Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      diagonale — diagramma
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      mancare ; ma non sarà mai buono un olio che il dia-gometro dice cattivo, nè cattivo quello che il diago-metro dice esser buono.
      DIAGONALE (geom.). — Parola derivata da ké,per, e Ywvt'a, angolo. Denominazione della retta condotta dal vertice dell'angolo di un parallelogrammo al vertice dell'angolo opposto, che alcuni chiamano anche diametro ed altri diametrale della figura (V. Parallelogrammo e Quadrato).
      DIAGORA (biogr.). — Celebre atleta di Rodi, il quale riportò il premio del pugilato nella 79* olimpiade (464 anni avanti Cristo), e la cui vittoria formò l'argomento della settima Olimpica di Pindaro. Diagora ebbe tre figliuoli che si distinsero per eguale valore nel pugilato e nel pancrazio; e la figlia sua Callipatira diede in luce due maschi, esercitati da essa medesima e divenuti pure famosi in siffatti giuochi. Cicerone e Plutarco riferiscono che essendosi Diagora, già vecchio, recato in Olimpia coi due suoi figliuoli maggiori, questi, ottenuta la vittoria, si recarono il padre sulle braccia, e lo portarono in giro nel circo, fra le acclamazioni ed una pioggia di fiori. Allora uno Spartano gli gridò: < Muori, o Diagora, giacché tu non puoi sperare di salire al cielo » ; volendo dire che, venuto in tanta gloria, più non gli restava che di morire. Aulo Gellio narra invece che Diagora, veduti incoronare i suoi tre figli nell'olimpiade stessa, e ricevute le loro corone sul proprio capo, mori di gioja in mezzo agli amplessi dei giovinetti.
      DIAGORA DI MELO {biogr.). — Questo filosofo, detto pure l'Ateo, fiorì, secondo Suida, nella ltxviii olimpiade (468-5 avanti Cristo). Clinton adotta questa data ; ma lo Scaligero lo fa vivere in tempo assai posteriore, riferendone la fuga da Atene all'anno 415 avanti Cristo, ed egli è stato seguito dai più. Con tutto ciò la data anteriore è la più probabile. Ma la determinazione accurata del tempo in che visse Diagora non è di grande importanza, giacché egli non è noto se non pel negare che apertamente faceva l'esistenza degli Dei, e non si può dire che abbia alcuna parte nella storia della filosofia greca.
      Si vuole che Diagora siasi posto a predicare Ybt teismo per aver visto che uno il quale avevagli rubato uno dei suoi scritti, e lo aveva pubblicato come suo, era rimasto impunito. Credesi generalmente che a cagione del suo ateismo i Greci ne ponessero la vita a prezzo, promettendo un talento a chiunque l'avesse ucciso, e due a chi l'avesse preso vivo ; benché Suida, Atenagora e Taziano attribuiscano l'indegnazione degli Ateniesi e la fuga di Diagora all'aver egli divulgato la natura di alcuni dei loro misteri. Non è però impossibile che quest'atto abbia contribuito all'opinione in cui egli venne di ateo ; nel qual caso i due ragguagli, che pajono discrepanti, verrebbero nel fatto a coincidere. Si vuole che sia stato comprato quale schiavo la Democrito, e sia perito in un naufragio. Aristofane nella sua commedia delle Nuvole, nella quale mirava a mettere Socrate in concetto d'irreligioso , gli ha maliziosamente applicato il nome odioso di Melio. Eli ano narra che Diagora ajutasse Nicodoro a compilare le leggi dei Mantinei. Fu anche poeta lirico, benché alcuni, apparentemente senza fondamento, abbiano cercato di separare ilpoeta lirico dall'ateo (Aten., xm; Elian., Far. Hist., », 23 ; Fabricio, Bibl. grtee.).
      DIA GRAFITI (miner.). — Sinonimo di Ampelits grafica.
      DI AGRA 70 {fi», tee*.). — Arnese col quale si ritrae in piccola proporzione un oggetto, e con cui si ritrae l'immagine d'ogni sorta di linee, siano rette o curve. La prima idea di questo strumento è dell'italiano Cigoli; il francese Gavard lo perfezionò nel 1831.
      DIAGRAMMA (fis. tee*.). — È parola d'origine greca (composta di due altre: Sta, attraverso, e Yfauua, scritto, carattere), che serve ai fisici ed ai meccanici per denotare una linea qualsiasi tracciata sulla carta col mezzo di appositi apparecchi, e specialmente coi diversi dinamometri a stilo, o coll'indi-catore di Watt L'uso dei diagrammi di un motore a fuoco qualsiasi non é riservato a farci semplicemente conoscere quanto sia il lavoro che esso è capace di sviluppare, e quale il rendimento del meccanismo ; ma seiTe ancora all'occhio esercitato per iscoprire, senza neppure aver visto la macchina stessa, a qual genere di motori esso appartenga, come il fluido nel cilindro si comporti, se desso vi operi iu modo continuo e regolare, se bene studiato possa dirsi, o non, il sistema di distribuzione del fluido nel cilindro, se questo infine ha dimensioni proporzionate e convenienti. Ecco la macchina stessa, a cui la scienza ha saputo dar la parola per esprimere da se stessa e con semplicissime curve tutto quanto si opera da' suoi più reconditi e delicati meccanismi, nel segreto del cassetto di distribuzione e del cilindro motore, quando il fluido, dentro racchiuso, con continui cangiamenti di volume, di pressione, di temperatura, ottiene di trasformare parte del suo calore in lavoro meccanico sullo stantuffo motore.
      I. Linee termiche. — I diagrammi, quali si ottengono dalle diverse macchine'a vapore, dalle macchine a gas, ed in genere da qualsiasi motore a fuoco, non sono precisamente quelli che il meccanico interpreta; egli deve farvi astrazione da quelle punte, sentite ondulazioni, e altre simili anomalie le quali troppo si risentono delle imperfezioni dello strumento che disegnò, e delle eccezionali e repentine variazioni di pressione del fluido nell'istailte in cui fece simile lavoro. Nè la curva media, che a quella del diagramma si sostituisce, e ritiensi per vera, può dirsi quella precisa che colla scolta della teoria e per ogni genere di motore viehe effettivamente presunta, ma certamente da questa non deve trovarsi mai di molto discosta. Finora non conosciamo il diagramma che come un'unica curva chiusa, or più or meno ondulata, ma conviene tosto notare, coinè effettivamente esso si componga di più linee, talvolta rette e talvolta curve, le quali fra loro si incontrano, e dal quale incontro nasce quell'area racchiusa, che sappiamo essere proporzionale al lavoro sviluppato in un'andata e ritorno dello stantuffo motore. Da queste linee delle pressioni, o linee termiche, come diconsi genericamente dai termodinamici, noi prenderemo le mosse, non senza premettere alcune definizioni.
      Per i gas, per i vapori r come per qualsivoglia altro corpo della natura, hannoai tre elementi che ne determinano lo stato fisico, e questi sono ilt^iOOQLe


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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