Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DIDIMIOsigeno crescente al di là del necessario pel protossido fu trovata tra un minimo di 0,32 ed un massimo di 0,88 per 100.
Sali di didimlo. Solfati di didimio. — Zschiesclie ammette più solfati di didimio; è certo che, oltre al solfato neutro, si hanno solfati basici, i quali si formano per la calcinazione o per l'azione incompiuta degli alcali sul solfato neutro.
Solfato neutro di didimio, SDi04 + 8H*0 (Mari-gnac, Hermann e Rammelsberg). — Si prepara collo sciogliere l'osso di didimio od il carbonato noli'acido solforico diluito. La soluzione è colorata di roseo ; per evaporazione spontauea fornisce cristalli della forma di prismi romboidali obliqui, splendenti, di un roseo cupo; sono clivabili facilmente e distintamente nella direzione parallela alla base (Mosander). Quando si depone a temperatura ordinaria, contiene 8 molecole di acqua per 3 molecole del sale anidro, ed è isomorfo coi solfati ugualmente idratati del cadmio, dell'ittrio, dell'erbio e del terbio. Se poi si ottiene dalla soluzione concentrata per iscaldamento, in allora ha l'aspetto di un precipitato cristallino, e corrisponde alla forinola SDi04,2H90. È più solubile nell'acqua fredda che nella calda. Scaldandolo a 200° perde tutta l'acqua combinata, e ne rimane una polvere che è di solfato anidro, la quale può essere calcinata fino al rosso incipiente senza che soggiaccia a decomposizione.
Il solfato anidro è più facilmente solubile nell'acqua che i due solfati idratati, come apparisce dalla tabella fornitaci da Marignac.
Quantità di solfalo anidro in soluzione nell'acquaTemper. quanto si scioglie di solfato anidro
12° cent. 43,1
14 39,3
18 25,8
19
25 20,6
38 13,0
40
50 11,0
100
Solfato basico di didimio, SDi04,2Di0. — Calcinando il solfato di didimio al calore candente, si decompone. Dopo un'ora di un fuoco gagliardissimo, alimentato dal carbone, si ha un residuo di un bianco s!acido, interamente insolubile nell'acqua (piando anche sia bollente, solubile con difficoltà nell'acido cloridrico diluito e caldo, ma che si scioglie con agevolezza negli acidi concentrati. Se la calcinazione fu meno forte, il residuo consta di sale neutro e sale basico, che sono separati dall'acqua, in cui il primo si scioglie per intero.
Hermann ottenne l'idrato SDiCM,2DiO + 8H*0 precipitando il solfato neutro coll'ammoniaca caustica. È di un roseo-rosso azzurrognolo che, quando si secca, rimane in forma di pezzi colore di rosa e di frattura terrosa.
Solfato didimi co -potassico, SK*04,3SDi04 + 4 2H90. — Quando si fa mischianza di una solu-
zione di solfato di potassa con altra di solfato di «li-dimio, formasi per consueto il doppio solfato del La formola data di sopra. È una polvere granulosa, cristallina, bianca o rosea, solubile in 60 volte il suo peso di acqua.
Si ottengono altri doppii solfati con meno di didimio, ma che per opera dell'acqua bollente perdono solfato di potassa, finché si riducono alla composizione del precedente.
Solfato didimico-sodico , SNa»04,3SDi04 + H?0. — Quando si versa soluzione di solfato di soda in altra di solfato di didimio, si ottiene quasi immediatamente un precipitato polveroso, di un bianco rosato, solubile in 200 volte il suo peso di acqua, cioè meno solubile che non il corrispondente sale di potassa e di didimio. È meno solubile eziandio nell'acqua satura di solfato sodico, e contiene una quantità variabile di acqua combinata, dal 5 al IO per 100, conforme la temperatura nella quale si formò.
Solfato didimico-ammonico,
S(AzH4)04,3SDiO + 8H»0. La mescolanza dei due solfati fornisce più o meno sollecitamente, a seconda del grado di concentrazione, un precipitato cristallino di un roseo pallido, solubile in 18 volte il suo peso d'acqua, e solubile alquanto di meno in un liquido saturo di solfato di ammoniaca. Per la calcinazione si riduce in puro solfato di didimio. Scaldato a 100° c. perde 6 molecole d'acqua, e rimane solo con due.
Solfito di didimio, SI)iO\HO. — L'ossido di didimio fortemente calcinato, stemperato nell'acqua e trattato con una corrente di gas acido solforoso, si scioglie facilmente; la soluzione risulta di un roseo puro. Scaldandola s'intorbida molto e fornisce un precipitato leggierissimo e voluminoso, il quale si ridiscioglie per raffreddamento. Ma qualora lo scaldamento si faccia fino a bollitura in modo che l'eccedenza dell'acido solforoso sia espulsa, il precipitato si fa polveroso, di un bianco rosato, nè più si ridiscioglie nel liquido mentre si raffredda; nella soluzione non rimane traccia di didimio. Calcinando il solfito di didimio, ne rimane dell'ossido con un poco di sottosolfato. Il cloro conveite agevolmente il solfito di didimio in solfato quando vi è il concorso dell'acqua.
lpsolfato di didimio. — Si ottiene per doppia decomposizione ed è cristallizzabile.
Seleniato di didimio, SeDiO4 + 4H*0. — Dela-fontaine l'ottenne sciogliendo l'ossido nell'acido selenico. Svaporando il liquido nel vuoto, ne limane una soluzione densa, quasi scilopposa, da cui si formano cristalli di una certa grossezza, somiglianti a quelli del solfato, ma che non furono analizzati.
Esposta all'aria libera, la soluzione del seleniato di didimio depone aghetti piccolissimi, di un colore rosa pallido, delicati, disposti a ciuffi, e contenenti 4 molecole d'acqua. Sembra più solubile a freddo che a caldo.
Nitrato di didimio, (Az03)«Di + 4H*0. — Si forma per la soluzione dell'ossido o del carbonato di didimio nell'acido nitrico diluito.
È solubilissimo nell'acqua. Quando la soluzione è allungata ha colore roseo puro ; quando è concentrata mostra de'riflessi violacei. Ridotta a consistenza scilopposa e lasciandola a raffreddare, si rapprende iuquanto si quanto si
scioglie di scioglie di SDiO4 -+¦ 2H20 3SDÌ04 + 8H*0
16,4
17,1
8,8 6,5 1,7
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Mari-gnac Hermann Rammelsberg Mosander Marignac SeDiO SeDiO
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