Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DICOGAMIA VEGETALEfioritura in poi non deve più attingere dal suolo altro che acqua; in secondo luogo lo svolgimento dei fiori succede di notte egualmente che di giorno, in luoghi oscuri egualmente che in luoghi illuminati. Occorre naturalmente che ai culmi recisi siano conservate gelosamente tutte quante le foglie,perchè sono esse senza dubbio che cedono di mano in mano il necessario nutrimento al frutto. In terzo luogo potei constatare che la fioritura di una spiga impiega circa quattro giorni (se non erro) ; e allora mi spiego perfettamente come accada che in un campo di grano in fioritura i fiori aperti siano sempre pochissimi. Infatti, sapendo che la deiscenza dei fiori non dura più di un quarto d'ora, e che la fioritura d'una spiga non dura meno di quattro giorni, si ha che una spiga, fornita per esempio di cinquanta fiori, al successivo svolgimento dei quali basterebbero cinquanta quarti d'ora, ossia poco più di dodici ore, ha disponibili invece ben novantasei ore. Laonde è naturale che in un campo di grano anche in piena fioritura possono vedersi in media, per ogni ottantaquattro spighe a fiori chiusi, dodici spighe soltanto con un fiore deiscente. Ecco cosi spiegato un fenomeno che a prima vista sembra incomprensibile e che probabilmente fu quello che indusse molti agronomi a credere che la fecondazione del grano si compia normalmente a porte chiuse. Concludendo dirò che il frumento, secondo la mia teoria, va collocato tra le piante di questa categoria (omogamia preponderante, dicogamia minore).
Dalla teoria discenderemo ora ad alcune applicazioni pratiche. Molti coltivatori ritengono inutile l'introduzione nella patria cultura di nuove e pregiate varietà estere di grano, affermando che non possano perpetuarsi ; giacché avvengono subito nozze ibride tra queste e le varietà indigene. Morren, valente botanico ma cattivo giudice in tale questione, perchè acerrimo negatore della dicogamia, deplora quest'idea dei coltivatori, e non esita a stimmatizzarla quale dannosissimo pregiudizio, asserendo che il grauo, l'avena, l'oizo e la segala si fecondano solo omogamicamente, e che quindi è assurdo il discorrere d'ibridismi tra i cereali. Il Delpino invece, fino a decisa prova contraria, ritiene giustissima l'idea dei prefati coltivatori. Essa anzi sarebbe di tutto punto conforme alle teorie dicogamiche. L'unico mezzo per poter conservare inalterate le varietà estere di grano, parrebbe quello di coltivarle in grandi aree e destinare per la seminagione futura i soli semi delle spighe del centro. Hooibrenck propose come operazione vantaggiosa ad agevolare la fecondazione (incrociata) del grano la pratica di scuotere le spighe in fioritura mediante il passaggio di corde tese. Se i fiori del grano si aprissero maggiormente e durassero aperti per lungo tempo, e sovrattutto se fiorissero simultaneamente, non v'ha dubbio che la proposta dell'Hooibrenck dovrebbe riuscire proficua, massime nei giorni di assoluta calma di vento. Ma stando le cose come furono osservate, tale pratica tornerebbe affatto inutile, tanto più che la fioritura del grano accade in tempo che non suole mancare quel costante venticello, il quale agitando e facendo ondeggiare lievemente le spighe, giova alla traslazione del polline infinitamente meglio di ogni artificio umano.
Resta infine a parlare della credenza invalsa pressa quasi tutti i villici, che le pioggie cadute nel tempo della fioritura danneggino il raccolto. E qui le osservazioni del Delpino riescono a pienissima conferma e giustificazione di questa credenza. • Se alcuno volesse esperire in larga scala quale sia ve -ramente la parte della dicogamia e la parte della omogamia nella fecondazione del frumento, la mia lunga pratica in siffatto genere di ricerche può suggerire quanto segue : 1° Si scelga quel maggior numero che sarà possibile di varietà bene definite di frumento, e sia coltivata ciascuna in un'area separata. 2° Per ciascuna varietà si tenga nota esatta della totale durata della fioritura, segnando il giorno in cui fioriscono i primi fiori delle spighe più precoci e il giorno in cui fioriscono gli ultimi fiori delle spighe più tardive. 3° Si noti esattamente quanto dura, in media, la fioritura di ogni spiga e si studii quale sia l'ordine di successione dei fiori (la spiga del frumento è un asse primario indefinito che svolge intorno a sè con evoluzione centripeta (?) dal basso all'alto un certo numero di spighette o assi secondarii pure indefiniti, i quali svolgono intorno a sè con evoluzione centripeta dalla base all'apice un certo numero di fiori; laonde i fiori, secondo la teoria, dovrebbero svolgersi successivamente in ragione composta centripeta). 4° Nel caso che i fiori deiscano, si noti esattamente la durata della deiscenza, la massima apertura in millimetri, il tempo dell'apertura, se preferibilmente di giorno o di notte, a cielo sereno o nuvoloso. Sovrattutto si ponga mente se nella deiscenza dei fiori gli stimmi stiano dentro le glume, o se vengano fuori. Infine si osservi minutamente come avvenga l'esplosione e il versamento del polline, e si cerchi di stabilire la quantità proporzionale del polline che viene versato dentro le glume, e del polline che viene versato nell'aria ».
In tal maniera si giungerà a possedere i principali elementi diagnostici della impollinazione e fecondazione del frumento, che gioveranno a stabilire in via congetturale quale parte vi abbia la omogamia e quale la dicogamia. Ma ciò non deve bastare; bisogna anche ricorrere alle esperienze. Quanto a provare se il grano sia o non omogamo, è a credersi che il metodo usato dal Delpino sia il più semplice. Vale a dire, si dovranno scegliere cinque o sei culmi dei più robusti, muniti di foglie numerose e ben nutrite ; si dovranno recidere più presso alle radici che sia possibile, immediatamente innanzi alla loro fioritura, immergerli ciascuno in una caraffa d'acqua, e custodirli ciascuno in una camera separata a porte e finestre chiuse per dodici o più giorni, usando l'avvertenza di rinnovare ogni di l'acqua e il taglio. Esaminando i semi, sette od otto giorni dopo la fioritura, si vedrà se sono o non abboniti.
Assai più difficile riuscirà il provare sperimentalmente se il grano sia, o no, clicogamo. Non sapremmo per ora suggerire altro che la seguente esperienza. Si scelgano semi di tre varietà ben definite di frumento A, B, C. Si coltivino insieme in una stessa area e per solchi, in modo che a un solco della semente A succeda un solco della semente B, poi un altro della semente C; quindi di nuovo altri tre
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