia delle abitudini del cortigiano, alle quali fu obbligato a sottoporsi, abbreviarono la sua vita. Assalito da un male di petto, soffrì per qualche giorno, e mori a Stoccolma, il dì 11 febbrajo 1650, in età appena di cinquantaquattro anni.
La reginadi Svezia versò delle lagrime alla morte di Descartes, essa volle farlo sepellire nella tomba dei re, ma la Francia reclamò, per mezzo del suo ambasciatore, la sua spoglia mortale, che non ostante non fu trasferita da Stoccolma a Parigi che diciotto anni dopo il doloroso avvenimento che aveva privato il mondo dotto dei vivissimi lumi del suo ingegno, e la Francia del più grand'uomo che mai abbia ricevuto la luce nel suo seno.
Le reliquie di Descartes furono deposte nella chiesa di Santa Genoveffa, e si scolpì sulla suatomba un epitafio che offre un compendio notabilissimo della sua vita e de' suoi illustri lavori.
Nel carattere di questo grand'uomo eravi un misto di affabilità e di nobile fierezza che annunziava ad uu tempo la purezza dell'animo suo e la elevatezza del suo spirito. Non ostante si lasciò talvolta trasportare dalla vivacità della sua immaginazione in dispute scientifiche, nelle quali la ragione non fu sempre dalla sua parte. Ebbe ragione con Roberval, matematico francese, che, mal conoscendo il suo genio, cercò in tutta la sua vita di farlo passare per un vile plagiario delle scoperte altrui; ebbe torto veiso Fermat, al quale non rese dapprima intiera giustizia, e che potendo sostenere una lotta che non era ineguale, si affrettò premurosamente a rendere omaggio all'ingegno di Descartes e a cercare la sua amicizia. Ma queste macchie, simili a quelle del Sole, che non possono scorgersi che per mezzo di potenti strumenti, non alterano in nulla la bellezza del suo ingegno, come quelle non oscurano lo splendore di quest'astro.
Del resto tutte le testimonianze dei contemporanei attestano la bontà del cuore, la generosità e la pietà illuminata di Descartes, di cui un apologista ha detto con ragione : « Si può esser giunti oltre di lui, ma nella via ch'egli ha tracciata; si può essere saliti più in alto, ma partendo dal punto di elevazione in cui egli ha collocato gli spiriti; si può finalmente averlo combattuto con successo, ma servendosi delle armi che egli stesso ha somministrateLe opere di Descartes sono state raccolte sotto il titolo di Opera Omnia (Amsterdam 1670-83, 9 voi. in-4° piccolo; ivi 1692-1701, 9 voi. in-4° piccolo; ivi 1713, pure in 9 voi. in-4° pice.). L'edizione francese comprende 13 voi. in-12°, cioè: Dis-cours de la mdthode pour bien conduire sa raison et cliercher la vérité dans les sciences ; plus la Diop-trique et Ics Méléores, la Mécanique et la Musi-que, qui sont des essais de c+tle mélhode (Parigi 1724, 2 voi. in-12°), con note di N. Poisson, prete dell'Oratorio ; la prima edizione di questo discorso è di Leida (1637, in-4°); Lhomme de Rene Descartes et la formation du fcelus, avec les remarques de Louis de La forge (ivi 1729, in 12°); Les principe s de la philosophie, ccrits en latin par Descartes, et traduits cn frangais par un de ses amis (Picot) (ivi 1724, in-12°). Questa edizione è fatta sulla quarta, rivista e corretta da Clerselier, e pubblicata nel 1681 (in-4°). La prima edizione di questa traduzione è del 1647; Méditations metaphysiques, traduites du latin de Vauteur par M. le D. D. L. N. S. (Carlo d'Albret, duca di Luynes), et les Objec-tions faites contre ces Méditations, avec les réponscs de Vauteur, traduites par M. C. L. R. (Claudio Clerselier), troisième edition, divisee par articles, avee des sommaires par R. F. (Renato Fédé, dottore in medicina d'Angers) (ivi 1724,2 voi. in-12°). La prima edizione di questa traduzione è del 1647 (in-4°); Les passions de Vàme, le monde, ou Traile de la lumière et de la géométrie, nouvelle édition augmentée d'un discours sur le mouvement locai et sur la fìèvre sui-vant les principes du méme auteur (ivi 1726, in-12°); Lettres, ori sont trailces les plus belles questions touchant la morale, la physiquc, la médecine et Ics mathématiques (ivi 1724-25, 6 voi. in 12°). La prima
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