Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      diamagnetismoeccellenza, e per conseguenza lo prenderemo per tipo nello studio dei principali fenomeni diamagnetici. La grande elettro-calamita di Rhumkorff (V. Elettrocalamita e Macchine magneto-elettriche) prestasi assai bene all'esame dei fenomeni in discorso. Se si sospenda una pallina di bismuto di circa un centimetro di diametro in prossimità dei poli dell'elettrocalamita, e si faccia quindi passare la corrente per le spirali, essa viene respinta per certo tratto e si mantiene in tale posizione di squilibrio fino a che duri la corrente, o in altri termini l'azione magnetica dell'elettro-calamita. Se questa cessa, la pallina riprende la sua posizione di equilibrio ravvicinandosi ai poli della macchina, torna poi ad allontanarsi riponendo la macchina in azione, e così via via. Notisi che in tale sperienza giova ravvicinare i poli della macchina ad una distanza un po' minore del diametro della pallina. Pouillet ha indicato, nel 1846, un altro modo di ripulsione che manifesta il bismuto. Collocando i poli della macchina nel senso verticale, vi frappone un foglio di carta ben disteso, e su di esso sparge della fina polvere di bismuto, la quale sfugge sotto l'azione magnetica dal contorno dei poli. Faraday sospendendo una spran-ghetta di bismuto fra i poli della macchina, potè vedere che in vece di dirigersi col proprio asse nel senso di quello dei poli, come avverrebbe nel caso di una spranghetta magnetica, essa ponevasi in croce, ossia prendeva la direzione equatoriale anziché Tassile.
      Il piombo e lo zinco fra i metalli occupano il primo posto dopo il bismuto quali corpi diamagnetici; il fosforo ed il selenio sono i più diamagnetici fra i metalloidi, sempre però inferiori al bismuto. Corpi composti diamagnetici sono l'acqua, l'alcoole, l'etere, l'essenza di terebentina, gli acidi e le soluzioni saline, la cera, il succino, il carbone. Si sperimentano nei liquidi le proprietà diamagnetiche col riporli entro piccoli tubi di vetro sospesi fra i poli magnetici onde osservare la posizione assile od equatoriale che essi prendono, nel qual modo operava Faraday. Pliicker sperimentava i liquidi colla bilancia sia di torsione, sia comune ; nel quale ultimo caso li riponeva entro l'uno dei piattelli sovrapposto ai poli, e trovando l'equilibrio sotto l'azione magnetica ripulsiva della macchina,notava poi i pesi occorrenti per mantenerlo quando quella cessava.
      Un fatto singolare e fondamentale nello studio del diamagnetismo si è quello che le proprietà diamagnetiche di certi corpi non sono assolute, ma relative alla natura del mezzo entro cui si esperimentano. Gli è per ciò che un dato corpo ora mostrasi magnetico, ora diamagnetico. Se si prende, a cagion d'esempio, una soluzione di solfato di ferro alquanto allungata, mostrasi diamagnetica quando si sperimenta entro un tubetto sospeso nell'aria. Se si riponga il tubetto nell'acqua, ogni altra circostanza restando immutata, mostrasi ancora diamagnetica quella soluzione salina. Ma diventa, al contrario, megnetica se si riponga il detto tubo per entro ad una soluzione pure di solfato di ferro e assai più concentrata. I)i cotal guisa altri corpi, siano solidi, o liquidi, o gasosi, cambiano proprietà a seconda dei mezzi che li circondano durante lo sperimento.
      Il professore Bancalari fu il primo ad osservare le proprietà ripulsive della fiamma, esponendone le sue osservazioni al Congresso scientifico di Venezia nel 1847. Frapponendo opportunamente la fiamma di una candela ai poli della macchina di Rhumkorff, l'azione magnetica divide la medesima in due parti che spingonsi orizzontalmente quasi fossero soggette ad un soffio nella direzione equatoriale. Rompendo e ristabilendo la corrente ren-desi svariato e veramente curioso questo fenomeno offerto dalla fiamma. Sembra che la fiamma dell'idrogeno sia la meno diamagnetica, e lo sia più di ogni altra quella delle resine.
      In quanto ai gassi, l'ossigeno è magnetico per eccellenza. Gli altri mostransi o magnetici in minor grado, o indifferenti, oppure diamagnetici. Ingegnosissime sono le esperienze istituite da Ed. Becquerel a questo proposito, approfittando dei trovati di Saussure e di altri sulle proprietà assorbenti del carbone, il quale è capace di condensare nelle proprie porosità un gran numero di volumi di gassi. Egli prese un cilindro di carbone di quercia di 35 millim. di lunghezza e di 10 di diametro, del peso di 1 gr. 410, e dopo di averlo ricotto al calor rosso entro la sabbia e sottopostolo all'esperienza nel vuoto, lo trovò diamagnetico ; la sua forza ripulsiva era misurata da un angolo di torsione di — 3°, 85. Riprovatolo nell'ossigeno divenne magnetico e la sua forza attrattiva era alla stessa bilancia di torsione di -f 18°,53. Finalmente sperimentatolo nell'aria lo trovò pure magnetico con una forza attrattiva di 1°,20. Da tutto questo risulta che la condensazione avvenuta dell'ossigeno ed anche dell'aria nelle porosità del carbone lo fecero divenire magnetico, e che l'ossigeno puro è più magnetico di quello misto all'azoto nell'aria atmosferica. Per altre esperienze trovò che l'acido carbonico e l'azoto sono diamagnetici. Tanto Becquerel che Pliicker si occuparono con successo nella determinazione comparativa dei poteri magnetici e diamagnetici dei diversi corpi, su di che non possiamo dilungarci in quest'opera elementare, e porremo termine all'argomento coll'accennare qualche ipotesi proposta dai fisici per dar ragione di un fenomeno cotanto curioso qual è questo del diamagnetismo o detta ripulsione magnetica. Le opinioni espresse da Becquerel e da Pliicker su questa parte del diamagnetismo sono pure le più meritevoli di essere riportate. Il primo dei due fisici, appoggiandosi al principio di Archimede (V. Bilancia idrostatica e Idrostatica), suppone che l'azione elementare dei centri magnetici (V. Magnetismo) sia sempre essenzialmente attiva su tutti i corpi ; ma che allorquando dessa esercitasi sopra i fluidi dia luogo a delle pressioni laterali che operano sul corpo immerso, e che la risultante di dette pressioni, ossia la spinta del liquido, produca sul corpo immerso una vera ripulsione in tutti quei casi in cui la spinta del liquido supera l'attrazione magnetica sofferta dal corpo stesso. Per questa ipotesi il tubo di vetro contenente la soluzione diluita di solfato di ferro ò attratto nell'aria e nell'acqua, perchè l'aria e l'acqua essendo fluidi poco attratti dalla calamita, la spinta che esercitano sul tubetto è poco sensibile, e minore dell'attrazione che la calamita esercita sulla soluzione salina. Al contrario, la
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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