Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      d1ac0pe — d1adelfià
      e ministrando spesso al popolo l'eucaristia sotto le due specie. I primi diaconi conferivano pure solennemente il battesimo e annunziavano la parola di Dio. L'ordinazione conferì lo stesso potere ai loro successori, i quali non poterono tuttavolta esercitarlo se non in mancanza di un ministro superiore ed avutane la licenza dal vescovo. Più di una volta si videro diaconi, specialmente delegati, riconciliare i penitenti, cioè rimettere la penitenza canonica a coloro clie avevano ricevuta l'assoluzione sacramentale; ma il cambiamento della disciplina ecclesiastica tolse ai diaconi questa parte della loro autorità. Sant'Evaristo, creato vescovo di Roma l'anno 110, fu il primo che ad imitazione degli apostoli instituisse quivi sette diaconi perchè attendessero nella Chiesa romana allo stesso servizio 6acro e profano che abbiamo fin qui accennato. E perchè quei sette diaconi non avevano sede determinata, quando san Fabiano papa nel 238 divise Roma in sette regioni, nelle quali comprendevansi le quattordici in cui avevala spartita Augusto, si assegnò a ciascun diacono un'abitazione in ogni regione, dove presero il nome di diaconi regionarii, e quelle abitazioni furono dette diaconie, colla stessa significazione già mentovata di ospizii o case ministeriali. Una tal divisione ecclesiastica fu quella che diede origine in Roma alle diaconie cardinalizie, nome che assunsero dopo che i diaconi regionarii, per distinguerli da quelli delle altre chiese, vennero appellati diaconi cardinali. San Gregorio Magno, compiendo l'opera de'suoi predecessori, assegnò ad ogni diacono regionario una propria chiesa; e questa pure, a differenza dei titoli presbiterali, venne detta diaconia. Fino al tempo di questo papa i diaconi di Roma continuarono ad essere sette; ma la popolazione della città essendo cresciuta pei molti fuggiaschi che vi si andavano riparando da ogni parte d'Italia, convenne assegnare un diacono ad ogni regione o rione, che così salirono al numero di quattordici. Il capo di essi, non già per anzianità, ma per nomina del papa e del clero, sin dalla prima «istituzione ebbe il titolo di Arcidiacono (V.), al modo stesso che al primo tra i preti erasi dato quello di arciprete. Questa dignità però essendosi col tempo resa molesta agli stessi pontefici per le soverchie sue attribuzioni e pel potere conferitole, venne da Alessandro III definitivamente abolita dopo la metà del secolo zìi, e quinci innanzi il capo dei cardinali diaconi fu veramente appellato priore dei diaconi. Il numero dei cardinali diaconi andò in tempi diversi soggetto a varie vicende di accrescimento e di diminuzione, e salì nel 1559, sotto il pontificato di Pio IV, sino a venticinque; ma oggidì trovasi ridotto a sedici, avvertendo solo che può salire a diciassette quando il cardinale vicecancelliere della santa Sede è dell'ordine dei diaconi, nel qual caso la chiesa di San Lorenzo in Damaso diventa diaconia, essendo ad essa unita una tale dignità. Per più ampie informazioni sui cardinali diaconi e loro diaconie vedasi il Moroni sotto questi vocaboli e l'articolo Cardinale di questa Enciclopedia.
      A'dì nostri, secondo il Pontificale romano, le funzioni dei semplici diaconi si riducono a servire all'altare, ed anche a ministrare il battesimo e laparola di Dio, ricevendo però per queste due ultime funzioni un'espressa permissione. Il diaconato, eh© è l'ultimo gradino per giungere al sacerdozio, non poteva altre volte conferirsi prima dei venticinque anni, siccome il sacerdozio prima dei trenta; ma dopo il Concilio di Trento si ordinano i diaconi a ventidue anni ed i preti a ventiquattro.
      DIACOPE (       DIACOPK (gramm.). — Stroncamento delle lettere (V. Apocope e Sincope).
      DIAGOPS (eool.). — Genere di pesci acantotteri, della famiglia dei percoidi, affine al genere degli sciarrani, viventi nell'Oceano Indiano.
      DIACOPREGIA (farm.). — Medicamento fatto cogli escrementi della capra, che usavasi anticamente nelle malattie ghiandolari, sovrattutto in quelle del fegato, della milza e delle parotidi.
      DIACRANIA (anat.). — Così fu detta la mascella inferiore, perchè non è unita al cranio se non da un'articolazione bassa e mobile.
      DIACRISI (patol.). — Crisi che conduce a poter distinguere con precisione una malattia da un'altra. — Dicesi pure diacrisi l'evacuazione che costituisce una crisi decisiva. — Diacritici diconsi i segni che contraddistinguono una malattia dalle altre.
      DIACUSTICA {fis.). — Dicesi di quella pai-te dell'acustica che tratta delle leggi del suono, quando passa attraverso di qualche ostacolo (V. Acustica).
      DIADE (chim.). — Nome proposto da Laurent per la molecola dei corpi indecomposti, come l'idrogeno, il cloro, il potassio e simili, costituita da due atomiDIADELFI STAMI (Stamina diadelphia) (ihot.). — Con questo nome chiamansi gli stami tuttavolta che sono riuniti in due fascetti per mezzo dei filamenti. Ciascuno di questi fascetti ora è formato da ngual numero di filamenti riuniti, ed ora l'uno ne contiene assai più dell'altro. Così nelle fumarie i due fascetti sono composti ciascuno di tre stami riuniti in un solo corpo in cui stanno appiccate le antere; al contrario, in un gran numero di leguminose l'uno dei fascetti è composto di nove stami, l'altro di un solo (V. Diadelfla).
      DIA DELFI A (Diadelphia) (hot.). — Nome composto di due voci greche che significano due fratelli. Linneo se ne servi per indicare la classe decimasettima del suo sistema sessuale, in cui collocò le piante che hanno gli stami riuniti in due corpi o fascetti per mezzo di filamenti. Uno di questi corpi è formato da un numero più grande di stami riuniti alla base e fino alla metà circa della lunghezza loro in una sorta di guaina per cui passa 2 pistillo; l'altro è composto di un solo stame, il quale rimane libero. Ne somministrano esempi il pisello, la genista e molte altre piante della famiglia delle leguminose. La diadelfia di Linneo si distingue in quattro ordini, secondo il numero degli stami riuniti a formare i due fascetti, e sono: 1° diadelphia pentandria, quando vi hanno cinque stami, come se ne ha un solo esempio nel genere monniera\ 2° diadelphia exandria, quando gli stami sono sei, come nel genere fumaria; 3° diadelphia octandria, quando sono otto, come nella famiglia delle poligalee; e 4° finalmente diadelphia decan-dria, quando sono dieci, come avviene nella mag-
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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