Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
428
diagometroporzione che deve sempre essere la stessa, facendo che la distanza tra questi sia di circa 9 centimetri 0 distino almeno di 15 millimetri dalle pareti della vaschetta, che deve avere la profondità di circa 25 millimetri onde il livello dell'olio si potsa elevare per 2 cent:metri almeno dal fondo della vaschetta. Allora, portato il polo superiore della pila a a contatto col globo di ottone /", stando l'altro globo f' in comunicazione con l'elettrometro K mercè un filo di rame l, si vedrà l'indice più o meno lentamente deviare : si misuri in minuti secondi il tempo in cui percorse un dato arco, per esempio, di 10°, e dopo tolta la comunicazione della pila col globo /', quando l'indice si è peifettamente rimesso come prima, si porrà sul sostegno la seconda vaschetta, e ripetuto il contatto con la pila, si misurerà il tempo in cui l'indice descriverà il medesimo arco. Si dirà più conduttore quell'olio che in niinor tempo percorse quel dato arco, per modo che, se prima ci vollero CO7 per avere un arco di 10°, e dopo 50", il secondo sarà più conduttore del primo, e le loro conducibilità relative staranno fra loro come 50 a 60, cioè come 5 a 6. Vedremo tra poco come dalla diversa conducibilità si ricavino i criterii per la conoscenza degli olii.
Si è (ietto che nelle diverse prove di comparazione i reofori debbono sempre pescare egualmente nel liquido, il che si fa agevolmente, perchè si sono segnate delle linee di affioramento. Un'immersione di più facilita il passaggio dell'elettrico attraverso gli olii. Le vaschette di cristallo debbono essere lunghe 12 centimetri, con larghezza e profondità non minore di tre. Le vaschette debbono pulirsi bene prima di mettervi altro olio, il che si fa prontamente stropicciandole con segatura di legno e poscia con pannolino asciutto ; si badi a non stropicciarle con pannolano od anche colle dita nel momento delle prove, perchè potrebbero elettrizzarsi e far muovere l'indice dell'elettrometro. 11 diago-metro sia collocato sopra una mensola addossata ad un muro, affinchè l'indice possa mantenersi fermo. La stanza dev'essere asciutta ed esposta al sole, e le prove vanno evitate nei giorni soverchiamente uipidi per nebbie o per pioggie. Nella stagione invernale gli olii si rappigliano, e dovendosi provare in istato liquido, bisogna riscaldare la stanza, giacché riscaldando gli olii si corre rischio di cadere in errore prendendoli a temperature diverse.
Conosciuta ben bene la natura degli olii di olive, di semi e misti, aggiungiamo le regole pratiche per bene adoperare il diagometro. 1° Mercè le viti di livello, si riduca in centro il disco di alluminio, indi, girando il micrometro di torsione che è alla base della canna C, si porti l'indice allo zero o a qualche grado distante da esso, purché non sia in contatto coi bracciuoli di ottone. 2° Avendo delle vaschette di cristallo nelle dimensioni suindicate, bene asciutte e non elettrizzate per istrofinio, si pongano una per volta sul sostegno isolante, con la giusta quantità di olio, nel quale si fanno entrare gli estremi inferiori de' reofori ad un dato grado d'immersione, il primo dei quali è denotato da un tratto più sottile. Assicuratosi che 1* indice è fermo presso lo zero, si faccia con la mano sinistra girare destramente la pila in modo che il suo bracciuolovenga in contatto col globo /*, e si vegga in quanti secondi di tempo l'indice percorre l'arco prescelto. Con un po' di pratica si giungerà presto a saper scegliere l'arco più opportuno, il quale nell'estate dovrà essere più grande e nell'inverno più piccolo ; e siccome col freddo gli olii diventano meno conduttori, così i reofori potranno immergersi di più. Nelle sperienze di confronto è impoi tante che siffatta immersione s a sempre la stessa, come la stessa dev'essere la distanza fra i reofori. 3° Gli olii debbono essere perfettamente liquidi, per cui le sperienze vanno meglio fatte da primavera ad autunno. Usando il calore artificiale, si badi di sperimentare alla stessa temperatura. 4° Fatta una prova, e scostata la pila e tolta la vaschetta, si tocchi più volte con la mano il globetto /' affinchè l'indice ritorni dove era prima. Spesso si deve aspettare, ma non conviene affrettarsi. Se talvolta l'indice nel tomaie verso lo zero vada ad attaccarsi ai bracciuoli, picchiando dopo qualche tempo con un dito la base dell'elettrometro, se ne staccherà facilmente. Nei tempi molto secchi, specialmente dopo pai ec-chie prove fatte, bisogna aspettar molto perchè le cariche residuali spariscano, onde tra una prova e l'altra deve sempre passare un certo tempo, che s'impara a determinare colla pratica. Le prove giova che siano più volte ripetute. 5° Lo stesso olio non potrà essere sottoposto a nuova prova se non abbia dispersa l'elettricità di cui suole rimanere caricato. t>° Se l'ambiente sia soverchiamente umido, sarà meglio differire le prove a tempo più opportuno. Se dopo alcuni giorni freddi spiri un vento umido di più mite temperatura, un velo di umido coprirà tutti gl'isolatori, e senza l'uso del fuoco sarà difficile avere buoni risultati. 7° Nei tempi ordinari], portando la pila a contatto istantaneo col globo f\ l'indice dell'elettrometro devierà rapidamente di 60° circa, e dopo alcune oscillazioni si fermerà tra i 25 o 30°. Se dopo un quarto d'ora l'indice si trova già a zero, o non si ferma almeno a 20°, si può dire che l'umido è eccessivo. 8° Giova avvertire che la pila si deve prendere per la base di legno, e che lo stesso deve dirsi dei globi di ottone e del sostegno delle vaschette. Le colonnette di vetro devono essere bene asciutte. 9° L'olio che si sceglie per tipo è bene che sia filtrato e messo in boccetta di cristallo piena e ben chiusa, affinchè non irrancidisca. Si noti in quanti secondi l'indice dell'elettrometro percori e un dato arco, ovvero quale arco si ha in 100", notando in pari tempo la temperatura; e questo conviene si faccia più volte a temperatura diversa. Volendo col tempo sapere se l'olio tipo abbia sofferto alterazioni da doversi cambiare, si deve vedere se ad una di quelle temperature alle quali si è sperimentato si abbia lo stesso numero di secondi per lo stesso arco. Se quel dato arco sarà percorso iu miuor tempo di prima, o se in 100" n avrà un arco maggiore di quello altra volta per-corso, è segno che l'olio si è deteriorato. Finché la differenza sia di due o tre secondi, non se ne terrà conto, purché la temperatura sia la stessa. 10° Il colore è una delle qualità degli olii che
può talvolta variare, senza che per questo si possa avere un ìndiz'o sempre siculo della loro bontà. Dicasi lo stesso della limpidezza,la qualepuò accidentalmente
| |
Mercè Fatta Giova
|