Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      digestione____i
      deprimente dell'operazione sia passato, si vede che d'allora in poi l'effetto acceleratore della digestione stomacale è intieramente perduto, perchè il succo pancreatico che si produce ancora non ha più influenza sulla digestione dell'albumina.
      11 prodotto della digestione pancreatica dell'albumina è una sostanza analoga al peptone stomacale, ma non si produce parapeptone. Anzi il parape-ptone stomacale viene trasformato dal pancreas in una specie di peptone. Come stadio intermedio di questa digestione si osserva uno stato dei corpi albuminoidi in cui sono già disciolti ina ancora coagulabili dal calore.
      Il pancreas — e pure questo è stato l'oggetto di molte discussioni — discioglie l'albumina tanto nei liquidi acidi quanto nei neutrali e negli alcalini.
      Fra le sostanze albuminoidi solide, il pancreas discioglie con grandissima facilità ed in massima quantità la fibrina, meno facilmente discioglie l'albumina, e difficilmente la caseina. I tessuti fibrosi collagenei non sono direttamente digeriti dal succo pancreatico, quando non siano prima fortemente gonfiati da un acido.
      Una data quantità di fermento pancreatico non discioglie che una quantità limitata di albumina, e la forza digerente si esaurisce per la digestione.
      Il pancreas, prima di disciogliere un corpo albu-minoide solido, lo gonfia pochissimo, ma lo rammollisce e lo spezza in piccoli frammenti.
      L'accumulamento dei prodotti della digestione pancreatica, o di altre sostanze che rendono il liquido troppo denso, rallenta la digestione pancreatica, che si ravviva quando si aggiunge dell'acqua.
      Il pancreas produce facilmente la putrefazione del liquido digestivo. Per impedirla e per far continuare la digestione, si può aggiungere al liquido una certa quantità di glicerina.
      Quanto alla temperatura, le condizioni per la digestione pancreatica sono le medesime come per la digestione stomacale.
      Il succo pancreatico può, o per mancanza di assorbimento stomacale o per malattia dell'animale, perdere la sua azione sui corpi albuminoidi, senza che le sue altre proprietà digestive siano in alcun modo affievolite o diminuite.
      Fuori del pancreas il succo intestinale contribuisce molto alla digestione intestinale dei corpi albuminoidi. La sua azione molto meno energica viene compensata per la lunga estensione dell'intestino nella quale agisce, mentre che il pancreas non è attivo che per un breve tratto della parte superiore dell'intestino. Le condizioni della sua azione sono quasi le medesime che per il succo pancreatico, ma, come abbiamo già accennato, la sua azione è continua e indipendente da una periodica saturazione del sangue da una sostanza che possa produrre il fermento. Gli stati patologici dell'animale disturbano ancora più l'azione del succo intestinale che quella del pancreas. La più grande facilità colla quale si discioglie la fibrina si mostra ancora meglio nel succo pancreatico. Se il succo intestinale delle parti inferiori dell'intestino grasso abbia, come il resto del succo intestinale, un'azione sull'albumina, o se ne sia privo, non è ancora esaminato.
      Ad onta dell' intervento di tutti questi solventi,
      una certa quantità di carne cotta e cruda e qualche filamento di albumina coagulata può sottrarsi alla digestione dell'uomo e di molti mammiferi, e ritrovarsi in pezzi microscopici nelle materie fecali.
      Materie fecolenti. — I medesimi succhi, che nel-l'intestino digeriscono l'albumina, producono la digestione intestinale dell'amido, cioè la sua trasformazione in zucchero. Per il pancreas è provato che il suo fermento diastasico non è identico col suo fermento peptico, e lo stesso vale con grande probabilità per il succo intestinale.
      Nel pancreas il fermento diastasico non manca mai. Anche nelle malattie del pancreas, che distruggono ogni altra sua forza digestiva, purché rimanga la secrezione, il fermento diastasico persiste. Lo stesso non vale per il succo intestinale, perchè in alcune alterazioni della circolazione e della nutrizione il succo intestinale non trasforma più l'amido.
      E specialmente l'amido gonfiato che viene energicamente e rapidamente trasformato dai succili indicati. La trasformazione dell'amido crudo si fa pure, ma con minore rapidità.
      Nondimeno una piccola quantità dei granuli dell'amido crudo resiste nell'uomo e negli erbivori, e si ritrova nelle materie fecali.
      11 succo pancreatico di tutti gli animali agisce, e, come pare, egualmente, sull'amido.
      Negli animali neonati il fermento diastasico manca nel pancreas. Il porcellino d'India pare far eccezione a questa regola.
      11 succo pancreatico agisce sull'amido, quale che sia la reazione del liquido, ma la sua azione soffre per un grande eccesso di acido o di alcali.
      La temperatura di 40 gradi favorisce un poco l'azione sull'amido crudo, ma sull'amido cotto l'azione è energica ed istantanea anche nella temperatura dell'ambiente.
      11 succo intestinale non agisce sull'amido cotto tanto istantaneamente quanto il succo pancreatico.
      Nell'infuso acquoso del pancreas si ritrova il fermento diastasico, e nell' infuso con glicerina si conserva per un tempo indefinito.
      Una parte della cellulosa del cibo scompare nell'intestino degli erbivori, e viene probabilmente trasformata in zucchero. Finora non abbiamo potuto scopi ire l'agente nè il luogo di questa trasformazione.
      Materie grasse. — Una piccola parte del grasso viene decomposta e saponificata nelle parti dell'intestino, in cui la reazione è divenuta alcalina. Ma nella parte superiore dell'intestino tenue, in cui si fa specialmente l'assorbimento dei corpi grassi, la reazione è ancora acida durante la digestione normale dei carnivori.
      L'osservazione microscopica ha dimostrato che fl colore bianco del chilo viene prodotto per una quantità enorme di piccole goccie di grasso non saponificato e neutrale. Durante la digestione del grasso queste goccie entrano prima per l'epitelio nell'interno delle villosità intestinali e da qui sono spinte nei vasi chiliferi che stanno in comunicazione colla cavità centrale delle villosità. Queste osservazioni ed altre ci conducono alla conclusione, che il grasso viene assorbito nello stato neutro in forma di emulsione. Dopo che, negli ultimi tempi. molti fatti hanno dimostrato che piccoli corpuscoli seiniliquidi^.ooQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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