Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DIFESA DELLE PIAZZE FORTI 52 4
      le piazze d'armi saglienti e rientranti comprese tra le mezzelune estreme; e 10 petrieri che sotteutre-ranno agli obici della strada coperta quando l'as-seiiiante sarà giunto verso la terza parallela ; in tutto 105 bocche da fuoco, senza l'artiglieria da campo che rimane in riserva per i posti avanzati e per le sortite. Se avvi un cavaliere, si armerà con 7
      0 9 pezzi.
      Gli uffiziali del genio preparano dal canto loro il piano direttore della difesa, disegnando esattamente il fronte d'attacco colle opere collaterali ed insieme la posizione della prima parallela; vi si aggiungono le opere che si devono intraprendere per aumentare la difesa, e successivamente vi si notano
      1 lavori eseguiti dall'assediante.
      La guardia dei fronti non minacciati rimane disposta come prima dell'apertura della trincea ; ma sul fronte d'attacco si distribuisce quasi tutta nella strada coperta, e si concentrano da questa parte le truppe di bivacco. L'artiglieria degli angoli saglienti si ripara con melloni alzati sui parapetti e formati colle terre che si ottengono abbassando il suolo delle barbette.
      Frattanto si attende operosamente alla costruzione dei pajuoli (piate-formes) e delle cannoniere; delle traverse sulle facce che possono essere battute d'infilata; dei paradossi per riparare i fianchi dell'attacco dai tiri di rovescio; dei magazzini per il servizio giornaliero delle batterie ; e in pari tempo s'intraprende lo stabilimento dei trinceramenti nel terrapieno dei bastioni attaccati; si fanno le tagliate nelle mezzelune e nelle controguardie ove non esistano tagliate permanenti ; si pongono i tamburi nelle piazze d'armi saglienti ed anche nelle rientranti che fossero prive di ridotto interno; si costruiscono i ricoveri o Blockhaus (V.) che debbono servire di as;lo alla guardia delle opere esterne, e di deposito per ricevere momentaneamente i loro feriti; e se lo permettono le località, si spingono verso la campagna i Contro-approcci (V.) destinati a molestare i fianchi degli attacchi.
      Nei primi giorni che seguono l'apertura della trincea si tormentano le comunicazioni con tiri di rimbalzo, soprattutto colle granate, e si scagliano tratto tratto alcune bombe. I lavori ancora imperfetti si battono di pieno colpo. Di giorno si dà la direzione conveniente al tiro per continuare il fuoco durante la notte, e per meglio favorirne la giustezza si fanno uscire piccole pattuglie notturne a fine di riconoscere lo sbocco degli approcci e gettarvi materie combustibili accese.
      Nella terza e quarta notte, quando il nemico stabilisce e perfeziona la seconda parallela, si raddoppia il fuoco di mitraglia, e s'impiegano le granate, i tiri di rimbalzo, le palle luminose e le bombe. La guardia della strada coperta, che fino a questo punto si è limitata ad osservare l'assediante, farà un fuoco continuo di moschetteria per rendere micidiale il lavoro di questa trincea. Una grande sortita contro lo stabilimento della seconda parallela procurerà il vantaggio di disperdere i lavoratori e di disti uggere il lavoro incominciato prima che il grosso delia guardia stabilito nella prima parallela abbia potuto giungere in loro soccorso. La sortita, composta di 30U o »00 uomini con alcuni pezzi d'arti-
      glieria leggieia, sboccherà silenziosamente dalla strada coperta prima dello spuntare del giorno, dirigendosi sopra un fianco o sui due fianchi della parallela, respingerà la guardia a colpi di baionetta, e si schiererà in battaglia al di là della trincea abbandonata, mentre i lavoratori che la seguono, protetti a destra ed a sinistra da distaccamenti di granatieri e di cavalleria, colmeranno il fosso, in-cendierauno i gabbioni e le fascine e s'impadroniranno delle armi e degli stromenti lasciati dal nemico. Al giungere delle truppe dell'assediante, quelle della sortita si ritireranno passo passo sotto la protezione del fuoco di tutta l'artiglieria della piazza.
      Durante il giorno i fuochi d'artiglieria e di moschetteria saranno diretti contro le teste delle zappe e contro le parti di trincea ancora imperfette.
      Nella quinta notte, quando l'assediante intraprende il lavoro delle batterie, si farà un fuoco vivissimo di cannoni, obici e mortai, rischiarando la campagna con palle luminose, e concentrando successivamente i tiri sopra ciascheduna batteria per rovesciarne lo spalleggiamento e renderne più tarda la costruzione. La vivacità del fuoco non sarà rallentata nel giorno e nella notte seguente, durante la quale si batteranno anche le comunicazioni per rendere difficile il trasporto delle artiglierie dal parco d'assedio alla trincea. Nella notte in cui il nemico procede all'armamento delle sue prime batterie si potrà tentare con probabilità di success una grande sortita, la cui forza però non dovrà eccedere un terzo della guarnigione. Le colonne accompagnate da alcuni pezzi d'artiglieria da campo, e secondate dal fuoco dell'artiglieria della piazza, saranno seguite da lavoratori muniti degli strumenti opportuni per distruggere i lavori del nemico, da cannoniere per inchiodare! pezzi e spezzare le casse col mezzo di bombe o granate, e talvolta ila cavalli per condurre i pezzi nella piazza o per lo meno trascinarli fuori delle trincee.
      Quando l'assediante avrà armato e scoperto le sue batterie, la piazza le dovrà controbattere con vivacità, tentando di ridurre al silenzio le più moleste. I cannoni di grosso calibro tirano di pieno colpo ; gli obici e i cannoni della strada coperta, di rimbalzo ; i mollai lanciano almeno due bombe all'ora. I tiri dei fucili da rampale, distribuiti sulle facce delle opere, saranno diretti contro le cannoniere e le teste delle zappe. Ma tostochè l'artigl e-ria nemica avrà acquistato una superiorità decisa sopra quella della piazza, si dovranno ritirare dalle facce i pezzi più esposti ai tiri d'infilata. Una parte di questi pezzi si colloca sulle cortine, e serve per l'ultimo periodo dell'assedio, l'altra sta in riserva per supplire alle pei dite. I pezzi ben riparati dalle traverse si limitano a tirare sulle comunicazioni e sulle teste delle piazze. Ogniqualvolta il nemico cangierà la guardia della trincea, si tormenteranno vivamente le parallele e le batterie colle bombe, e le comunicazioni colle granate. A quest'epoca della difesa l'artiglieria è impiegata in cannoniera. I punti in cui si debbono aprire le cannoniere sono determinati dai lavori che si vogliono battere ; abbandonandone alcuna per cangiare la posizione dei pezzi, si avrà cura di colmarne la cavità. A mano a mano che l'assediante si va avvici-
     
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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Blockhaus Contro-approcci