Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DIDTÀ LEGGE — DIDIMIOCorrespondance, trovata in Russia, con una delle sue amanti, madamigella Voland, la quale contiene particolari piccanti ed interessantissimi sul secolo xviii.
      Lo stile di Diderot non ha la scorrevole chiarezza e bellezza di quello di Rousseau e dà frequentemente nel gonfio, ma i suoi giudizii sono spesso assennati, e i suoi contemporanei encomiarono altamente la sua ridondante eloquenza nel conversare. Egli fu troppo lodato da Grimm e dall'ateista Naigeon, e troppo rinvilito da La Harpe; ma ogni savio critico, riprovando quanto più sa e può i suoi scritti empi e osceni, riconoscerà i veri servigi ch'egli ha resi alle scienze, alle lettere ed alle arti.
      Un'edizione completa delle opere di Diderot con un'introduzione di Naigeon fu pubblicata in quindici voi. nel 1798 a Parigi, e nel 1841 un'altra in ventidue voi., cui rappiccansi la Correspondance littéraire, philosophique et evitique de Grimm et Diderot (Parigi 1830, 15 voi.) e Mémoires et correspondance et ouvrages inédits de Diderot (Parigi 1830, 4 voi.). Interessanti particolari per la sua biografia incontransi nelle opere: Mémoires pour seivir à Vhistoire de la vie et des ouvrages de feu Diderot, della sua figlia signora de Vandeuil ; Mémoires de Vabbé Morellet; Mémoires de Marmontel, e Vie de Diderot, di Naigeon.
      DIDIA LEGGE (archeol.). — Legge suntuaria promossa da Didio e fatta l'anno 610 di Roma, con la quale si limitavano le spese dei banchetti e il numero degli ospiti. Stabilivasi che dovesse estendersi a tutta Italia, e che per la sua trasgressione incorressero in una multa tanto il convitante quanto i convitati (Macrob., Saltini., u, 13).
      DIDIACCI AMENTO (meteorol. agric.).—Scioglimento del ghiaccio prodotto da un'elevazione della temperatura dell'aria atmosferica. Quest'effetto può avere due cagioni: 1" il calor del sole che va acquistando forza al finir dell'inverno; 2a i venti meridionali durante il verno, che riscaldano l'aere e recano seco l'umidità. Prima, durante e dopo il didiac-ciamento accadono fenomeni singolari relativamente agli alberi (Y. Gelicidio).
      Molti giorni prima del didiacciamento il freddo suol essere intenso e i venti del nord o dell'est più violenti, il cielo più puro, le stelle più scintillanti, e al tramonto la parte meridionale d'un rosso-bruno. E il vento del sud che, guadagnando la superiore parte dell'atmosfera, riabbassa quello che lo ha preceduto verso terra, e ne accresce l'azione sugli animali e sulle piante.
      1 coltivatori devono sempre desiderare che il gelo si sciolga lentamente; che quando è subito, suole durar poco, e la perdita delle giovani piante ne suol essere la conseguenza. Si cessano questi dannosi effetti sulle spalliere in fiore e sulle vigne che hanno mosso, facendo sopra vento fuochi di paglia umida, i quali intercettano i raggi del sole sorgente (vedi Brinata).
      Se si tratta di opporsi alle conseguenze dello sgelarsi sui pomi ed altri frutti, cipolle, patate, ecc., basterà immergerli nell'acqua fredda; cosi, allorquando i piedi e le altre estremità del corpo umano sono gelate, bisogna cominciare a sgelarle strofinandole con neve.
      Vuoisi possibilmente evitare di lavorar le terre subito che sono sgelate, a cagione della soverchia loro umidità, la quale affatica troppo gli uomini e gli animali da tiro, ed impedisce inoltre ch'esse si dividano debitamente.
      Gli effetti del didiacciamento sui viali dei giardini sono tali da doversi interdire il passeggiarli per qualche giorno, se non vuoisi aver a spendere molto per ritornarli in buono stato.
      DIDIER Carlo (biogr.). — Nato a Ginevra nel 1805 di famiglia protestante del Delfinato rifugiata in lsvizzera, figliuolo del segretario di Stato della prima repubblica, il quale salvò la vita a Carnot (V.) il 18 fruttidoro; finì miseramente spento di propria mano nel marzo 1864. Seguì in patria i corsi di diritto del Rossi (V.) e di botauica del De Can-dolle (V.); ma, chiamato da singolare affetto alle lettere, combattè il desiderio de' suoi che volevano fosse matematico e si diede a scrivere per giornali prose e poesie. Viaggiò molto per istudiare uomini e cose, di cui appresso fece argomento dei libri suoi. Fissatosi a Parigi, entrò nella parte repubblicana e scrisse in varii periodici, il Courrier fran$ais, il Mouvement, il Bon Sens, il Droit, il National ed altri. La sua Rome souterraine, che venne in luce nel 1833 in due volumi in-8°, ebbe dieci edizioni in brieve tempo. E un quadro pieno di vita dello stato politico e sociale dell'Italia, a quel tempo in preda di agitazioni e di disegni che era follia sperar, e che sono oggi realtà. La Campagne de Rome (1842, 1 voi. in-8°), la Promenade au Maroc (1844, id.), la Raccolta, novelle e scene di viaggi (2 voi. id.), Caroline en Sitile, ed altre cx>se assai piacquero, sebbene il romanziere spesso sopraffaccia lo storico. Incaricato nel 1848 dal Governo provvisorio di una missione in Polonia, vi studiò i costumi locali; l'anno dipoi, per aver visitato il duca di Bordeaux, fu vivamente calunniato, di che mise nelle stampe Une visite a M. le due de Bordeaux, libretto di cui fecersi quindici impressioni in quindici giorni successivi. Visitò l'Egitto e l'Arabia, ed ottenne buon successo col pubblicare le Nuits du Caire; Cinq cents lieues sur le Nil; Séjour chee le chét if de la Mtcque (1856); Ciuquante jours dans le désert (1857): ma il sole d'Oriente grave offese i suoi occhi, ed ei divenne cieco dopo l'ultimo suo viaggio. Molti affanni aveangli amareggiata la vita, e i legami del suo maritaggio nou erano stati una ghirlanda di rose. Una strepitosa separazione, che aveagli cagionato interminabili litigi, seguì dappresso il suo matrimonio con una ricchissima ereditiera. Ma l'animo suo non era uè poteva esser calmo; ondecehè fu melanconico, quasi misantropo, e fini nel modo sopra accennato.
      Vedi: Annuaire encyclopédique (ann. 1864) — Va-pereau, Dictionnaire universel des Contcmporaius.
      DIDIMALGIA (patol.). — Dolore ai testicoli.
      DIDIME ANTERE (Antherce didima) (hot.). — Lo stesso che antere gemelle (V. Antera).
      DIDIMIO (at. zz 96; simb. Di) (chim.). — Metallo, il cui nome viene dal greco Siòuutot, che significa gemello, perchè accompagna il cerio ed il lantai o come un gemello in tutti i minerali ceriferi, Valla-nite, la cerite, Xittrocerite, la crip'.olite ed altri ancora. Fu scoperto da Mosander tra il 1839 ed ilt^iOOQLe


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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