Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DIERESI — DIETAe il Petrarca (Trionf. d'Am., cap. 1):
      Pur Faustina il fa qui star a segno.
      Ma in ciò non sono da imitare, poiché la dieresi produce sempre un suono sgradevole.
      DIERESI (chir.). — Parola derivata da Staipéw, divido, e con cui s'indicavano quelle operazioni chirurgiche per le quali si divideva qualche tessuto. Le operazioni di dieresi erano di quattro specie, e comprendevano l'incisione o scalfittura, la puntura, la divulsione o lacerazione e la cauterizzazione.
      DIES Cristoforo Albert® (biogr.). — Pittore tedesco, nato ad Hannover nel 1755, morto nel 1822 a Vienna. Non ebbe grande originalità, ma copiò assai felicemente la maniera di Salvator Rosa, di Gaudio Lo-renese e di altri grandi maestri.
      DIESIRJ£ (liturg.). —Sono le due parole colle quali comincia un inno sul giudizio universale, che suole recitarsi o cantarsi nelle chiese cattoliche tra le preci fatte in suffragio dei defunti. Quantunque dettato in un latino che non può certo dirsi del secolo aureo, quest'inno, per l'altezza dei concetti, per l'efficacia dell'espressione, per la malinconia religiosa che infonde in chi l'ascolta, è uno dei capilavori della poesia religiosa. Esso venne attribuito a san Gregorio Magno, poi a san Bernardo; altri ne fecero autore Umberto e Frangipane, due domenicani vissuti nel secolo xnr,ma l'opinion probabile lo ascrive ad un frate francescano chiamato frà Tommaso da Celano negli Abruzzi. Costui era, nell'anno 1221, guardiano nel convento dei Minori di Magonza, e credesi aver composto il Dies ira dopo il suo ritorno in Italia, dove mori nel 1255. Signora il tempo preciso in cui la Chiesa adottò ne' suoi cantici per l'ufficio dei morti una tal poesia, ma certo fu prima dell'anno 1385, giacché in quell'anno furono aggiunti all'inno stesso alcuni versi composti da Felice Haem-merlin, che per tal motivo venne a torto da taluno considerato come autore anche del rimanente. Il Concilio di Trento mise il Dies irce così modificato nel Messale Romano, pubblicato per suo ordine nel 1567, che è tuttavia in uso in tutta la Chiesa cattolica. Il testo primitivo dell'inno si crede quello che leggesi scolpito sopra una tavola di marmo nella chiesa di San Francesco a Mantova.
      DIESIS (m«s.). V. Accidente e Tuono.
      D1EST (geogr.). — Città del Belgio, nella provincia di Brabante, circondario di Lowen, sul Demer, con 7566 abitanti. Benché città fortezza, è anche largamente manifattrice.
      DIESTERWEG Federico Adolfo Guglielmo (biogr.). — Maestro di pedagogia e rettore del seminario di Mòrs, degno di essere denominato il Pestalozzi della Germania, naque il 29 ottobre 1790 in Siegen, piccola città prussiana della provincia di Vestfalia; mori in Berlino il 7 luglio 1866. Cominciò la magistrale sua palestra col modesto uffizio di maestro di famiglia in Manheim, prosegui con quello di secondo insegnante nella scuola secondaria di Worms, trasferissi dal 1813 al 1818 alla scuola-modello di Francoforte sul Meno, diventò, verso la fine del 1818, secondo reggente della scuola municipale di latinità in Elberfeld, e nel 1820 rettore del seminario di Mòrs. Ivi attese con tutte le forze dello spirito allo sviluppo delle scuole popolari, esponendo i suoi con-
      cetti e le sue idee nel giornale da lui fondato, correndo il 1827, col titolo di Fogli renani (Rheinische Bldtter), che fu, iusieme co\Y Annuario pedagogico (Pddagogisches Jahrbuch), istituito nel 1850, l'organo principale dei suoi sforzi per introdurre ed attuare nelle scuole della Prussia e della intera Germania il pestalozzianismo razionale. Invitato dal ministero Altestein, assunse nel 1832 la direzione del seminario di Berlino. Fu esonerato nel 1847 dal regio servizio, per decreto del ministero Eichhorn, conservando però lo stipendio, specialmente per il suo liberalismo nelle materie ecclesiastiche, ma nel 1848 fu richiamato dal ministero Schwerin e Rod-bertus nel riordinamento della pubblica istruzione, per essere infine giubilato e messo in riposo nel 1850. Calcando le orme degli altri riformatori tedeschi, o suoi predecessori o contemporanei, educati alla scuola del Pestalozzi, come Harnisch, Dentei, Dinter e Graser, rivelossi anch'egli il vero pedagogo sociale, ed emise franco le sue opinioni, specialmente nella sua dissertazione : La posizione sociale dell'insegnante (Die sociale Stellung des Lekrers, nell'Annuario pedagogico del 1855) e nelle sue : Questioni vitali della civiltà (Lebensfragen der Civilisation), che ponno addimandarsi il riflesso della rivoluzione di luglio del 1830 e divinatrici del grande rivolgimento politico-sociale del 1848. Dovette sostenere acri polemiche coi tenaci conservatori dei vecchi sistemi, non esclusi due insigni suoi connazionali, Federico Thiersch ed Enrico Leo. Dettò norme preziose di pedagogia e metodica nella sua Guida per gl'insegnanti ( Wegweiser fur Lehrer), e promosse gli studii tecnici e professionali, pubblicando pregevoli libri specialmente per le discipline matematiche e pelle scienze naturali. Sono di tal natura le seguenti sue opere : Astronomia popolare e geografìa astronomica (Populdre Astronomie ecc.) ; Geometria per le scuole popolari (Geometrie fur Volksschulen)y ed Aritmetica pratica (Praktisches Rechenbuch), che furono accolte con molto favore e spacciate in numerose edizioni ; Osservazioni in un viaggio pedagogico nella Danimarca durante l'estate del 1836 (Bemcr-kungen und Ansichten ecc.) ; Sulla educazione in generale e sulla educazione scolastica in particolare ( Uiber Erziehung ecc., Elberfeld 1839, 2* ediz.); Dovere e volere pedagogico (Pddagogisches Wollen und Sollen, Lipsia 1857, 2a edizione) ; Libro di lettura per le scuole (Schullesebuch, Bielefeld 1850, voi. 2).
      DIETA (polit. e stor. mod.). — Assemblea nazionale d'instituzione germanica, così detta da òlon-x o diceta nel senso di luogo o sala dei conviti, perchè, giusta la testimonianza di Tacito (De mor. Germ.), usassero appunto gli antichi Germani di trattare per lo più in essi de' pubblici loro negozii, e secondo altri, da dies indictus, giorno stabilito, giorno pel quale si è fissata adunanza. Coloro che propendono per quest'etimologia hanno per loro l'analogia della parola tedesca Reichstag, giorno d'impero, col quale chiamavasi un tempo ed oggi di nuovo si dice la Dieta in Allemagua, e quella sostituitale di Bundestag, giorno federale: ma la prima pare tuttavia da preferirsi, e per la piena consonanza della voce, e per la storica autorità che la corrobora. Le assemblee nazionali o degli Stati, cliiamate Diete, souo
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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