Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DIGERENTE APPARATO — DIGESTIONEOrazio ; sono essi il monte Lucretile (mons Lucre-til\8) e la pendente Ustica ( Ustica cubans. Carm., i, 17). Il primo venne vantato dal poeta per la freschezza aggradevole delle sue ombre, le quali seducevano lo stesso Fauno, nume campestre, ad abbandonare l'arcadico Liceo per deliziarsene ; e si ravvisa senza tema di errore nell'elevato Monte Gennaro, che forma il contrafforte della valle della Licenza, separandola dalla Campagna di Roma. La seconda però non si può parimenti determinare con precisione; ma fu probabilmente una delle pendici più basse, od uno degli abbassamenti dello stesso gruppo di montagne, attiguo alla valle, le cui posizioni odierne furono minutamente descritte dal più volte citato Chaupy (Maison d'Horace, voi. m, p. 150-362); ed ai nostri giorni da Dennis nell'opera di Milman (Life of Horace, p. 97-110) e dal Nibby (Dintorni di Roma, voi. n, p. 245; voi. ili, p. 713-21). DIGERENTE APPARATO. V. Digestione.
      DIGESTIONE (fisioL). — Intendono i fisiologi con questo vocabolo di esprimer quel complesso di operazioni per cui negli animali si effettuano le preliminari trasformazioni delle materie alimentari destinate a riparare di continuo alle perdite che vanno facendo i varii organi nell'esercizio delle loro funzioni. L'apparato mediante il quale compiesi questo lavoro è diverso nelle varie classi d'animali, e noii presenta, a dir vero, quel progressivo perfezionamento di parti che altri potrebbe supporre passando da una ad altra classe più elevata; ma in cambio la provvidenza suprema ci offre una serie di congegni e una disposizione diparti che è sempre adatta in modo semplice e mirabile alla natura degli alimenti che sono necessarii all'animale per la propria conservazione, cosicché le modificazioni dell'apparecchio digestivo sono sempre in relazione coll'istinto e colle abitudini di esso. — Le particolari funzioni mercè le quali si compie la digestione possono ridursi alle seguenti : 1° triturazione meccanica delle sostanze alimentari (masticazione) ; 2° dissoluzione chimica delle materie masticate (insalivazione) ; 3° passaggio nello stomaco (deglutizione) ; 4° digestione nello stomaco (chimosi) ; 5° digestione negl'intestini (chilosi).
      Per la parte anatomica rimandiamo il lettore agli articoli Bocca, Stomaco, Intestini. Qui considereremo specialmente la digestione sotto il rispetto fisiologico e sotto il rispetto chimico.
      I. La digestione nel rispetto fisiologico. — Nella masticazione strumenti principali della triturazione meccanica degli alimenti sono i denti, i quali tagliano, lacerano e stritolano secondo il bisogno. Mercè l'azione dei muscoli elevatori ed abbassatori della mascella inferiore, questa eseguisce un energico movimento che serve a premere i cibi sovrattutto fra le due arcate dei denti molari, affine che rimangano sottilmente sminuzzati. La potenza dei muscoli è tale, che quantunque l'azione della mascella sia paragonabile a quella d'una leva di terzo genere, vale a dire non sia la più favorevole ad ottenere grandi efletti, tuttavia è bastevole ad infrangere materie che ad essere schiacciate esigerebbero un peso di 110 chilogr. ; laonde una forza maggiore sarebbe tornata soverchia. I varii movimenti dellalingua nel tempo della masticazione servono a rimescolar entro la cavità della bocca gli alimenti, sia premendoli contro le pareti laterali, o contro il duro palato, sia riportandoli verso le arcate dentali, sia finalménte riducendoli in boccone. Oltre i muscoli proprii della lingua, concorre a produr tali movimenti il muscolo buccinatore, l'azione del quale si riduce a ritirare e ad applicar le guancie contro la faccia esterna delle arcate dentali, affinchè bilanciando i movimenti laterali della lingua che operano in direzione opposta, il cibo rimanga nel mezzo.
      Nell'atto della masticazione, i nervi linguali e gustatorii, eccitati dai cibi e dai movimenti dei diversi muscoli, provocano, per mezzo dei centri nervosi, una riazione sui nervi delle ghiandole salivari, cosicché queste accelerano il loro prodotto, e la saliva più copiosa fluisce nella cavità della bocca. L'utilità di queste ghiandole nella digestione è tale, che nessuna classe di animali ne va affatto sfornita, e furon trovate da Ehrenberg perfino in molti ro-tiferi. È vecchio adagio che prima digestio fit in ore, e per vero l'azione fisiologica della saliva sulla digestione è importantissima, giacché oltre all'effetto di ammollire e di sciogliere i cibi, facilitandone l'inghiottimento, è provato dalle recenti osservazioni di Bernard che essa promuove, per la sua natura alcalina, la secrezione del succo gastrico allorché i cibi scendono nello stomaco.
      La deglutizione, sebbene sia un'operazione rapidissima e semplice in apparenza, è effettuata dal concorso di molti muscoli in tre atti distinti: il primo comprende il tempo in cui i cibi radunati tra la lingua e la vòlta palatina sono condotti fino ai pilastri anteriori delle fauci ; il secondo è costituito dal loro passaggio dai pilastri anteriori ai costrittori della faringe ; il terzo dal passaggio lunghesso l'esofago fino allo stomaco. Giunti gli alimenti nella estremità superiore dell'esofago, sono condotti allo stomaco da una successiva e pronta contrazione delle fibre circolari e longitudinali ; cosicché non pel peso, ma per attivi movimenti si compie la loro discesa. Quanto alla natura dei varii movimenti della deglutizione, ci gioverà avvertire che quelli del primo atto sono in tutto volontarii, dipendendo dall'influenza del nervo ipoglosso; quelli del secondo lo sono in parte, giacché noi possiamo inghiottire, o no, a nostro talento, prima che il bolo entri nell'istmo delle fauci ; quelli del terzo sono del tutto automatici.
      La chimosi o digestione stomachica è una funzione composta, della quale gioverà paratamente considerare gli elementi per formarcene idea possibilmente esatta. L'organo destinato a separare quel sugo che deve sciogliere le sostanze alimentari è la membrana mucosa dello stomaco col mezzo delle sue ghiandole. Questa, allorché il ventricolo è vuoto, mostrasi di un rosso pallido, sparsa di pieghe, e spalmata di denso muco; ma non si tosto viene eccitata dagli alimenti, inturgidisce, si promuovono le sue separazioni, le papille e i condotti escretori delle sue ghiandole compariscono più sporgenti, e ne sgorga il liquido che chiamasi sugo gastrico, affatto diverso dal muco. Questo liquido, di gravità specifica maggiore di quella dell'acqua, chiaro, limpido, di colo" leggermente citrino, e dotato di
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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