Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      sotto il ministero di lord Grey (1830-1834), e, fedele al sistema del liberalismo moderato, espresso dal motto della sua Casa Cavendo tutus, votò per la riforma parlamentare. La sua galleria di dipinti della contea di Derby è una delle più celebri dell'Inghilterra, del pari che il suo parco di Chatworth, sotto la sorveglianza del celebre architetto del palazzo di cristallo, sir J. Paxton. Lord Devonshire, uno dei più ricchi signori dell'Inghilterra, era membro del Consiglio privato e cavaliere della Giarrettiera.
      DEW o DEVI (mito/.). — Denominazione dei cattivi genii della mitologia parsa (V. Demoni e Zo-roastro).
      DE WETTE Guglielmo Martino Leberecht (biogr.).
      — Uno dei più dotti teologi della Germania, nato il 14 gennajo 1780, morto il 2 giugno 1872. Fu dapprima professore di filosofia a Eidelberga, quindi di teologia a Berlino, poscia a Basilea. Le sue opere principali sono: Beitrage sur Einleitung in das Alte Testament (Alla 1806-1807, 2 voi.) ; Commentar Uber die Psalmen (Eidelberga 1811); Lehrbuch der historisch-kritischen Einleitung in die Bibel (Berlino 1817-26) ; Lehrbuch der Christlichen Dogmatic (ivi 1813-16) ; Christlichen Sittenlehre (ivi 1817) ; Das Wesen des Christlichen Glaubens (Basilea 1846).
      DE WITT Giovanni (biogr.). — Figliuolo di un borgomastro di Dort nella provincia d'Olanda, nato nel 1625, ereditò i principii del padre, oppositore della Casa d'Orange, il cui potere era guardato con gelosia sin dal tempo di Barneveldt (V.), e li professò costantemente, allorché fu divenuto, nel 1652, gran pensionano della sua provincia, ufficio che gli dava una glande influenza sulle deliberazioni degli Stati generali, ossia Assemblea generale delle Sette Provincie Unite. L'oggetto di De Witt e del suo partito era d'impedire la riunione delle cariche di statholder, di capitano generale e di grand'ammi-raglio in una medesima persona, cosa che aveva reso i principi di Nassau ossia della Casa di Orango quasi uguali ai sovrani, e che non poteva accordarsi col nome di repubblica preso dalle Provincie Unite. Ciascuna di queste, a dir vero, formava uno Stato separato sotto il governo di un'aristocrazia composta di nobili e di deputati delle principali città, eletti dai ricchi senza che la maggioranza del popolo vi avesse parte. Quindi, generalmente parlando, il così detto partito repubblicano, alla cui testa furono successivamente Barneveldt e De Witt, lottava per mantenere ed estendere il suo potere contro la Casa d'Orange, la quale tendeva dal suo canto a stabilire una forma di governo quasi monarchica. Ma questa Casa era popolare presso le classi inferiori ed aveva l'appoggio della massima parte del clero. Durante la minorità di Guglielmo IH l'uffizio di statholder poteva riguardarsi come abolito, e l'autorità suprema era nelle mani degli Stati generali, la cui anima era De Witt, abilissimo soprattutto nel maneggio delle relazioni colle Potenze straniere. Questi negoziò, nel 1654, la pace con Cromwell, per un segreto articolo della quale fu inteso che nessun membro della Casa d'Orange sarebbe in avvenire creato ne statholder, ne grande ammiraglio. Salito poi Carlo II sul trono d'Inghilterra, si ruppe guerra tra questa Potenza e le Pro-
      vincie Unite, la quale terminò con la pace di Breda di luglio 1667, seguita in gennajo 1668 dalla triplice alleanza delle medesime Provincie con la Gran Bretagna e la Svezia per opporsi alle pretese di Luigi XIV sui Paesi Bassi (V. Devoluzione [guerra di]). Questo trattato, sottoposto da De Witt all'immediata ratifica degli Stati generali senza prima presentarlo all'approvazione delle varie Provincie separatamente, a termini dell'atto federale, diede occasione a violente accuse contro di lui e ad alti clamori dei partigiani della famiglia d'Orange. Ma egli imperterrito non perdeva di vista i suoi disegni per assicurare la libertà della patria ; e per escludere definitivamente la temuta Casa dal potere, otteneva, nel 1667, un editto perpetuo con cui gli Stati generali abolivano per sempre la dignità di statholder. I calcoli di De Witt erano tuttavia renduti vani dagl'intrighi di Luigi XIV, il quale, nel 1672, non solamente perveniva a staccare Carlo II d'Inghilterra dall'alleanza con le Provincie Unite, ma se lo faceva alleato contrasse. L'esercito francese le invase allora subitamente ; Luigi entrò a Utrecht, e le sue truppe s'avanzarono sino a pochi chilometri da Amsterdam. Le fortezze non erano state messe in istato di difesa, e il biasimo, che avrebbe dovuto ricadere su tutt'altri, ne fu dato a De Witt. Intanto Guglielmo, il giovane principe d'Orange, era stato chiamato in quel frangente a comandare le forze di terra e di mare degli Stati, e il popolo, tutto inclinato per lui, prese di mira Cornelio De Witt, fratello del gran pensionano, personaggio di riguardo, che aveva coperto cariche eminenti. Fu perciò accusato di avere ordito una trama contro la vita del principe, e venne gettato in prigione alI'Aja; ma essendo posto alla tortura, e non potendo esser chiarito colpevole, era arbitrariamente condannato all'esilio. Allora Giovanni, già stato in procinto di perdere la vita per mano dei sicarii, rinunziato al suo alto uffizio, passò all'Aja per unirsi al fratello che doveva uscire di prigione ; ma i suoi nemici eccitarono un tumulto popolare in cui entrambi furono barbaramente trucidati (20 agosto 1672). Così De Witt era vitt:ma, come Barneveldt, del suo amore per la patria, e così moriva miseramente uno dei più grandi e migliori uomini che abbia prodotto l'Olanda, essendo egli non meno ammirevole per l'intemerata sua vita e per la sua semplicità repubblicana, ehe illustre pel suo vasto ingegno e per tutte le qualità di uomo di Stato. Le sue Memorie contengono molte curiose ed importanti notizie sullo stato politico e finanziero dell'Olanda a quei tempi. Da giovine, e quando toccava appena i ventitre anni, egli aveva pubblicato un'opera intitolata Elementa curvartm linearum, che fu stimata una delle più profonde in matematica che in quell'epoca del risorgimento delle scienze fossero comparse.
      DEWSBURY {geogr.). — Città del West Riding del Yorkshire in Inghilterra, sulla sinistra del Calder, con 24,764 abitanti, e grandi manifatture.
      DEXTR0RSUM e SINISTRORSO*! (bot.). — Si usano queste diciture per indicare la direzione degli steli volubili.
      DEY (polit.). — Nome d'incerta origine, col quale s'indica il principe di Tripoli. Era pure usato per
     
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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