Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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globetto f è ordinato a comunicare col polo superiore della pila e l'altro f con l'elettrometro bifilare K. La vaschetta oblunga di cristallo e finalmente, messa sopra apposito sostegno con piede di vetro, serve a ricevere l'olio da saggiare.
Chi volesse poi farsi una giusta idea dell'elettrometro bifilare, volga lo sguardo alla parte sinistra in alto della figura. K è un cilindro di cristallo col fondo verniciato di gomma-lacca, attraverso il quale passa un tubo di vetro À, anch'esso ben verniciato, per metà sporgente nel cilindro e per metà sotto la base. Per entro a questo tubo passa un filo di ottone mantenuto con mastice coibente. 11 detto filo entro al cilindro si congiunge con piattello di ottone dorato cui sono congiunti due brac-ciuoliche sporgono sopra o, non visibili nella figura, e sotto la base si piega orizzontalmente congiungendosi con l. Entro il piattello è sospeso un disco di alluminio m congiunto all' in-dice leggerissimo n dello stesso metallo. Questo disco ha un diametro minore del piattello di circa 3 millimetri. Un lembo graduato r serve a far misurare i. deviamenti dell'indice. Il dischetto di alluminio m è sospeso ad un filo di bozzolo piegato in due: i capi di questo filo sono raccomandati a due appositi verricelli posti alla parte superiore q della canna di cristallo c, e la piegatura passa sopra un uncinetto posto nell'asse del dischetto di alluminio. I capi superiori del filo si possono avvicinare o allontanare, con che si dà allo strumento sensibilità diversa. La vite q serve a far salire o scendere il dischetto di alluminio con l'indice corrispondente. Questo dischetto, quando lo strumento debba essere trasportato, si fa scendere nel fondo del piattello di ottone facendo entrare l'indice in due apposite fenditure fatte sull'orlo del medesimo. Il cilindro di cristallo K finalmente è fissato sopra una base di legno B sostenuta da tre viti di livello. Per preparare dunque l'elettrometro bisogna fare che il dischetto di alluminio si elevi fino a che l'indice giunga al livello dei bracciuoli, badando che sia perfettamente in centro, cioè che il suo orlo disti egualmente dalle pareti del piattello; indi, mercè una maniera di micrometro di torsione posto in n alla parte inferiore della canna C, si può portare l'indice allo zero del lembo graduato r. La linea dei bracciuoli dista per qualche grado da quella dello zero, per la quale deve passare la linea n dell'indice. Se l'indice disti alcun poco dallo zero, si può non tenerne conto, purché questa piccola distanza rimanga la stessa nelle prove compa-
Fig. 2079.
rative ; solo bisogna evitare che fìndice tocchi i bracciuoli di ottone. Se dunque questo elettrometro sia così preparato e riceva per il filo metallico l una piccola carica elettrica, questa per h andrà al piattello ed ai bracciuoli, e per influsso elettrizzerà il disco d'alluminio con l'indice, il quale devierà respinto dai bracciuoli.
La maggior sensibilità dello strumento deriva dalle minori distanze superiore ed inferiore dei fili, dalla maggior lunghezza di questi e dal minor peso del disco e dell'indice, che perciò si son fatti di alluminio. La elettricità non dovendosi comunicare dal piattello al disco, non vi è contatto e quindi neppure resistenza di attrito. Siccome detto strumentofu inventato per servire alle osservazioni di meteo-; y I rologia elettrica,
cosi la sua teorica si trova esposta in altre scritture dell'autore, nelle quali si dimostra come si possono ^-^J^fc^ avere con esso mi-
sure comparabili.
Ciò premesso, se nella vaschetta c poniamo acqua, vino, acquavite, e vi immergiamo gli estremi inferiori dei fili verticali l b\ che diremo reofori, nel mettere l'estremo superiore della pila a in contatto del globo f vedremo l'indice dell'elettrometro deviare rapidamente fiuo a 50 o 60°, secondo la sensibilità dello strumento e la forza della pila. Ma se nella vaschetta anzidetta vi sia olio, l'indice dell'elettrometro si muoverà più o meno lentamente, secondo che l'olio sarà meno o più conduttore dell'elettrico, e si fermerà ad un deviamento molto più piccolo anche secondo la minore conducibilità dell'olio.* Un olio dunque sarà tanto meno conduttore dell'elettrico per quanto più lento sia il moto dell'indice. Il tempo che si richiede affinchè l'indice percorra l'arco definitivo o di massimo deviamento non si può misurare, perchè il moto, che in principio si vede benissimo, diviene alla fine impercettibile, e quantunque la sua ampiezza abbia una certa corrispondenza con la conducibilità, pure, per avere una più giusta misura di questa, conviene seguire questa regola: la conducibilità degli olii per l'elettrico è in ragione inversa del tempo che Vindice spende a percorrere il medesimo arco, poste le stesse condizioni di temperatura e supposto che l'ambiente non sia soverchiamente umido.
Volendo dunque paragonare le conducibilità relative dei due olii, si pongano di questi due quantità press'a poco eguali in due vaschette di cristallo, come quella della figura indicata, e postane prima una sul sostegno, si facciano immergere nel liquido gli estremi inferiori dei due reofori per una piccola
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