Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DETENZIONE — DETKEN 0 DECKEN (BARONE CARLO NICOLA VON DER) 407
Presso altre nazioni questa specie di destrezza equestre praticavasi a fini di guerra. Tito Livio fa menzione di una truppa di cavalleria nell'esercito numida, in cui ogni soldato era fornito di due cavalli, e nel caldo della mischia saltava, tutt'armato, colla massima destrezza e celerità dal cavallo stanco a quéllo che aveva conservato le sue forze. In ciò erano pur destri gli Sciti, gli Armeni e alcuni dei popoli indiani. La stampa annessa presenta tre figureFig. 2075. — Desultori.
di desultori, una tolta da una lampada di bronzo pubblicata dal Baiteli (Antiche lucerne stpolcrali, i, 24), e le altre due da medaglie. In tutte tre il cavalcatore porta in capo un pileo o berretta di feltro, e il cavallo è senza sella; ma questi esempi provano che si adoperavano e la sferza e le redini. Sulle medaglie osservansi pure la ghirlanda e il ramo di palma quasi segni di vittoria.
DETENZIONE (dir. pen.). — È lo stato di un uomo rinchiuso in carcere, o altrimente privato della sua libertà. La detenzione è legale od illegale; ha luogo la prima quando nei casi preveduti dalla legge un individuo viene arrestato e posto in istato di detenzione ; essa è poi illegale quando taluno, senza ordine delle autorità competenti, e fuori dei casi di flagrante reato, di clamore pubblico o di quegli altri nei quali la legge autorizza l'arresto dei delinquenti, ha arrestato, ditenuto o sequestrato una persona per qualsiasi motivo, il quale non abbia per oggetto altro speciale reato, od ha prestato un luogo per eseguire la detenzione o il sequestro. La detenzione illegale è un reato specialmente preveduto dal Codice penale, e punito più o meno, secondo la maggiore o minore gravità delle circostanze.
DETERMINANTI (matem.). — Nome dato ad un metodo nuovo di grande uso, fra le altre cose, nella soluzione delle equazioni comprendenti parecchie quantità incognite, per cui si può quasi ad occhio veggente notare i valori, in termini delle quantità cognite, di ognuna delle incognite.
DETERMINISMO (fil. e teol.). — Da Leibniz in poi, dicesi quel sistema che riguarda gli atti dell'uomo siccome determinati non dal libero arbitrio, ina da leggi indeclinabili (Y. Causa, Causalità, Libertà e Volontà).
DETERSIVO o DETERGENTE (chir.). — Rimedio atto a nettare, mondare le ferite e le ulcere, togliendo ciò che può impedirne la cicatrizzazione. I migliori detersivi sono l'acqua semplice e le filac-ciche secche, le quali, tergendo la ferita o la piaga dal sangue o dalla marcia, bastano a questo effetto. Peraltro, gli antichi adoperavano frequentemente nelle ulcere di antica data, fungose o bavose, le sostanze balsamiche, l'unguento egiziaco, l'acqua fagedenica, e varii unguenti irritanti che ridestavano una nuova infiammazione e giungevano bene spesso a promuovere la cicatrizzazione. Quantunque siasi abusato moltissimo di tali mezzi, applicandoli specialmente alle piaghe che naturalmente si sarebbero cicatrizzate da se stesse, e che s'inacerbivano sotto il loro uso, non vuoisi però meno condannare l'errore in cui cadono alcuni, ostinandosi a voler soltanto adoperare gli ammollienti per detergere la superficie delle ferite od ulcere suppuranti ; imperocché bene spesso accade che l'azione troppo prolungata delle sostanze ammollienti ritarda invece la cicatrizzazione, e favorisce lo sviluppo di carni fungose. Laonde talvolta gioverà il ricorrere agli astringenti o tonici per ottenerla, e spesso anche ai caustici per distruggere le produzioni secondarie che formare si possono; nel che si richiede la massima oculatezza per parte del chirurgo curante (Y. Ferite od Ulcere).
DETKEN o DECKEN (barone Carlo Nicola von der) (biogr.). — Viaggiatore audacissimo, nato nel 1833 a Kolzen (Brandeborgo) di ricca e onorevole famiglia annoveriana; probabilmente assassinato sul finir di settembre o nei primi giorni di ottobre 1865. Studiò istoria, geografia e la costruzione delle carte. Fu militare, e appena ebbe un congedo, a venticinque anni, viaggiò l'Europa, e sarebbesi recato nell'interno dell'Africa se non fosse stato impedito da grave malattia. Nel 1860, abbandonato l'esercito, s'imbarcò in Amborgo per a Zanzibar, onde raggiungere il dottor Rouher che erasi inoltrato nella direzione del lago Nyansa. Ma l'assassinio del predetto viaggiatore persuase al Detken di dirigere altrove le proprie ricerche, e andò a Kiloa; poi, non trovando chi volesse accompagnarlo, tornò a Zanzibar. Tre mesi cercò l'interno del paese, e nel 1861 concepì il disegno di visitare l'alta montagna di Kilimangiaro per completare le troppo vaghe indicazioni de'missionari Krapf e Rebmann, avendo preso seco a compagno il giovane ed abile geologo inglese Riccardo Thornton, che avea già seguito Livingstone ne' suoi maravigliosi viaggi. Giunti a Kilimangiaro, fecero buon numero di osservazioni di altitudine, temperatura, latitudine, longitudine e simili, e dettero un'accurata descrizione con carta particolareggiata di questa regione africana. Nell'ottobre 1862 il barone tornò verso la predetta montagna col tedesco dottor Karsten, si elevò a 4470 metri, e per fissare l'altezza del Kilimangiaro ascese 6616 metri: riconobbe il limite delle nevi perpetue a 5200 metri; e, ritornato
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