Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      dialogo diamagnetismo
     
      rimatori in molti dei loro componimenti e talvolta fin anco nelle laudi, ed è probabile che in ciò imitassero i trovatori provenzali e spagnuoli, i quali avevano una specie di predilezione per la forma del dialogo. Adottavasi in ogni sorta di metri e massime nella terza rima. 11 Petrarca e più altri l'adoperarono anche nel sonetto. I moderni hanno rimesso in voga questo genere di poesia, e massime gli oltramontani, presso i quali la così detta scuola romantica ammaestra a tentare ogni maniera di scrivere in poesia.
      DIALOGO (ilett.). — Questo vocabolo, che significa discorso tra due o più persone, in letteratura si appropria ad un componimento o parte di componimento scritto in forma di conversazione tra due o più interlocutori. 11 dialogo era la forma generalmente adottata dagli antichi a fine di ammaestrare; e con8Ìderossi come applicabile ai soggetti più gravi e filosofici egualmente che ai più burlevoli e comici. E perciò lo vediamo adoperato con pari successo da Platone, da Cicerone e da Luciano. Platone ap-pigliossi a questa forma perchè la conversazione era stata veramente il mezzo con cui Socrate di lui maestro aveva insegnato filosofia a'suoi discepoli: e infatti, nei Dialoghi di Platone, Socrate viene introdotto come interlocutore principale. Cicerone, che nell'eloquenza aveva preso a maestro Demostene, in filosofia seguì più che altri Platone, onde lo veggianio adoperare le forme del dialogo platonico nelle Quistioni Tusculane, nel libro Della Natura degli Dei e in quello Dell Oratore, nel trattato Dell'Amicìzia e in quello Della Vecchiaia. Nei dialoghi del Samosatense troviamo tutta la forza comica, tutto il sale attico e l'acume critico, e infine tutta la causticità satirica di cui possa essere capace uno scrittore, sicché tra' Greci si ingegnosi, Luciano può dirsi lo scrittore più ingegnoso e più originale. Dopo lo scadimento delle letterature greca e latina, il dialogo trovasi spesso adoperato negli scritti dei santi Padri, e scendendo alle letterature moderne, vediamo fame grande uso dai migliori nostri scrittori ; onde, per tacere di molte altre opere, abbiamo sotto questa forma il Buon governo della famiglia del Pandolfini, il Cortigiano del Castiglione, YErcolano del Varchi, la Circe, ed i Capricci del Bottnjo del Gelli, il Riposo di Raffaello Borghini, i Dialoghi tutti spiranti filosofia platonica del Tasso, quelli di Galileo sul moto della Terra, di Francesco Maria Zanotti sulle forze vive, dell'Algarotti sul Neutonianismo; e tra scritti siffatti di autori più recenti meritano menzione i Dialoghi della Proposta del Monti, che sono una prova di più della sua versatilità maravigliosa, e l'opera intitolata Le Grazie del P. Cesari. Tra'Francesi vanno lodati in questo genere di componimenti Fé-nélon, Pascal, Bouhours, Malebranche, G. B. Say, e sopra tutti Fontanelle, che può meritamente chiamarsi il Luciano francese. E parlando di dialoghi in francese non taceremo gli ingegnosissimi stati scritti in questa lingua Sur le commerce des hlés da un nostro valente economista italiano, il napoletano (laliani, i quali furono in particolar modo encomiati da Voltaire.
      Pocosegnalaronsi nel comporre dialoghi gl'Inglesi, tra i quali meritano però lode speciale Berkeley
      Nuova Encicl. Ital. Voi.
      e Hurd; e presso i Tedeschi meglio vi riuscirono Lessing, Mendelsshon, Schelling e Herder.
      Si disputò lungamente a qual genere di soggetti fosse più adatta, la forma del dialogo, sul quale, argomento varie furono le opinioni. Non è nostro intendimento di entrare in siffatta quistione; ma ci contenteremo di recare quanto dice in proposito il dottissimo Hume. « Sonovi alcuni soggetti, ai quali adattasi peculiarmente il dialogo e in cui questo è da anteporsi al metodo di comporre semplice e diretto. Ogni punto di dottrina che è siffattamente ovvio da appena meritare di essere posto in controversia, ma che nello stesso tempo è cosi importante da non potersi inculcare troppo sovente, pare che richieda di essere trattato con questo metodo, per cui la volgarità del soggetto viene compensata dalla novità del modo, e il precetto è avvalorato dalla vivezza del conversale, ne tediosa o soverchia può riuscire la varietà d'aspetti sotto cui compariscono i diversi personaggi e caratteri. Per altra parte ogni quistione di filosofia per sb talmente oscura ed incerta che la ragione umana non ne possa afferrare alcuna fissa determinazione, se mai è da trattarsi, pare che debba pure naturalmente condurre allo stile del dialogo e del conversare. Gli uomini ragionevoli possono differire d'opinione intorno a cose su cui nessuno può essere ragionevolmente positivo ; le opinioni contrarie, anche senza condurre ad alcuna decisione, possono somministrar diletto: e se il soggetto è curioso e interessante, il libro ci trae, per cosi dire, in mezzo ad una brigata, ed unisce i due più grandi e più puri piaceri della vita umana, lo studio e la società ». Il dialogo drammatico differisce dal filosofico, in quanto che il suo è soggetto d'azione. Tali sono le tragedie e le commedie, e tale è il dramma in generale.
      DIALOGO (mus.). — Composizione a due voci e a due strumenti che si rispondono l'un l'altro, e sovente si uniscono. Il dialogo ha pure luogo nell'organo, in cui l'abile suonatore fa rispondere un registro all'altro. Un'opera è in certa guisa un continuo dialogo. I recitativi, i canti a due o più voci, gli stessi cori vi sono dialogizzati ; e nelle arie v'ha una specie di dialogo fra l'orchestra e il cantante.
      L'arte di far dialogizzare le voci e gli strumenti è assai difficile, e degna di tutta l'attenzione di un compositore.
      DIALOSA (chim. tecn.). — Sostanza gelatiniforme, trovata da Payen nel tessuto che avvolge i cotiledoni dei frutti di una leguminosa proveniente dalla Cina, e che si usano per farne saponata.
      DIALURAMMICO ACIDO (chim.).— Ottenuto la prima volta da Laurent,è un dialurato acido di ammoniaca.
      DIALURAMMIDE (chim.). — Fu scoperta da Liebig e Woehler ottenendola dalla mescolanza di soluzioni di allossantina e di cloruro di ammonio.
      DIALURICO ACIDO (chim.). — Corpo che si ottiene trattando l'allossantina coll'idrogeno solforato.
      DIAMAGNETISMO (fìs.).—Dobbiamo all'illustre Faraday la scoperta delle proprietà dei corpi diamagnetici, veramente singolari, giacche essi vengono, respinti dalla calamita. La parola diamagnetismo venne di poi adottata per esprimere il complesso dei fenomeni che presentano le sostanze diama-. gnetiche. 11 bismuto è il corpo diamagnetico perIII 29


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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