Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DIFESE Al FIUMI
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      pertica piantata, dove si legano fortemente con una ritorta, indi si intessono in giro con verghe, virgulti, s:no al cerchio CD alla maniera dei cesti, introducendovi nell'alzarsi altri legni in piedi, come I, m, n, per compire la maggior circonferenza, e giunti a quel segno si riempie tutto con terra forte mista di sassi e rottami, assicurandolo prima in piedi con qualche puntello o altro sostegno. Poi si prendono tutti i capi superiori delle pertiche e si stringono e si legano in B, e si prosegue ad intrecciarle come l'altra parte, e di mano in mano a riempire sino alla cima, e cosi perfezionato il gabbione, riuscirà come la figura 4, E, F, G, H. Ma come la lunghezza dei legni e, /*, g, h della figura 3 di raro può essere sufficiente per costruire a dovere il gabbione col modo insegnato nella bisognevole grandezza, si prendono altrettante pertiche e si legano per il piede intorno alla cima B della pertica piantata come le antecedenti lo sono in A, e perchè tutte queste pertiche devono sempre essere più lunghe della metà del gabbione, bisogna introdurre la cima delle seconde nella tessitura delle prime al suo luogo adattato prima di arrivare al cerchio C, perlocchè si risparmierà di mettervi una parte degli altri legni j, l, m, n. Di questi gabbioni se ne fanno quanti si stima bisognevole, e fatti che sono levansi da terra scalzandoli con paletti d'attorno, e poi concansi per lungo diritto a'luoghi ove si vogliono porre; e rotolandoli da ogni capo egualmente verso il fiume, ove si attuteranno nell'acqua e si profonderanno nella voragine. Si pongono uno vicino all'altro, e poi se ne farà, se bisogna, un altro suolo sopra il primo, e dalla parte davanti, che resta superiore alla profondità otturata, si disporranno nel miglior modo possibile, perchè facciano una dolce scarpa contro il fiume. Sopra di essi si metterà della terra, e se si può si batterà. Quando si stimasse bisognevole, sopra queste gabbionate si possono fabbricare delle siepi nel modo descritto di sopra.
      Per difendere le rive dei fiumi, particolarmente in quei luoghi dove si giudica poter venire corrosione, si fanno palificate di rovere. A queste agucchie di rovere o palificate si deve fare la sua punta nel fondo, e quando il terreno ove devonsi piantare fosse sabbioniccio, bisogna armarle nell'estremità inferiore con punte di ferro, come si vede nella fig. 5. Questi pali o agucchie possono essere grossi da 2 in 3 decimetri; si piantano battendoli col mezzo castello in modo che ne resti dissopra quanto se ne sarà piantato dissotto, e se nel batterli con colpi frequenti e leggeri, come devesi fare, entrano facilmente nel terreno, è segno che detto terreno è molle e perciò la fittura non sarà buona, ma se penetrano nel terreno con grandissima difficoltà è indizio che il terreno è sabbioniccio, e ancor questo è poco buono per la fittura; se poi il mazzo che sopra vi batte in certo modo ribalza, ancorché l'agucchia vi vada entrando, segno è che il terreno è cuoroso; ma se vi va bensì con difficoltà ma nondimeno sempre l'agucchia entra qualche poco e sempre più stringe, allora è segno che il terreno è ottimo e la fittura riuscirà. Si piantano dietro la riva questi pah l'uno dall'altro distanti circa 6 decimetri, e ancor meno secondo il bisogno. Questa palificata chiamasi scempia per essere fatta con un solo ordineNuova Encicl. Itàl. Voi.
      d'agucchie o pali ; gli stessi devonsi incorsiare e fortificare con legni inchiodati co' suoi terraficoli. Questa palificata (quando però i pali non fossero molto vicini o si toccassero, come alle volte si suol fare) si copre con tavole e pennazzi nello stesso modo che è detto dei Pennelli (V.). Le palificate doppie si fanno con due ordini di pali o agucchie. Questi due ordini di palificate si devono incorsiare di sopra, anche di sotto secondo saranno alte sopra terra, nella stessa maniera delle palificate dette di sopra. Devonsi di più fortificare con legni attraverso, non già a tutti i pali, ma in distanza l'uno dall'altro lm,80 o 2m,40 secondo il bisogno, avendovi fatto le sue tacche che s'incastrano nelle testate dai pali ; e se i legni non fossero tanto grossi da potervi far le tacche senza smembrarli, vi si pongono sotto dei gattelli fatti a cuneo, e maggiormente si fortificano con traversi inchiodati nella corsia superiore del primo ordine e nella inferiore del secondo ; nella inferiore, dove questi legni si appoggiano colla corsia o filangia, devonsi assicurare con orecchioni, cioè pezzi di legno che si pongono dai lati di detti legni in modo che abbraccino i pali dove stanno appoggiati acciò non possano muoversi; ogni cosa s'incavicchia con cavicchie di ferro, e l'ultimo ordine dei pali si fortifica contro la riva con legni che incontrano i terraficoli nello stesso modo dei pennelli o palificate semplici. Se si abbisognasse, si potrebbero maggiormente fortificare con altri legni attraverso, o in altra maniera, secondo la prudenza dell'ingegnere. Queste palificate si coprono dalla parte del fiume come le semplici con tavole, o pure con pennazzi, e tra la riva ed esse, quando non fossero ben fortificate, si possono riempiere di terra e sassi. Devesi avvertire come le palificate, quali si fanno per difesa delle corrosioni dietro le ripe, devono queste essere battute più basse dei pali esposti al fiume, e i terraficoli, quest'interstizii si riempiono di spini, sarmenti, ogni cosa secca, ben battuti e collegati con pali, qual riempimento dai pratici venne chiamato imbottitura ; sopra poi al piano di queste palificate, le quali servono come di fondamento, debbonsi erigere i lavori di legna, oppure di terra, secondo le cii costanze, per fortificare l'argine.
      Molte altre maniere si sono usate per difendere le rive dei fiumi dalla corrosione. Alcuni hanno armato la sponda con due ordini di travi, quasi nella maniera stessa delle doppie palificate, il primo ordine posto sulla riva del fiume e l'altro circa 2 o 3 metri più indentro, con far sponde all'acqua con grosse tavole attorno a dette travi in modo che il lavoro resti diviso in tante casse unite, quali si riempiono di terra e sassi, piantando poi dentro al fiume altre travi acciò rompano la corrente.
      Simili lavori, che chiamar si possono reali, si fanno ancora ai fiumi reali. Nei torrenti poi, particolarmente fin dove corrono con molta velocità portando ghiaja, devonsi formare dei murazzi fatti con grosse pietre e macigni senza alcun cemento, piantati 12 o 15 decimetri sotto il fondo dell'alveo, alto quanto ricerca l'escrescenza maggiore dei fiume, e bene terrapienati alle spalle, non però tutti insieme uniti o seguenti, ma collocati in tutti quei siti nei quali batte l'acqua, e con estensione uguale all'accollamento di essa acqua alla riva. Si faunoriL 34


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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