Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DIAMANTE G. BATTISTA — DIAMETROdal Comune 200 ducati (secondo Vasari 300), resto , del prezzo convenuto. L'insieme della copiosa inven- : zione del Lippi può vedersi inciso nella Tav. lxxiii della Storia del Rosi ni.
      Ajutò pure il suo maestro nelle pitture del duomo di Prato ; e mentre attendeva a quell'opera, chiamato a Firenze dal suo superiore, vi fu sostenuto, ignorasi per qual colpa, finché, nel 1463, per istanza del Comune al vescovo di Firenze, fu reso al lavoro. ,
      Di un'altra opera di frà Diamante fanno ricordo i Diurni della Comunità e la Selva di Memorie dell'Archivio Capitolare di Prato. E un monumento onorario a Cesare Petrucci, podestà di quella terra, e consiste in una pittura sotto il portico del palazzo de' Signori, raffigurante ampio arazzo rosso, tempestato di gigli messi ad oro, coll'arme del Petrucci nel mezzo, sopravi il suo ritratto, più di mezza figura, con epigrafe metrica in lode.
      Frà Filippo gli lasciò in governo, per testamento, suo figliuolo, il quale imparò l'arte da frà Diamante nei primi anni, ma dipoi fu acconciato con Sandro Botticella 11 Vasari lo accusa di aver fatto poca parte al fanciullo del prezzo ottenuto pei lavori di Spoleto, ma senza fondamento; chè, come bene osserva il Baldanzi, per chiamare ingiusta la distribuzione, bisognerebbe conoscere quanta parte del lavoro avesse condotta frà Diamante, vivente frà Filippo, e quali patti facessero fra loro.
      DIAMANTE G. Battista {biogr.). — Poeta drammatico spagnuolo, visse verso la metà del secolo xvn, fu cavaliere dell'ordine di San Giovanni di Gerusalemme, ove inalzossi a gradi importanti, ma altro : non sappiamo della sua vita. Autore fecondo e favorito dal pubblico, ei fu uno dei migliori imitatori di Lope de Vega. Uno de' suoi drammi, El Honrador a su padre, somministrò, al dir di Voltaire e di altri scrittori, scene e brani a Corneille pel suo Cid; ma fu chiarito dipoi che l'autore spagnuolo fu posteriore al francese e che il primo pose piuttosto a ruba il secondo. Diamante ha esposto le altre prodezze dell'eroe castigliano in un dramma intitolato El Cervo de Zamora, ed ha posto in iscena El Hercules de Ocana, personaggio che occupa, mercé la sua forza straordinaria e il suo coraggio, un posto cospicuo nelle leggende cavalleresche della Spagna. La India de Toledo porge un subbietto drammatico che ha sedotto altri autori, in ispecie Lope de Vega. Alfonso Vili, invaghito d'una bella ebrea, sfida per essa i pregiudizii più inveterati e la collera de' suoi sudditi, abroga il decreto che bandisce gli Ebrei dalla Spagna, e vede da ultimo la sua druda fatta a brani dal popolo insorto. La passione del re è ritratta con energia, e la parte di Rachele serve ancora al dì d'oggi alle giovani esordienti per far prova dei loro talenti. Diamante compose inoltre drammi religiosi, fra' quali la Magdalena de Roma. Due volumi stampati a Madrid (1670 e 1674) contengono ventiquattro delle sue commedie, molte delle quali sono rimaste inedite: El Honrador a su padre fu stampato nel voi. v del Tesoro del Teatro Espanol, pubblicato da Baudry (Parigi 1848).
      Vedi A. von Schack, Geschichte der dramalisch. IAteratur in Spanien (voi. ni, p. 372) — Ticknor, History of Spanish Literat. (voi. il, p. 416). •DIAMÀNTINI Giuseppe {biogr.).— Pittore ed incisorenato aFossombrone verso il 1640, morto nel 1708, studiò pittura a Venezia, ove passò la più parte della sua vita e dipinse le sue opere principali. Ei trattava di preferenza subbietti mitologici e ritraeva con maestria le teste dei filosofi. Dei suoi dipinti religiosi meritano special menzione XAdorazione dei Magi nella chiesa di San Mosè in Venezia, dipinto stimato per la franchezza del pennello. Al museo di Dresda ammirasi un suo David con la testa di Golii Diamantini fu anche un abile incisore all'acqua forte e al bulino; delle sue stampe numerose le più ricercate sono: Agar e Ismaele nel deserto; La Notte fugata dal Giorno ; Marte e Venere; Diana ed En-dimione; Il sacrifizio d'Ifigenia, composizioni originali, e le Nozze di Cana di Paolo Veronese.
      Vedi Colucci, Antichità Picene.
      DIAMANTIN0 (geogr.). — Nome di varia significar zione nel Brasile : 1° un fiume, affluente del Paraguay, che sgorga nella provincia di Matto Grosso; 2° una città di 4500 abitanti, alla confluenza del Diamantino e dell'Ouro; 3° altra città, nella provincia di Minas Geraes, con 14,000 abitanti.
      DIAMASTIGOSI (archeol). — Parola greca (^««m-yoxri;) che significa flagellazione, e si riferisce ad una cerimonia che praticavasi a Sparta alla festa di Artemide (Diana) Ortia, il cui tempio chiamavasi Li-mveeon dall'essere situato in luogo paludoso della città. Ciò facevasi nel modo seguente. Flagellavansi alcuni giovani Spartani dinanzi all'altare di Artemide finché il sangue ne usciva e copriva l'altare. Le flagellazioni erano precedute da una preparazione con la quale coloro che intendevano di sottomettersi alla diamastigosi cercavano d'indurirsi al dolore. Pausania (ni, 16), narrando l'origine di quest'uso, dice che Astrabaco e Alopeeo, figliuoli d'Irbo, avendo trovato in un cespuglio una statua di legno di Artemide che Oreste (altri dicono Ifigenia) aveva recata dalla Tauride, alla vista di essa impazzarono immediatamente tutti e due. Allora i Limnei e i loro vicini le offersero sagrifizii; ma segui fra loro una contesa in cui parecchi individui restarono uccisi all'altare della dea, che volle essere propiziata per la contaminazione del suo santuario. D'allora in poi furono elette per sorte e offerte alla dea vittime umane, fintanto che Licurgo, in luogo delle vittime, introdusse la flagellazione dei giovani. Ciò fece Licurgo anche a fine di assuefare la gioventù ai patimenti corporali, onde poi non temessero le ferite alla guerra.
      DIAMETRO (geom.). — È parola composta di due greche, Sia, per o a traverso, e .uerpov, misura, e significa quella retta che passa pel centro di un circolo e termina da una parte e dall'altra alla circonferenza ; perciò il diametro di un circolo è doppio del suo raggio (V. Circolo). Con un poco di riflessione si scorge: 1° che ogni diametro divide il circolo e la circonferenza in due parti uguali : 2° che il diametro perpendicolare ad una corda divide questa corda e l'arco sotteso in due parti eguali; 3° che la semi-corda perpendicolare al diametro è media proporzionale fra i due segmenti di esso.
      11 diametro della sfera è lo stesso di quello del semicircolo generatore.
      Per analogia si dà pure il nome di diametro delle sezioni coniche a quelle rette che hanno la proprietà
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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