Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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oppose alla crescente tirannia di Robespierre, ne condannò spesso le azioni nei varii numeri del suo giornale intitolato il Vieux Cordelier, e fu nel 1793 il primo in Francia che osasse pronunziare la parola clemenza.
Questo suo procedere era simile a quello di Danto! (V.), allorché riprovava gli eccessi che aveva prima egli stesso promossi. Venne perciò in odio ai più furiosi, che lo tacciarono, colla solita accusa, di avere disonorato il sistema rivoluzionario e macchinato di ristabilire la monarchia. Egli fu arrestato con Danton il di 31 marzo 1794, e andò con lui al supplizio, ma con minor fermezza, dolente di abbandonare una giovine sposa che adorava e un figlio ancora in fasce. Ma il feroce Robespierre non era soddisfatto, e pochi giorni dopo la coraggiosa, bella e ricca moglie, Lucilla Duplessis, periva vittima dei generosi sforzi fatti per salvare il marito, lasciando anch'essa la testa sotto la scure.
DESNA {geogr.). — Fiume della Russia, nel governo di Smolensko, e poi in quelli di Orel, di Tchernigov, affluisce nel Dnieper in faccia a Kiew.
DESNOYER Luigi Francesco Carlo (biogr.). — Autore drammatico francese, nato in Amiens nel 1806, e morto il 5 febbrajo 1858, esordì al teatro come autore ed attore a un tempo con un vaudeville intitolato Je sera* comédien (1827). Alcuni anni dopo lasciò la scena, lavorò, sotto varii pseudonimi, con molti altri giovani autori, e divenne, nel 1841, amministratore generale del Théàtre Francis. Nel 1852 assunse l'amministrazione difficile deWAmbigu-Comique, al quale sacrificò una parte del suo avere personale.
Carlo Desnoyer scrisseun gran numero di drammi, fra i quali citeremo i seguenti : Le séducteur et son élève (1829); Le Puits de Champvert ou L'ouvrier ìyonnais ; Le petit chapeau ou Le rève d'un soldat, fantasmagoria in sei parti; Le général et lejésuite; Le naufrage de la Méduse; Montbailly ou La ca-ìomnie, tratto dalle Cause celebri ; Ralph le bandii; Sixmille francs derécompense; Jeanne d'Are; Les trois étages, ou peuple, noblesse et bourgeoisie; Le faubourien; La femme du voisin; Le bouquet de bai; Le débutant ou L'amour et la comédie; La caisse d'épargne ; (Jasimirou Le premier tète-à-tète, in due atti, musica d'Adam ; La rentrée à Paris, quadro del ritomo dei Francesi dalla Crimea (dicembre 1856), ecc.
Oltre di ciò Desnoyer collaborò con altri autori a molti drammi,commedie, melodrammi e vaudevilles, fra gli altri al Roi de Rome con Léon Beauvallet, al Testament d'un gorgon con C. Nus, alla Bergère des Alpcs con Dennery, ecc.
DESNOYERS Luigi (biogr.). — Pubblicista valente, uno dei fondatori del Siècle e per trent'anni collaboratore per gli argomenti di letteratura, nacque nel 1805 nel villaggio Replonges (Ain) ; mori a Parigi il 16 dicembre 1868. Nel 1828 fondò in Pargi, con Vaillant e Cartilier, un giornaletto liberale di opposizione, che, per sottrarsi all'obbligo della cauzione ed alle persecuzioni fiscali, denoininossi successivamente Lutin, Trilby, Follet e Sylphe. Come compilatore di quest'ultimo, unì la sua alla protesta degli altri giornalisti contro le malaugurate ordinanze di Carlo X, che diedero l'impulso decisivo alloscoppio della rivoluzione di luglio del J830. Fu poi tra i collaboratori del Figaro e del Voleur, in cui scriveva gli articoli teatrali, del Corsaire,del Journal des enfants e del National, avendo assunto in questo l'appendice musicale, prima affidata al Fétis. il 1° dicembre del 1832 fondò con Carlo Philipon il famoso Gharivari, che venne tosto in fama e grande diffusione pei mordaci suoi articoli e per le politiche sue caricature. Ne cesse poi la direzione all'Alta-roehe, per tutto attendere al Siècle, di cui rimase fino alla morte uno de'proprietarii e direttori. Nella letteratura si procacciò posto eminente come pubblicista, moralista e seducente novellatore, rivelandosi in pari tempo critico di fine gusto e di singolare acume. Fu tra i fondatori della Sociétfdes gens de lettres, che lo elesse più fiate presidente, ed autore di parecchi vaudevilles sotto il pseudonimo di Dcrville. Pubblicò inoltre: Les aventures de Jean-Paul Choppart (voi. 2, 1836) ; Les aventures de Robert Robert (voi. 2, 1840) ; Les mémoires d'une pièce de cent sous (1847) ; Gabrielle (1846). Nè si dimentichi che il Messager des dames et des demoiselles fu pur da lui fondato nel 1858.
Vedi : Unsere Zeit (Lipsia 1869, 1° sem.) — Va-pereau, Dictionnaire des Contemporains.
DESOLO (geogr.). — Comune sardo nella provincia di Cagliari, circondario di Lanusei, bagnato dal Mattale, affluente del Tirso, con 2065 abitanti.
DES0SSALIC0 ACIDO (chim.). — Uno degli acidi che risultano dall'etere ossalico trattato con amalgama di sodio.
DE S0T0 Ferdinando (biogr.). — Capitano ed esploratore spagnuolo, nato nel 1496, morto nel 1542. E frequentemeute onorato della scoperta del Mississippi, e fu certamente uno dei più notevoli Conquistadores.
DESPOTA e DESPOTO (stor.). — Parola greca talvolta usata in senso di principe.assoluto e sovrano. Essa significava in origine la stessa cosa che il latino herus, padrone; ma col tempo ebbe sulle medaglie la stessa sorte che ebbe presso i Latini la parola Ceesar rispetto ad Augustus, e mentre pauiXeu; (basileus) rispose ad Augusto, Searó-rr,; (de-spotes) fu l'equivalente di Cesare.
Così Niceforo (802) avendo ordinato che il figliuol suo Stauracio fosse incoronato, questi, per rispetto, volle soltanto prendere il titolo di despotes, lasciando quello di basileus al padre. Ciò non durò tuttavia lungamente, poiché i seguenti imperatori preferirono il titolo di despotes all'altro ; e particolarmente Costantino e Michele Duca, Niceforo Botoniate, Romano Diogene, i Comneni, ecc. Ad imitazione dei principi, anche le principesse assumevano il titolo di despoina (SsW^va). Finalmente l'imperatore Alessio, soprannominato l'Angelo (119ó), creò una dignità particolare col titolo di despota, e volle (die fosse la prima dopo l'imperatore, ponendola al di sopra di quelle di augusto o sebastocratore e di cesare. Creavansi comunemente despoti i figliuoli o i generi degl'imperatori, i loro colleghi nell'impero ed eredi presuntivi del trono; ma i despoti figliuoli del regnante godevano di maggiori privilegi ed autorità che i semplici generi.
Sotto i successori di Costantino il Grande il titolo di despota di Sparta venne dato al figliuolo od alt^iOOQLe
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