Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

Pagina (530/532)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      528
      DIFESE AI FIUMIresidenza dei comandante della fortezza o del Consiglio di difesa, ove sussista (residenza da blindarsi in quel caso), non si dovrebbe stare in forse se avesse o no ad adottarsi cosi giovevole provvedimento. Tutta questa parte delle opere di difesa è oggi mirabilmente agevolata dal servizio dei telegrafi volanti o da campo. Quanto alle ferrovie, gli scali di quelle che non avessero opere esteriori o speciali a proteggerli, dovrebbe essere abbandonato alla sagacia del comandante il deliberare se torni più utile blindarli gagliardamente innanzi l'assedio, o demolirli addirittura, o infine distruggerli in un dato momento di esso, ch'ei siano già provveduti di blinde o privi affatto d'ogni difesa. Lo stesso intendasi di quelle altre costruzioni appartenenti alla ferrovia, che potessero servire di offesa od anche solo di riparo al nemico.
      Il governatore di una piazza forte dovrà adunque conoscere perfettamente il campo di battaglia su cui deve combattere, studiare la natura della sua fortificazione, meditare la difesa generale e particolare de' suoi diversi elementi, e saprà mostrarsi audace e prudente ad un tempo, ed agire con vigore ed a tempo opportuno, assoggettando tutte le disposizioni militari alla condizione di prolungare la resistenza fino al suo limite estremo. Quindi si applicherà principalmente a conciliarsi la stima e l'affetto delle truppe e la benevolenza degli abitanti ; raddoppierà di fermezza e di attività a mano a mano che crescerà il pericolo; si mostrerà sereno e imperturbabile in mezzo a tutte le operazioni della difesa, mantenendo e rinfrancando la fiducia ed il coraggio dei combattenti, coi quali dividerà le fatiche, i pericoli e le privazioni d'ogni soi-ta. E quando avrà sostenuto più assalti o si troverà ridotto alle ultime strettezze della fame o all'assoluta mancanza di munizioni da guerra, allora soltanto potrà capitolare, poiché la sola capitolazione onorevole è quella che si strappa all'ammirazione del nemico. Cosi ottenuti gli onori della guerra, avrà il conforto di uscire alla testa dei gloriosi avanzi della guarnigione e di attraversare le rovine del posto affidato al suo coraggio, colla certezza di aver pienamente soddisfatto a' suoi doveri, perchè non avrà reso la piazza se non dopo di aver esauriti tutti i mezzi indicati dall'arte e suggeriti dal genio e dal valore.
      La storia ha conservato i nomi dei valorosi che difesero Famagosta (1571) ; Verrua (1625) ; Candia (dal 1648 fino al 1669) ; Grave (1674) ; Torino ( 1706) ; Lilla (1708); Aire, Béthune e Douay (1710); Valenciennes, Dunkerque e Magonza (1793) ; Ancona (1798); Genova (1800); Colberg (1807) ; Saragozza e Gerona(l809); Ciudad-Rodrigo (1810); Tarragona (1811); Danzica (1813); Anversa (1814); Venezia (1849); Sebastopoli (1854-55); Belfort, Parigi, ecc. (1870-71); Plewna (1877), ecc.
      Quanto al genere di difesa da adottarsi contro gli attacchi che non si riferiscono ad un assedio formale, vedi Blocco, Bombardamento e Sorpresa.
      DIFESE AI FIUMI (archit. idraul.). — Le corrosioni fatte dai fiumi nelle loro rive o sponde sono di un danno grandissimo, perchè dopo d'essere corrose le sponde, restano corrosi ancora gli argini, e quindi succedono le rotte. Le corrosioni adunque devonsiriparare nella miglior forma possibile, perchè l'acqua, dopo guaste le sponde, non arrivi a guastar gli argini. Ciò è quanto costituisce la difesa dei fiumi.
      Prima che le rive siano rovinate o che il fiume minacci di rovinarle, si può rimediarvi col farvi certi lavori chiamati siepi, e devono farsi, quando l'acqua del fiume è bassa, in questo modo.
      Pigliatisi pali verdi di legno che sia amico dell'acqua, come salice, pioppo, albero bianco, e simili, si piantano cominciando dal principio della corrosione facendone un filare e unendolo colla ripa corrosa: questo filare deve avanzarsi obliquamente verso il mezzo del fiume, quasi a seconda della corrente: questi pali non devono essere molto alti e devono andar degradando dalla loro altezza quanto più scostansi dalle rive, o col pendio del piano dove sono piantati, o colla propria altezza. Si piantano vicini uno all'altro, poi s'intessono con vimini a modo di siepe, e si proseguisce facendone altri filari secondo il bisogno, nello stesso modo, non molto uno dall'altro distanti; ma un filare dev'essere meno obliquo del già fatto, ma non in modo che facciano violenta opposizione al corso dell'acqua. Queste siepi si legano insieme con altre simili siepi, e questo si fa perchè si sostengano più forte l'una coli'altra e rompano meglio il corso dell'acqua, e in esse più facilmente si facciano le deposizioni. Si possono ancora riempiere i cavi posti fra dette siepi con spini, cannuccie, e simili cose postevi alla rinfusa, o fermatevi con pali e pertiche legativi sopra con vimini a foggia di graticola, coprendole con terra creta o altra simile terra facile allo scioglimento; ne verrà ancora che detti pali radicando formeranno boschetti di pioppi o salici, secondo la loro specie. Vi si può ancora lasciare a parte di essi la loro cima, e cosi saranno più pieghevoli e meglio romperanno la forza dell'acqua. Queste siepi così riempite formeranno un recipiente nel quale le acque facilmente faranno deposizioni, e in breve tempo ne verrà un sodo e buon terreno che volgerà altrove il corso del fiume. A queste siepi si può dare figura dentata o merlata verso il fiume, e facendo esse il desiderato effetto, potrassi col tempo sopra questo terreno formare altre siepi col medesimo ordine per assicurare affatto le rive.
      Quando la corrosione fosse violenta e v'abbisognasse maggior resistenza, si fanno delle dentate o risalti fatti in forma di triangoli dietro le rive che voglionsi riparare.
      Si riparano anche le corrosioni con burghe, il qual modo ha più uso per riempiere le profondità fatte al piede delle ripe o sponde, che di allontanare dalla riva profonda il filone del fiume: onde, quando al piede delle rive vi fossero voragini o profondità, si riempiono per formar poi sopra il riempimento i necessarii lavori per liberare la ripa dalla corrosione. Al che si riesce mediante l'uso dei gabbioni così detti a doppio cono, cioè a foggia di un fuso, i quali si costruiscono nel seguente modo. Si pianta in terra perpendicolarmente una forte per tica come A B (Tav. LXXVII, fig. 3), qualche cosa più lunga di quello che ha da essere il gabbione, ed alla sua metà si attacca un cerchio C D che ne formi il ventre, ed intorno a questo si dispongono varie sottili pertiche e, f\ g, ht inclinate al capo A della
     


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

Pagina (530/532)






Consiglio Famagosta Verrua Candia Torino Lilla Aire Béthune Douay Valenciennes Dunkerque Magonza Ancona Genova Colberg Saragozza Gerona Ciudad-Rodrigo Tarragona Danzica Anversa Venezia Sebastopoli Belfort Parigi Plewna Blocco Bombardamento Sorpresa Tav Cosi