Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DIFESA DELLE PIAZZE FORTI 52 4
modificai e la disposizione delle sue artiglierie, che dovranno distribuirsi nel modo seguente, cioè : uno
0 duepezzi all'angolo sagliente di ciaschedun'opera ; il rimanente dei pezzi disponibili sui fianchi opposti all'attacco e sulle facce dei bastioni rimpetto ai fossi delle mezzelune : nella cortina e nelle facce interne delle mezzelune del fronte d'attacco si aprono cannoniere oblique per battere di sbieco il coronamento della strada coperta. Alcune di queste batterie sono blindate. Le piccole sortite agiscono principalmente contro lo stabilimento delle batterie di breccia e contro i lavori della discesa e del passaggio del fosso, per ritardare successivamente queste diverse operazioni.
Quando il nemico avrà compiuto il lavoro delle batterie, e farà la breccia alle mezzelune, l'artiglieria di queste opere si dovrà trasportare nei loro ridotti, e disporre parte agli angoli saglienti per battere l'alloggiamento del nemico sulle mezzelune, e parte nei fianchi per batte? e di rovescio le brecce del bastione. I ridotti delle piazze d'armi rientranti ricevono un pezzo per battere di rovescio le brecce delle mezzelune. Sulle tanaglie si collocano alcuni mortai. I pezzi ritirati dalla strada coperta servono ad armare i trinceramenti interni del bastione; alcuni di questi pezzi sono destinati a fiancheggiare il trinceramento, alcuni altri a battere la sommità della breccia. Intanto si è riordinato l'ami amento delle opere collaterali, e buoni bersaglieri appositamente disposti dietro ai parapetti fanno un fuoco continuo contro i lavoratori e contro le batterie.
Fatta la breccia, bisogna spiare attentamente lo sbocco della discesa nel fosso lanciandovi palle luminose e ghirlande incatramate (tourteaux goudron-nés), accendendo i fanali da rampale, od usando, se puoss:, i soccorsi della luce elettrica; e quando rasscdiante avrà praticata l'apertura della controscarpa, vi si dirigeranno tutti i fuochi possibili, git-tandovi in pari tempo bombe, fuochi pestilenziali (V. Fnmo) ed incendiar», o palle da fuoco ripiene di zolfo. Dalla sommità dell'opera si fanno rotolare grosse bombe nel fosso, seguite da una gran quantità di granate da mano e da rampale. Nelle parti di parapetto vicino alla breccia si scavano piccoli alloggiamenti per ricevere alcuni uomini incaricati di lanciare fuochi artificiati, e di bersagliare gli zappatori dell'assediante. Finalmente si moltiplicano
1 regressi offensivi, e si attacca con piccole sortite il nemico che lavora al passaggio del fosso, disti uggendone ed incendiandone lo spalleggiamento.
Caduto il rivestimento ed il parapetto sovrapposto, si formerà con terra o gabbioni un nuovo parapetto o barricata per difendere la sommità della breccia, e quando il nemico avrà disposto ogni cosa per dare l'assalto, si getteranno giù per la scarpa triboli, cavalli di frisia e tronchi d'alberi, e si rotoleranno bombe, granate, fascine incatramate, Barili fnlminantl (V.), ecc. per disordinare le colonne d'attacco. Alcuni drappelli, che si presentano gli uni dopo gli altri in cima alla breccia, fanno fuoco sugli aggressori, quindi si ritirano per la controscarpa dei ridotti. Le artiglierie delle opere vicine e dei ridotti delle piazze d'armi rientranti battono di fianco e di rovescio con tiri a mitraglia le truppe che montano all'assalto, al cui progresso si oppone talvoltaun gran fuoco acceso in una fossa scavata alla sommità della breccia e ripiena di materie combustibili-Se il nemico, superato ogni ostacolo, mette il piede sull'alto dell'opera, le truppe di riserva gli piombano addosso, attaccandolo colla bajonetta; e se resiste all'urto, si ritirano per lasciar libero il campo ai fuochi dell'artiglieria del ridotto e della moschette-ria delle barricate erette a qualche distanza dietro l'apertura della breccia. Alcune mine, ovvero alcune fogate a bomba, convenientemente disposte, contribuiranno a rendere più micidiale l'assalto, e serviranno a far saltare in aria l'alloggiamento del nemico sulla cima della breccia per tentare nuovamente di cacciarlo colla bajonetta. Se vi avessero Organi (V.) potrebbero egregiamente servire a dirigere il fuoco (divergente o convergente, secondo la varia costruzione) delle molte loro canne sopra gli assalitori. Alla fine, se riesce vano ogni tentativo, l'assediato abbandona le mezzelune e si ritira dietro alle tagliate e nei ridotti.
L'assalto della breccia che l'assediante è costretto di aprire nel ridotto, si contrasta come quello della mezzaluna, purché nell'interno dell'opera esista un tamburo di legno, ultimo rifugio delle truppe che la difendono.
La condotta da tenersi dall'assediato nella difesa della strada coperta e della breccia del bastione è analoga a quella che abbiamo indicata per le mezzelune, e però quando l'avversario avrà piantato il suo alloggiamento nel terrapieno delle mezzelune attaccate, si concentreranno i tiri curvilinei sulle teste delle zappe, e si farà un fuoco vivissimo col-l'artiglieria dei fianchi e delle cortine, e colla mo-sclietteria dei bastioni, delle opere esterne e delle tagliate. Ma tutti i mezzi della difesa dovranno principalmente accumularsi contro il passaggio del gran fosso, che si batterà coi fuochi dei fianchi, delle tanaglie ed anche delle eapponiere, nelle quali si dovranno stabil re gallerie blindate, se tali comunicazioni non consistono in gallerie permanenti con vòlta a resistenza di bomba. Si faranno frequenti sortite coi distaccamenti che riparano dietro le tanaglie per distruggere ed incendiare lo spalleggiamento. Non si risparmieranno le grosse bombe, le granate, i barili fulminanti, ecc., che si faranno rotolare nel fosso; si getterà al piede della breccia una gran quantità di materie combustibili, dal cui incendio verrà per qualche tempo ritardato l'assalto; si disporranno alcuni obici ben riparati lateralmente alla breccia per tirare a mitraglia sulla colonna d'attacco; e primieramente, quando il nemico si muoverà alla salita, le truppe raccolte dietro la tanaglia lo attaccheranno impetuosamente di fianco colla bajonetta in canna. I pezzi che stanno agli angoli saglienti dei fronti non attaccati si potranno impiegare utilmente alla difesa della breccia; tuttavia non si rimuoveranno i pezzi che armano i fianchi, poiché il nemico potrebbe tentare la scalata in qualche parte, mentre con un finto assalto chiamerebbe l'attenzione della guarnig'one dal lato della breccia. Si dovrà pertanto vegliare attentamente alla sicurezza di tutte le pai ti accessibili della cinta, e soprattutto delle porte, androni, ecc. Nelle città fortificate si daranno le opportune provvidenze onde impedire ogni som-
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