Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DIALLAGITE - DIALOGISTICAnazione, e viene l'uso dai cannello in uno smalto grigio. 11 diallaggio b una sostanza assai comune nella composizione delle rocce ignee di un certo periodo, nelle quali è sparsa abbondantemente la magnesia. Le materie colle quali il diallaggio può essere confuso, a motivo del suo aspetto, sono l'antibola e talvolta il mica ; trovasi, al pari di queste sostanze, disseminato in lamelle poco estese in mezzo a rocce cristalline, e forma inoltre rocce distinte. I suoi colori, che variano dal verde al bruno, sono brillanti sulle grandi facce o lamine romboidali che si producono per mezzo di un facile clivamento; ma la pietra guardata per altro verso si mostra oscura ed appannata ; perciò le sue lamine romboidali si distinguono da quelle dell'antibola che presentano in due diversi sensi un clivamento ugualmente pulito e brillante.
      Le sostanze chiamate col nome di diallaggio non presentano caratteri generali di composizione, e probabilmente comprendono parecchie altre specie, delle quali il solo carattere comune é quello di contenere forti proporzioni di silicato di perossido di ferro e di silicato di magnesia. Il diallaggio verde smarag-dite di Saussure, che racchiude molta allumina, è stato recentemente separato da questo gruppo e collocato tra i silicati (V. Smaragdlte). Beudant prende per tipo di composizione della specie un diallaggio che s'incontra alla Spezia in una roccia d'albite (eufotide) ; questo diallagg'o, sopra 100 parti, si compone di 47 di silice, 24 di magnesia, 13 di calce, 7 di protossido di ferro, 4 d'allumina, 3 di acqua (perdita 2). j II diallaggio gatteggiale, spato gareggiante, os-* servato sotto certe inclinazioni, ha l'aspetto brillante e la lucentezza di certi metalli. Trovasi contenuto nei serpentini. Beudant lo considera come un diallaggio metalloide, e mostra che ì ella sua composizione non differisce gran fatto dalla sostanza di cui abbiamo dato l'analisi.
      Il diallaggio metalloide, o bronzite, è composto di foglietti duri, piani e di un giallo di bronzo più o meno dorato (V. Bronzite).
      Il diallaggio forma una parte costituente essenziale di una bella roccia cristallina chiamata Eufotide (V.). Dobbiamo però osservare che una gran parte delle eufotidi contengono smaragdite (diallaggio verde) anziché il vero diallaggio. Trovasi inoltre l'eufotide in tutte le rocce ofiolitiche, ed il serpentino ne sembra talvolta intieramente composto; quindi alcuni mineralogisti avevano pensato che potesse essere una roccia di diallaggio non cristallizzato, presunzione che non è stata confermata dall'analisi. Una delle più belle varietà di questa pietra dicesi verde di Corsica (V. Eufotide).
      DIALLAGITE (miner.). — La diallagite di Beudant (icarbonato di manganese, calce carbonata manganesi fera) è una sostanza assai rara, comunemente di color di rosa, alcuna volta bianca o giallastra,la quale cristallizza nel sistema romboedrico come la maggior parte dei carbonati, e trovasi scarsamente disseminata in alcuni filoni ; la sua durezza è intermedia tra quella del calcare e dell'arragonite. La diallagite si discioglie nell'acido nitrico (azotico) con debole effervescenza ; esposta al cannello si riduce in un fritto di color verde deciso. Questo mineralesi compqne di carbonato di protossido «li manganese più o meno misto di carbonato di ferro, di calce e di magnesia. La composizione più semplice è quella che Berthier ha riconosciuto nella diallagite di Nagy-Ag. la quale sopra 100 parti ne comprende 38,6 di acido carbonico, 56 di protossido di manganese, e 5,4 di calce. Le diverse analisi della diallagite danno costantemente la calce ; la rodonite (silicato rosso di manganese), che credesi confusa colla diallagite, vi si trova frequentemente mescolata.
      Le varietà cristallizzate si presentano in romboedri od in dodecaedri, e spesse volte ancora in lamine frammiste di quarzo. La varietà compatta è sempre mescolata col silicato di manganese.
      DIALLELA (da attrai, Vun per Valtro) (log.). — Questo termine serve ad indagare il paralogismo in cui s'incorre quando si fa entrar nella definizione il definito o alcun termine che ne derivi immediatamente, come chi definisse Vuomo un essere umano ; o qualora dimostransi due propos zioni, che hanno del pari bisogno di essere dimostrate, l'una per l'altra. In tal caso risponde a ciò che dai dialettici suol dirsi Circolo vizioso (V.), o, come i Greci dicevano, pistilli versatio.
      Gli scettici applicavano il vocabolo diallela alla scienza stessa, che riguardavano impossibile (Vedi Scettici e Scetticismo).
      DIALOGISMO (rett.). - Questa voce è tolta dal greco fiaXoYtauóc, ed intendesi per essa una figura retto-rica, detta da altri sermocinazione, colla quale s'introduce una persona a parlar seco stesso, o con altri, riferendone le vicendevoli interrogazioni e risposte. Cicerone ce ne offre un bell'esempio nel lib. i delle Tusculane, che noi riferiremo volgarizzato: « Essendo Diogene richiesto dagli amici in qual luogo desiderasse sepoltura, rispose : Gittatemi insepolto. (Jli amici a lui : Agli uccelli, alle fiere? — No, rispose, ma ponetemi dappresso un bastone, sicch'io li cacci via. Ed essi : Come il potrai, avendo perduti i sentimenti? - Se nulla più sentirò, qual male mi potranno fare i morsi delle fiere? ». Altro esempio di questa figura abbiamo in Dante nel c. x del Purgatorio, nel dialogo tenuto da una vedovella coll'imperatore Trajano :
      .........Signor, fammi vendettaDel mio figliuol ch'è morto, ond'io m'accoro. — Ed egli a lei rispondere : Ora aspetta Tanto ch'io torni. — E quella: Signor mio (Come persona in cui dolor s'affretta), Se tu non torni? — Ed ei: Chi fia dov'io, La ti farà. — Ed ella: L'altrui bene A te che fia, se '1 tuo metti in oblio? — Ond'egli : Or ti conforta, ecc.
      Un altro graziosissimo si può leggere nel T>eca-meronc, novella xvn, nel dialogo tra Maso e Calandrino.
      DIALOGISTICA (poet.). — La poesia dialogistica comprende non solo tutta la drammatica, ma ancora altri generi e massime gl'idillii e le egloghe. Di quest'ultimo genere abbiamo copia di esempi in Teocrito e in Virgilio fra gli antichi, e nel Chiabrera e nel Gessner fra' moderni. Già fin dai primordii della poesia italiana troviamo adoperato il dialogo dai
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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