Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DICROITE - DIDASCALICA POESIAUn cristallo tagliato in maniera che due facce siano perpendicolari all'asse, e due altre parallele allo stesso, ove abbia una spessezza sufficiente, si mostra perfettamente opaco se vien guardato attraverso le facce perpendicolari all'asse, e trasparente attraverso alle altre facce. I/assorbimento della luce nel primo caso avviene evidentemente perchè dessa è sempre polarizzata in un piano che passa per l'asse.
      Le lamine di mica di tre o quattro millimetri di spessezza offrono la stessa proprietà quando il fascio che le attraversa è inclinato.
      Brewster, avendo adoperato un piccolo cristallo esaedro di mica nel quale l'inclinazione degli assi risultanti era di 11° circa, trovò che questo cristallo era di una trasparenza perfetta quando la direzione coincideva col piano delle lamine, sebbene la spessezza fosse alquanto maggiore di quattro millimetri. Ma aumentando l'inclinazione del raggio luminoso sopra questo piano, scemava l'intensità della luce trasmessa, e quando vi cadeva in direzione perpendicolare, il cristallo riesciva intieramente opaco.
      I fenomeni di questa specie si collegano evidentc-meute con quelli del dicroismo propriamente detto.
      I mineralogisti hanno osservato che generalmente le sostanze che non sono capaci di produrre la doppia refrazione, come i cristalli del sistema cubico, sono unicroiti, poiché danno sempre lo stesso colore, qualunque sia il senso sotto cui sono attraversate (lai raggi luminosi. I minerali che hanno soltanto un asse di doppia refrazione sono dicroiti. Quanto ai minerali a due assi di doppia refrazione, i loro colori variano a seconda dell'angolo sotto cui vendono osservati ; quindi possono distinguersi col nome di policroiti; tra queste tinte, due sono dominanti, le altre sono comunemente un miscuglio di due colori principali.
      I colori non sono complementarii e non seguono alcuna legge. In molti minerali il dicroismo non è visibile a motivo che la differenza delle tinte non è bastantemente decisa per essere apprezzabile, e talvolta a motivo della natura della materia colorante che è interposta senza cristallizzazione.
      DICROITE (min.). — Nome di un silicato alluininico-inagnesico (jolite di Hatiy, quarzo prismatico di Mohs, ecc.), così chiamato da Cordier, che vi scoprì la proprietà di manifestare due colorazioni differenti (V. Dicroismo). Ma siccome questa stessa proprietà è stata osservata in molte altre sostanze, così il detto minerale è ormai distinto col nome di Cordierite (V.).
      DICRONOCEFALO (zool). Genere d'insetti coleotteri, della famiglia delle cetonie, il cui maschio ha due sporgenze sul davanti del capo a mo' di corna sinuose. Vive nel nord della Cina. DICROTISMO. V. Dicroto.
      DICROTO (patol.). — Voce derivata da due, e xfojw, io batto, la quale si applica a quel polso che nella diastole dà la sensazione di due battiti contemporanei. 11 polso dicroto è in generale annunzia-tore di emorragie (V. Polso).
      DICRURO (zool.). — Genere d'uccelli cantori della famiglia degli edolii, con becco lungo, robusto, compresso alla base, alquanto arcuato, carenato sulculmine, e ricurvo all'apice con forte uncino. Vive nell'Asia meridionale.
      DICT1ITE (patol.). — Infiammazione della retina.
      DICTIOPSIA (patol.). — Alterazione della vista per cui si scorgono ombre ramificate simili a fina reticella o tela di ragno.
      DICTIOTÀ (ihot.). — Genere di alghe marine fu-coidee, a foglie reticolate, verdi, senza nervature, e colle cassule in piccole masse sparse.
      DIDASCALICA POESIA (lett.). — Dassi un tal nome alla poesia istruttiva e dottrinale che dal Batteux è definita la verità messa in versi, al contrario di ogni altra poesia ch'esso qualifica la finzione messa in versi. Un poema didascalico differisce da un'opera in prosa o storica o filosofica, o morale, o critica non solamente nella forma, la quale, oltre al prestigio del verso e dell'elocuzione poetica, ammette abbellimenti che non converrebbero alla prosa, ma eziandio nella maggior larghezza lasciata alla parte inventiva, essendo privilegio del poeta l'innestare episodii, descrizioni, favole ed altri artifizii, che ora velino, ora rendano più splendido il vero. Ma contuttoché il poema didascalico non rifiuti gli abbellimenti accennati, comuni ad ogni altra specie di poesia, nondimeno deve sempre prevalere in esso la verità alla finzione, nè questa deve mai usurpare le ingioili di quella, non altrimenti che per mescolanza di poca materia straniera non si cangia una massa, nè cessa il diamante d'essere tale perchè sia legato in un cerchietto d'oro. Quanti sono i generi di verità, tante possono essere le specie di poesia didascalica; ed ella si giova cosi d'ogni metro, come si veste ogni forma di composizione, secondo la quantità di materia che le piace assumere e secondo l'indole del soggetto che piglia a trattare. Pure, per ragion di chiarezza, si suole distinguere questa maniera di poesia in tre classi. Quindi vi sono poemi i quali non espongono altro che fatti ed avvenimenti reali senza mutarvi cosa alcuna e senza troppo curarsi di renderli più belli, più ve-risimili e insieme più maravigliosi mercè degli artifizii praticati dall'epopea; e questi si dicono poemi storici, fra'quali piace ad alcuni di annoverare la Farsaglia di Lucano, la Guerra punica di Silio Italico e varii poemi del Chiabrera. Altri consistono nello stabilire prineipii di fisica, di metafisica, di morale, ecc., detti perciò poemi filosofici, quali sono il poema d'Empedocle, le Sentenze di Teognide, la Natura delle cose di Lucrezio, l'Antilucrezio del Poi gnac, gli Eclissi del Boscovich, la Filosofia ncutoniana dello Stay, la Sifilide del Fracastoro, l'Urania e le Meteore del Pontano, varii poemetti del Chiabrera e del Colpani, le epistole di Orazio e quelle di Pope sovra l'uomo, ed altre opere moltissime. Finalmente parecchi hanno soltanto in mita dottrine relative alla pratica e precetti per regolare alcune operazioni che mal riuscirebbero non osservandosi certe avvertenze particolari. A questi poemi, che dir si possono precettivi, appartengono i Lavori e le Giornate d'Esiodo, le Poetiche d'Orazio, del Vida, del Boileau, del Menzini, le Georgiche di Virgilio, la Coltivazione dell'Alamanni, le Api del Rucellai, la Nautica del Baldi, la Riseide dello Spolverini, la Coltivazione dei monti del Lorenzi, le Ferie e le Fragole del Roberti, la Colti*
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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