Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DIFFUSO — DIFTERITE
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      nente non meno di 41 o 42 % di ossigeno. Una candela che, appena spenta, venga introdotta in questo gas, si riaccende. Non v'ha dubbio che, se si trovasse modo di rendere industriale questo processo, esso riceverebbe numerose applicazioni.
      Dobbiamo accennare finalmente alla parte importantissima che il fenomeno della diffusione ha nel mantenere il regime dell'atmosfera. I gas inetti a servire alla respirazione degli animali e delle piante, che tenderebbero ad accumularsi appunto ne' luoghi ove maggiore ne è il bisogno, sono dalla diffusione dispersi prontamente e silenziosamente.
      VI. Diffusione nei liquidi. — Abbiamo riconosciuto nella diffusione dei gas la conferma più diretta della teoria dinamica di questi fluidi. Ora, come i gas, così i liquidi e così i solidi sono di continuo animati da moti molecolari. L'evaporazione stessa dei liquidi sarebbe inconcepibile, se le loro molecole non fossero già animate da moti velocissimi. Siccome conferma di questa idea, i fenomeni di diffusione dei liquidi meritano anch'essi menzione. Li ha osservati e studiati lo stesso Graham. Per produrli esso servivasi ora di piccole boccette piene di soluzioni saline a varie concentrazioni, le quali egli poneva in fondo ad un vaso pieno d'acqua o d'altro liquido meno denso della soluzione stessa ; ora di una semplice pipetta, per mezzo della quale egli deponeva senza scosse in fondo ad un vaso pieno d'acqua uno strato di una soluzione. Il fatto osservato si è che sempre dopo un tempo più o meno lungo il liquido contenuto nella boccetta o formante lo strato inferiore, benché più denso, si era diffuso in tutta la massa dell'acqua. Facendo dopo un tempo determinato, l'analisi dell'acqua alla superficie libera, Graham potè paragonare la rapidità relativa con cui le varie soluzioni saline si diffondevano, o, come egli diceva, il loro potere diffusivo. Trovò che questo potere varia da soluzione a soluzione, e per una medesima soluzione varia colla concentrazione, ma che non passa più, come ne' gas, tra la rapidità della diffusione e la densità alcuna relazione semplice. Non v'ha dubbio che la diffusibilità dei liquidi interviene ne' fenomeni di osmosi. Siccome è sotto questa forma, nella quale ha influenza predominante l'azione speciale del diaframma, che essa ha applicazioni nelle arti e nella scienza, e siccome queste applicazioni sono generalmente conosciute, ci basti questo cenno.
      DIFFUSO (Diffusus) (hot.). — Ohiamansi diffuse quelle parti d'una pianta che sono ordinariamente deboli, intralciate e sparse senz'ordine. Così chiamasi diffuso il fusto della fumaria, perchè mette rami da tutte le parti e li dirige in tutte le direzioni; diffusa è parimente la pannocchia della poa pratensis e di altre graminacee, perchè si ramifica in una maniera affatto disordinata.
      DIFFUSIVO POTERE (fis.). — Così fu chiamata la proprietà dei corpi di riflettere in ogni direzione ' il calore e la luce.
      DIFIE (Diphidce) (eool.). — Famiglia di animali raggiati, della classe degli acalefi, ordine dei sifo-nofori, costituita da un gruppo di specie assai singolari che trovansi in certi siti in molta abbondanza nuotanti con libertà alla maniera delle bifore e delle beroi. Secondo Gaymard, Eschsoltz e Blaiu-
      ville, questa famiglia potrebbe costituire un ordine da collocarsi presso a quello dei molluschi tunicati, come intermedio fra i molluschi e i raggiati. I caratteri dati da Blainville sarebbero i seguenti: corpo bilaterale e simmetrico, composto di una massa viscerale assai piccola e nucleiforme, con due organi nuotatorii contrattili, uno anteriore quasi avviluppante il nucleo, l'altro posteriore poco aderente; bocca alla sommità dello stomaco in forma di proboscide; apertura anale ignota; e finalmente una lunga produzione cirriforme e ovigera che dal nucleo si prolunga nelle parte esteriore.
      Lo stesso autore distingue tre categorie di difie: l'una è quella delle difie propriamente dette, che comprende i generi cueubalus, cucullus, cymba ed altri che non hanno che una sola cavità acquifera anteriore ; la seconda è quella delle difidi costituita dai generi colpe, abita ed altri aventi due cavità distinte; l'ultima è quella che comprende generi ancora dubbiosi, come sarebbero il pyramus, la galcolaria, ecc. Le difie, sebbene più volentieri abitino i mari tropicali, trovansi talvolta anche sulle coste del Mediterraneo ; hanno consistenza cartilaginosa, e l'aspetto quasi di un corpo cristallizzato a faccette.
      DIFILLA SPATA (Spatha diphylla) (Wallium carinatum.
      DIFILLOBOTRIO (eool.). — Nome dato dal Cobbold ad una notevole specie di tenia (diphyllobothnum stpmmacrphalum) che vive nell'intestino della comune Focena (V.).
      DIFILO (biogr.). — Uno dei principali poeti comici ateniesi della nuova commedia, contemporaneo di Menandro e Filemone, era nativo di Sinope (Strab., xii, pag. 546'. Anon., de Oom., pp. xxx,x*xi), ed amante della cortigiana Gnatena, cui punse alle volte nelle sue commedie quand'era travagliato dalla gelosia. Dicesi componesse un centinajo di commedie, nelle quali rappresentò alle volte una parte (Aten., xm, p. 583).
      Quantunque, per quel che ragguarda il tempo, Difilo appartenga alla nuova commedia, la sua poesia pare abbia più del carattere della mediana. Ciò rilevasi, fra gli altri indizii, dalla frequenza con cui sceglie subbietti mitologici per le sue composizioni, e dal suo recare in iscena i poeti Archiloco, Ipponace e Saffo. Il suo linguaggio è semplice ed elegante, ma si dilunga alle volte dall'attica purezza. Rispetto i suoi metri, vedi Meineke (Hist. Crit., pp. 443, 444, 448).
      Troppo ci dilungheremmo se tutti volessimo qui citare i frammenti e i titoli delle commedie di Difilo. Citeremo soltanto KXt]couu.svoi, di cui la Casina di Plauto è una traduzione ; 2uva7co6vr,Plauto sotto il titolo di Commorientes, ed imitata in parte da Terenzio nel suo Adelphi. Anche il Tfortews di Plauto è una traduzione di un dramma di Difilo, ma il titolo del testo greco è ignoto.
      Pel titolo delle altre commedie, vedi Ateneo,passim, YEtymolog. Magn., e Meineke, Fragni. Com. Gruee. (i. pp. 445, 457, ecc.).
      DIFTERITE (med. prat.). — Con questo nome (derivato da SitpTspa, pellicola, o intonaco) fu primamente denotata dal dott. Bretonneau di Tours una malattiat^iOOQLe


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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