Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DIFFAMAZIONE — DIFFERENZAanche dei ripari chiamati gorze, che altro non sono se non grandi gabbioni di figura conica che si piantano colla loro maggior base nel fondo tenendoli alti quanto ricerca la massima piena. Si espongono in retta linea per lo più in due file una accosto all'altra, legati ed assicurati con travi onde venga loro accresciuta la resistenza. Si riempiono non già di terra, ma della più grossa ghiaja che si trovi nelle vicinanze, e questi egregiamente resistono pel loro enorme peso e per la scarpa comunicata ad essi dalla figura conica. La misura di questi gorzi dev'essere di metri 2 incirca di diametro nella base, e nella sommità terminare nella metà o poco più, a norma della magg'ore o minore altezza che si ricerca, potendo questa arrivare sino a 3 e 4 metri, purché perfetti siano i materiali che li compongono, tanto gl'inservienti per l'ossatura verticale, che gli altri che devono nei medesimi essere orizzontalmente tessuti. Ordinariamente si dispongono in forma di paradori lungo le rive intaccate. Alcune volte servono per attraversare qualche ramo e obbligarlo a volgersi altrove; qualche volta ancora servono in qualità di pennelli, secondo le esigenze del corso dell'acqua ; in somma fanno essi la difesa più valida dopo quella dei murazzi.
Il sin qui detto osservasi nei fiumi grossi, ma nei fiumi piccoli usansi ripari di altra sorta, che per lo più sono o lavori di legna, o palate ; le palate si costruiscono in maniera simile alle suddette, tranne che nella fittura dei pali si battono più bassi.
I fiumi piccoli non ammettono che i lavori si avanzino di soverchio nell'acqua, come pennelli e simili, i quali si costruiscono per togliere le corrosioni, ed ivi produrre alluvione col far scostare il filone del fiume dal luogo percorso, nel qual caso viene in certo altro luogo, determinato e inferiore, a farsi un'altra corrosione, lo che nei fiumi stretti che scorrono sopra terra verrebbesi nella botta o corrosione inferiore a corrodere maggiormente l'argine o sponda, formando ivi quasi sicuramente la rotta; perciò in questa sorta di fiumi si lavora solamente a fortificare le sponde e renderle robuste a sostenere l'impeto e corrosione, rimettendo le corrose e pericolanti con lavori di legna secondanti la sponda. Di altri metodi di difesa si parlerà agli articoli Fascinate, Pennelli, Pignoni; vedi pure Argine, Arginamento, Chiusa, ecc.
Vedi: il Trattato delle corrosioni dei fiumi di F. B. Ferrari — G. A. Alberti, Istituzioni pratiche per l'ingegnere civile, non che i trattati idraulici di Barattieri, Zendrini, Lecchi, Bélidor, Navier, ecc.
DIFFAMAZIONE (dir.pen.). — È l'imputazione fatta ad alcuno in luogo pubblico, od in pubbliche riunioni, di fatti determinati, i quali, se suss:stessero, potrebbero dar luogo ad un procedimento criminale o correzionale, od offenderebbero il suo onore o la sua riputazione, o l'esporrebbero all'odio e disprezzo altrui.
Se le imputazioni sono fatte in un atto pubblico od autentico, oppure col mezzo di stampati, di manoscritti, di figure, d'immagini, d'incisioni o di emblemi che siano stati venduti od esposti in vendita, od affissi, od in qualsivoglia modo sparsi o distribuiti, l'autore rendesi reo di libello famoso.
L'autore delle imputazioni non è ammesso a domandare per sua difesa di produrre la prova dei fatti imputati, e non può nemmeno allegare come mezzo di scusa che i documenti ed i fatti sieno notorii, o che le asserzioni che hanno dato luogo al procedimento sieno copiate od estratte da fogli stranieri o da altri scritti stampati. Nel solo caso in cui in conseguenza dell'imputazione si procedesse dal fisco criminalmente o correzionalmente contro la persona diffamata, resta sospeso il giudizio pel reato di diffamazione ; e se i fatti imputati risultano provati, l'autore dell'imputazione non soggiace a pena veruna. Qualora poi quei fatti non siano stati provati, la sentenza, nel dichiarare il diffamatore colpevole di calunniosa imputazione, lo condanna alle pene stabilite per la diffamazione, le quali potranno estendersi anche a quelle per la calunnia, quando risultasse dal procedimento ch'egli non aveva fondato motivo per crederli veri ; in tutti i casi è facoltativo al diffamato stesso di fare istanza acciò il procedimento che s'istruirà contro il diffamatore si estenda anche ad appurare la verità o la falsità della fatta imputazione.
Da quanto si è detto risulta quale sia la differenza che esiste tra la diffamazione, l'imputazione calunniosa e la calunnia : vi ha diffamazione anche allorquando i fatti imputati sono veri ; dicesi calunniosa l'imputazione quando i fatti imputati sono falsi; la calunnia poi è il reato di coloro che a disegno di nuocere ad alcuno porgono contro il medesimo querela o denuncia di un reato, di cui eglino sanno essere questo innocente. Le pene contro i colpevoli di simili reati sono maggiori o minori, secondo la gravità delle circostanze.
DIFFARREAZIONE (archeol.). — Era un atto accompagnato da un sacrifizio, per cui si scioglievano, presso i Romani, i matrimonii contratti per Confar-reazione (V.). Si offeriva, secondo Festo, la focaccia, fatta di sale, acqua e farina; ma non è detto se, come nell'altra, gli sposi ne assaggiassero. La dif-farreazione era ancora in uso ai tempi di Plutarco, nei quali avvenne una separazione (discidium) tra un flamine di Giove e sua moglie (fiammica).
DIFFERENZA (log. epoligr.). — Differentia in latino, Sioupopa in greco. Due oggetti paragonati fra loro presentano all'osservatore qualità comuni ad ambi-due , e qualità proprie ad ognuno : quelle costituiscono la rassomiglianza; queste la differenza. Deesi ciò non pertanto riflettere che se le qualità comuni sono essenziali e le proprie accidentali, gli oggetti diconsi distinti; che se le qualità proprie sieno essenziali, in tal caso gli oggetti sono differenti. Così l'uomo è distinto da un altr'uomo, ma è differente da un cane. Le differenze accidentali non riguardando che gl'individui, vengono dai dialettici addimandate differenze individuali e numeriche; mentre le altre si conoscono col nome di differenze specifiche. La filosofia punto non cura le prime ; ma gli è sulle seconde che poggia le classificazioni, le divisioni e le definizioni.
La differenza costituisce uno dei cinque termini spiegati da Porfirio, sì celebri nelle scuole sotto i nomi dei cinque predicabili, cinque universali, ecc.
Vedi : Porfirio, Intr. ad Arist. Categor. — Aristo- l tile, Topic. (lib. tu, c. 1 e 2).
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