Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      diaforesi - diaframmaDIAFORESI (fisici, e patol). — Voce derivata dalle due greche &«*, attraverso, e Sudore (V.).
      DIAFORETICO (mat. med.). V. Sudorifico.
      DIAFRAMMA o DIAFRAGMA (anat., fisiol. e patol). — Parola derivata dal verbo greco Sia^paiao), io separo, e della quale gli anatomici si servono per indicare quel muscolo di figura irregolarmente ovale, che serve a dividere la cavità del petto da quella dell'addomine (Tavola XXXVIII, figura D). Il diaframma è concavo verso l'addomine, convesso verso il petto, ed è composto di una sezione centrale tendiuosa, la quale posteriormente ha la forma di un arco, ed anteriormente di una foglia del trifoglio, ed è distinta col nome di centro frenico (Tav. cit., fig. D, 1,2, 3). Questa porzione presenta un'apertura per la quale passa la vena cava inferiore e due altre minori, attraversate dalla diaframmatica e dalle due vene sovraepatiche. Inoltre notasi in questo muscolo la porzione periferica, formata di fibre carnose che dirigonsi dal centro alla circonferenza; queste si distinguono in anteriori, laterali e posteriori. Le fibre anteriori sono in minor numero e più breyi, e partono dal lobo medio della foglia del trifoglio per fissarsi dietro l'appendice ensiforme dello sterno, lasciando alcuni vuoti, attraverso i quali il tessuto cellulare dal mediastino anteriore si continua col sottoperitoneale. Le fibre laterali, più numerose, traggono origine dai due lobi laterali dalla parte posteriore del centro frenico, e si distinguono in laterali e laterali posteriori. Le prime descrivono varie curve a destra ed a sinistra verso la parte laterale interna della circonferenza del torace, ed ivi per mezzo di centrature si uniscono col muscolo trasverso dell'addomine, e si attaccano con esso alla parte intema delle sei ultime coste ; le fibre laterali posteriori più corte delle altre vanno ad unirsi all'aponeurosi del muscolo trasverso dell' addomine, che copre anteriormente il muscolo quadrato dei lombi e l'ultimo nervo intercostale. Finalmente le fibre posteriori partono dal centro dell'arco della porzione tendinosa, e sì dirigono dall'avanti all'indietro. Ivi alcune poche s'inseriscono tra lo spazio che trovasi fra la base del primo processo trasverso dei lombi ed il corpo della seconda vertebra lombare, ed è occupato dal muscolo psoas maggiore (fig. D, 11); mentre le fibre più numerose formano due fasci conici detti colonne o pilastri del diaframma, che si distinguono in destro e sinistro (fig. D, 3, 4). 11 destro ; discende quasi fino al corpo della terza vertebra dei lombi, mentre il sinistro non oltrepassa il corpo della seconda. Entrambi però si attaccano al corpo di queste vertebre con robuste fibre aponeurotiche. Ogni pilastro è composto di quattro lacerti, fra i quali passano il nervo splancnico ed il gran simpatico ; inoltre intrecciandosi fra loro le fibre dei due pilastri, fonnano due aperture, una anteriore, muscolare, detta esofagea, per cui passano Xesofago ed il nervo pneumogastrico ; l'altra posteriore con un orlo aponeurotico, chiamata aortica, e che serve al passaggio dell'aorta, della vena aaigos e del canaletoracico. La faccia superiore del diaframma corrisponde nel centro al mediastino anteriore ed al pericardio ; lateralmente trovasi a contatto con le pleure, con la base dei due polmoni, e nelle forti espirazioni coi quattro ultimi muscoli intercostali. La faccia inferiore è quasi tutta coperta dal peritoneo, e corrisponde al fegato a destra, al ventricolo ed alla milza a sinistra; posteriormente alle capsule soprarenali, ai reni, al pancreas ed all'intestino duodeno.
      Il diaframma serve a separare la cavità del petto da quella dell'addomine, a contenere gli organi che in esse si trovano, e ad ingrandire e restringere alternativamente queste due cavità, mediante i movimenti che eseguisce, o che vengono ad esso impressi, essendo in questi moti in parte attivo ed in parte passivo. Contraendosi, esso si abbassa, dilata la cavità del petto e favorisce l'ispirazione ; dilatandosi, riascende verso il petto, ristringe nuovamente la cavità toracica e dilata quella dell'addomine; il che si osserva durante l'espirazione. Quest'ultimo movimento del diaframma è affatto passivo e dipendente dal ritornare che fanno sopra se stesse le pareti muscolari dell'addomine, state distese dai visceri durante l'ispirazione, e dal movimento di trazione che esercitano sopra di esso i polmoni nel tempo dell'espirazione.
      Il diaframma può presentare vizii di conformazione , od essere soggetto ad infiammazione, la quale viene chiamata Diaframmi te (V.). Esso è non di rado la sede di ferite che sono sempre gravissime e bene spesso mortali, tanto per la vicinanza delle parti colle quali il diaframma trovasi a contatto, quanto per il movimento continuo di questo muscolo. Esso può anche essere lacerato da sforzi gagliardi, ed allora si sente un dolore straziante seguitato da un senso di soffocazione istantanea con grida lamentevoli, riso sardonico, e l'infermo muore in breve d'asfissia, oppure, sopravvivendo, rimane soggetto a stitichezza ostinata, ansietà continua, sincopi frequenti, vomiti e dolori intestinali acerbissimi, i quali terminano soltanto con la morte. Finalmente il diaframma va soggetto ad ulcerazioni ed erosioni in seguito a malattie o lesioni dei visceri che a lui si appoggiano ; ad ernie, a con-traeioni spasmodiche, a paralisi e ad alterazioni organiche di varie sorta, i quali vizii sono tanto difficili a conoscere, come atti a cagionare mali gravissimi ed anche morte repentina, di cui si conosce poscia la causa quando s'istituisce l'autopsia cadaverica.
      DIAFRAMMA (Dissepimentum) (60/.). V.TrammeMO.
      DIAFRAMMA (fis. e tecn.). — Questo nome, composto delle voci greche Sia, tra, e ww, io chiudo, significa, generalmente parlando, un trammezzo o disco di legno, di cuojo, di metallo 0 di altra materia, che si pone trasversalmente nell'interno di un cilindro cavo per interrompere più 0 meno compiutamente la comunicazione.
      I diaframmi dei corpi di tromba sono i dischi forati sui quali si appoggiano le valvole. 1 diaframmi dei cannocchiali hanno un foro circolare nel mezzo per dar passaggio alla luce (V. Cannocchiale), e sono anneriti per trattenere e distruggere i raggi sparsi che nuocerebbero alla chiarezza e precisione delle
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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