Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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d1at0maceeEd in vero la riproduzione può farsi per divisione di parti e per mezzo di spore propriamente dette.
La riproduzione per divisioni di parti procede altrimenti, secondo che le specie constano di filamenti, ovvero di sacchi cellulari, vale a dire, secondo che sono filiformi o frondose. Nelle specie filiformi ogni cellula può sdoppiarsi e spartirsi in due, per modo che da una cellula può nascere un filamento, ed il filamento ancora può prendere un'estensione indeterminata. Le specie frondose risultano per lo più di due sacchi congiunti assieme, i quali ad un certo periodo di tempo si distaccano l'uno dall'altro, e dalla parte aperta di ciascuno di essi allungasi come un bitorzolo, come una sorta di saccoccia mucosa, che va crescendo a poco a poco e finisce per acquistare la forma e le dimensioni proprie della specie. Accenneremo qui di passaggio che questa sorta di riproduzione è piuttosto una continuazione di accrescimento, la quale deve avere un limite, che è quello del periodo di vita assegnato agli individui stessi, ond'ò che non basterebbe ad assicurare il perpetuamento della specie. 01 trecciò, nella vera riproduzione i corpi o organi per cui si effettua hanno ad essere da prima piccoli e aTd ingrandire col tempo , passando per distinti e successivi periodi di sviluppo, il che non accade negli individui che risultano da sdoppiamento di cellule; i quali individui nascono e crescono ad un tratto, ossia compajono tosto adulti e sviluppati come hanno ad essere in appresso.
Ma, come dicemmo poc'anzi, le desmidiee si riproducono ancora per mezzo di sporangi e di spore, che in molte specie si formano col concorso di due individui, appunto come nelle spirogire e nei zi-gnemi, che sono alghe di non dubbia natura di primo ordine. Di fatto nei closteri ed in altri generi tosto che gl'individui sono adulti s'accostano e s'accoppiano per mezzo di bitorzoli che s'imboccano a vicenda, formando una sorta di loggia intermedia, dove la materia prolifica (materia goni-mica) dei due sacchi si condensa e si riveste d'una membrana propria, vale a dire si trasforma in uno sporangio provveduto di una spora capace di germogliare e svilupparsi in un individuo identico agl'individui generatori.
Le desmidiee sono ancora indicate dai ficologi sotto il nome di alghe figurair. Ed invero non v'ha ordine ne di alghe, nè di altre acotiledoni che le pareggi in quanto all'eleganza ed alla regolarità delle forme , tale da poter servire di modello ai professori di disegno, segnatamente di quello che chiamano ornato; ma sono forme esilissime, quasi tutte affatto impercettibili ad occhio nudo, e tali da non potersi scorgere un po' distintamente senza l'ajuto d'un microscopio di almeno trecento diametri d'ingrandimento.
Un altro fatto curioso nella costituzione di queste piante si è quello di avere una composizione binaria, cioè di essere per una gran parte formate di cellule congiunte due per due, anche quando si mo-st' ano sotto forma di filamenti.
Riassumendo ora i tratti più importanti che servono di contrassegno all'ordine, diremo che le desmidiee sono alghe microscopiche a combinazione di cellule snesso binaria, tutte colorate in verde,
provvedute di fecola ed atte a riprodursi per semplice separazione di parti e per mezzo di spore che in alcune specie si formano con accoppiamento di due individui. È proprio delle desmidiee di vivere nelle acque pigre o stagnanti, e sebbene siano fatte di un tessuto cellulare compatto che regge assai tempo alla macerazione, nel seccare non di rado si affraliscono e scompajono.
Spettano alle desmidiee filiformi i generi desmi-dium, sphceroeosma, hyaloteca, ecc.
Spettano alle desmidiee filiformi i generi micra-sterias, evastrum, pediastrum, tetmemorus, closie-rittm, docidium, cosmarium, staurastrum, ecc.
Diatomee. — Più incerta è la natura delle diatonico, e ancora al dì d'oggi non mancano autori propensi a collocarle nel regno degli animali più presto che in quello delle piante. Di fatti non sono quasi mai colorate in verde, finché si trovano dentro all'acqua, e per contro inverdiscono quando rimangono all'asciutto, e constano pressoché intieramente di selce ; quindi è che non solamente non perdono le forme loro nel seccarsi, ma sono ancora inde-struttibili per l'azione del fuoco. È probabile che la parte viva ed organica consiste in una membrana sottilissima piena d'un liquido giallo rugginoso, soggetta ad alterarsi nell'essiccamento, mentre la lorica silicea, che le serve di appoggio, rimane intatta, comunque esposta al calor rosso violentissimo.
Le specie di questa sezione constano d'individui distinti che si dicono frammenti o frustoli, eminentemente sociali e sovente ancora o concatenati sotto forma di bende e di cerchi, od impiantati su di uno stipite arboi escente. Giunti al termine del loro sviluppo, i frustoli si slogano alternativamente da uno dei capi senza staccarsi affatto e raffigurando come le quadrella di uno scacchiere, ed offrono costantemente delle linee o striscie longitudinali e trasversali, dei denti e delle pieghe che somministrano caratteri importanti nella determinazione delle specie. Ogni frammento può dar origine ad una nuova benda, ad un nuovo cerchio, ad un nuovo stipite, e però le bende, gli stipiti ed i cerchi non sono già individui, ina ammassi d'individui ; e sotto a questo rispetto ogni individuo potrebbe considerarsi come un polipo appiccato ad uno scheletro di selce. A rendere sempre più probabile la natura delle diatomee si aggiugne il movimento; e di fatto gl'individui isolati dentro all'acqua sotto al microscopio si vedono a camminare e dar volta innanzi, indietro, in tutte le direzioni, e a sormontare gli ostacoli che s'attraversano al loro cammino, e a trascinarseli dietro ancorché talvolta di maggior volume. Ciò non ostante non è men vero che vi hanno delle specie in quanto all'abito sommamente affini alle desmidiee filamentose, e che s'accoppiano e si riproducono ancora per mezzo di corpi speciali analoghi alle spore; egli è sotto a questo rispetto che Hassal propende a formarne una classe a parte, una sorta di regno intermedio, lt is probable, dice egli, that in this maiter, as in many others disputed points, the truth lies in the mean, and that the diatomacece are neither exclusively animai, nor exclusively vegetable, but of a nature intermediate (vedi Hassal, A Ristory of the Btilish freshwatcr algee. Londra 1857, voi. i, p. 396).
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