Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DIDRIK — DIEBITSCH (CONTE) GIOVANNI CARLO FEDERICOnel 1789, la sua stamperia, la quale fu da lui trasportata al Louvre, ove eseguì le magnifiche edizioni dette del Louvre, composte di Virgilio, Orazio, Bacine e La Fontaine, superbamente illustrate. Ei pubblicò inoltre YIconographie grecque (1808 e 1811, 3vol.) e YIconographie romaine( 1817-27) di Visconti, il Voyage dans la Basse et la Haute Egypte di Denon (1802), le (Euvres di Boileau e la Henriade di Voltaire, notevoli tutte per correzione del testo ed eleganza dei tipi. Ei si distinse anche come letterato, e dei varii scritti composti congiuntamente a suo fratello Firmino mentoveremo l'assai de fables nouvelles (1786), a cagione delle numerose annotazioni sull'istoria della stampa, la traduzione del iv libro dell 'Eneide e del i libro delle Odi d'Orazio. Suo figlio Giulio ha dato molte belle edizioni, fra le altre i Quattro poeti italiani; la Storia $ Italia di Carlo Botta ; la Biblioteca portatile italiana e la Collection des Po'cles grecs, in-32°, per Boissonade.
Firmino, fratello del precedente, cavaliere della Legion d'onore e membro della Camera dei deputati, nato a Parigi nel 1764, morto il 24 aprile 1836, fu da principio fonditore di caratteri, e rizzata anch'egli una stamperia, applicò per primo la stereotipia (di cui gli fu però attribuita erroneamente l'invenzione, V. Stereotipia) alle Tavole dei logaritmi di Callct, indi a tutti i classici francesi e ad un gran numero di classici latini ed inglesi. Oltre di ciò ei pubblicò YHenriade, Camoens in portoghese, Sallustio, in-fol., ecc., e in compagnia de' suoi figli, le Ruines de Pompei di Mazois, le Antiquités de la Nubie di Gau, il Panthéon Ègyptien di Campol-lion, la Collection des Classics grecs etfrangais, ecc. Gli uomini più illustri della Francia e stranieri, fra' quali Alessandro di Russia nel 1814, piacevansi visitare il vasto opificio di Didot, e Franklin gli confidò suo nipote per ammaestrarlo nell'arte tipografica. Nel 1827 ei cede la gestione degli affari a' suoi figli per consacrarsi intieramente alla politica, e fu eletto tre volte successive deputato di Nogent-le-Rotrou (Eure-et-Loir) alla Camera, ove fece parte dell'opposizione moderata capitanata da Itoyer-Collard. Scrittore di vaglia del pari che tipografo abilissimo, Firmino compose due tragedie : La Beine de Portugal, rappresentata a Parigi, e La mort d' Hannibal, una Notice sur Bobert et Henry Etienne, ecc., e tradusse in versi le Bucoliche di Virgilio, i Canti di Tirteo e gli Idillii di Teocrito.
I suoi figli Ambrogio e Giacinto, che stanno ora a capo della casa editrice F. Didot Frères, si sono già resi illustri e benemeriti della letteratura e delle scienze per numerose importanti pubblicazioni, fra le quali primeggiano il Thesaurus graca lingua d'Enrico Stefano, il Glossarium media et infima Latinitatis di Du Cange, la Bibliothèque des Autenrs grecs, ecc.
DIDRIK (zool). — Nome di una specie di cuculo (chrysococyx auratus) dell'Africa, a tinte meravigliosamente belle.
DIDRON Adolfo Napoleone (biogr.). — Archeologo dottissimo, nato ad Hautevillers (Marna) nel 18('6; mori a Parigi il 13 novembre 1867. Per consiglio di Vittor Hugo applicò l'animo all'archeologia del medio evo; per lo che dal 1830 intraprese a viaggiare non solo le parti di Francia che promettevanolarga messe a siffatti studii, ma anco Grecia, Turchia, Allemagna, Inghilterra, Italia, Spagna. Designato da Guizot segretario del comitato istorico di arti e monumenti per sette anni, dal 1836, tenne pubbliche lezioni di archeologia alla Biblioteca nazionale; e nel 1841 fondò gli Annales archéo-logiques, che durarono fino al 1865, quando, inetto al lavoro, cessò di scrivere una specie di enciclopedia dell'arte nel medio evo, condotta con molta abilità. Oltre moltissimi articoli archeologi inseriti in varie Raccolte periodiche, pose in luce : Bulletin archéologique du comité des arts et monuments (1840-1847, 4 voi. in-8°); Histoire de Dicu, iconographie des personnes divines (1843, in-4°, con incisioni in legno) ; Manuel Iconographie des chapiteaux du palais ducal de Venise (1857^ in-4°) con Burges, ed altre cose di rilevanza; ondec-chè fu decorato di ordini cavallereschi sì indigeni che stranieri, fra' quali di San Gregorio Magno nel 1854, ed ascritto in più accademie francesi ed estere.
Non solo agli studii teoretici, si volse anche ai pratici; e così fondò nel 1845 una libreria speciale di archeologia, condotta molt'anni dal fratel suo Vittorio; nel 1849 una manifattura di vetri, i cui prodotti colorati a bellissimo chiaroscuro ottennero la medaglia alla Mostra parigina del 1855. . DIDUNC0L0 (zool.). — Genere di uccelli, di cui è tipo il didunculus strigirostris, che ha la forma di una colomba terragnola, col becco molto più alto che largo; abita le isole di Samoa.
DIDUZIONE (zool.). — Movimento laterale della mascella inferiore in tutti gli erbivori nella masticazione e nei ruminanti nel ruminare. Vennero detti diduttori i muscoli che compiono tal movimento.
DIE (SAINT-) (geogr.). — Città francese, dipartimento dei Vogesi, sulla Meurthe, con miniere di rame, ferro, marmo, ecc., e 9454 abitanti.
DIEBITSCH (conte) Giovanni Carlo Federico (biogr.). — Feld-maresciallo russo, nato nella Slesia l'anno 1785. Entrato al servizio della Russia, e collocato da Alessandro in un reggimento della guardia imperiale, si segnalò alla battaglia d'Austerlitz ; ed avendo poi atteso di proposito allo studio delle scienze militari fino al 1812, fu ammesso nello stato-maggiore. Nella ritirata dei Francesi da Mosca meritò il grado di maggior-generale. Si distinse poi a Dresda ed a Lipsia, e contribuì a far risolvere i principi confederati ad una marcia affrettata su Parigi, per cui si accrebbero la stima e la benevolenza dell'imperatore Alessandro.
Nel 1820 fu nominato capo del grande stato-maggiore imperiale. Accompagnò quindi l'imperatore nel suo viaggio a Taganrog; e di ritorno a Pietroborgo, nella rivoluzione scoppiatavi nel 1825 si condusse con moderazione e umanità.
Continuando a godere della confidenza del nuovo sovrano, nell'anno 1828 Diebitsch servi nella guerra contro la Turchia ; prese, l'anno seguente, la città e fortezza di Varna, e poco dopo, comandando in capo l'esercito russo, pa^sò il Balkan, la qual cosa gli valse il titolo di conte col soprannome di Za-balkanslti (allusivo al passaggio di questa catena di montagne), e poco dopo la nomina di feld-maresciallo. Avrebbe probabilmente occupato la capi-
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