Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      digesto — digestore papinianoun fuoco mite, od in bugno maria, ovvero in bagno di sabbia o di arena, od anche al sole, od in istorta. 11 vaso adoperato dev'essere coperto, acciò il solvente non isminuisca di troppo per la evaporazione, e qualora si tratti di liquidi molto volatili e costosi, e di sostanze contenenti principii attivi di facile dissipazione, conviene valersi di apparecchi speciali, disposti per modo che le parti volatili di mano in mano che svaporano, si condensino in liquido di nuovo e ricadano nel recipiente. Tali sono il digestore diPayen (fig.2103) e quello di Kopp (fig.2104), nei quali si vede come il liquido volatile, alcoole od etere, che s'inalza dal pallone A, sale a refrigerarsi in C (fig. 2103) ed in 1) (fig. 2104), ed ivi ripiglia lo stato di prima e ridisceude al basso.
      Fig. 2103.
      Fig. 2104.
      In cambio di questi apparecchi speciali si può anche far uso di un semplice refrigerante a reflusso, ossia di un recipiente di Liebig, inclinato verso il pallone in cui si compie la digestione.
      La digestione si preferisce alla macerazione ed all'infusione allorquando non basta il contatto a freddo del solvente colla materia da esaurire perchè gli ceda i principii solubili, e neppure sia sufficiente un solo momentaneo scaldamento, o il versale il liquido caldo sulla materia. In generale poi si presceglie in cambio della decozione, essendosi oramai avvertito dai più esperti farmacologi, come per la continuata bollitura (meno pochi casi eccezionali) non si giunga a sciogliere maggior copia di principii di quello che si faccia colla digestione ; che anzi si ottenga l'effetto pernicioso di far disperdere le parti volatili, alterare le fisse, o indurre certe combinazioni frai principii misti, per cui rimanga diminuita l'efficacia del prodotto.
      La digestione torna vantaggiosa ogni qual volta le parti da sciogliere siuuo mollo coerenti, e perciò
      passino lentamente in soluzione, ovvero si trovino imprigionate fra altre parti insolubili, che solo col tempo si lascino permeare ed ammorbidire dal liquido, e quindi gli diano passo a penetrarle fino nel centro, e cosi adempiere al suo uffizio.
      Per estensione di significato, gli autori sogliono chiamare aiu-he digestioni le macerazioni sebbene eseguite a ^mperatura ordinaria; ma il contesto del discorso conduce chi legge a indovinarne il vero significato.
      DJ1&ST0 (gìurtspr.). — Collezione delle decisioni dei giureconsulti romani, fatta dall'imperatore Giustiniano nell'anno 533 di G. C. (V. Codice e Pandette).
      DIGESTORE DISTILLATORIO {chini.). — È una specie di pentola papiniana che ha per oggetto di trattare le sostanze animali o vegetali coll'alcoole, coll'etere
      0 con un altro liquido sotto una pressione più forte di quella dell'atmosfera, e di raccogliere i prodotti della distillazione. L'alto grado di temperatura che risulta da questa pressione aumenta notevolmente l'azione dei liquidi sopra le sostanze colle quali si trovano in contatto. Il digestore distillatorio è stato immaginato da Chevreul, e si compone di una pignatta o cilindro di rame ben calibrato, nel quale entra a sfregamento un cilindro di argento, il cui orlo è rovesciato perpendicolarmente all'asse e combacia a guisa di coperchio sull'orlo della pignatta. A questo cilindro è sovrapposto un segmento sferico di rame foderato d'argento, che serve a chiuderne l'apertura. In una cavità praticata al centro del coperchio è una valvola conica premuta da una molla a spirale. Si varia la forza premente giusta le sperienze che si vogliono istituire, e si misura col mezzo di una stadera. La molla è chiusa in una scatola d'ottone munita di quattro fori, e s'invita all'orlo esterno del coperchio. Sopra un altr'orlo posto al dissotto s'invita ugualmente un tubo ricurvo, più largo alla base per contenere la scatola della valvola, e terminato in guisa da potersi congiungere con un altro tubo che comunichi con un pallone tubulato.
      Questo pallone può mettersi, occorrendo, in comunicazione con fiaschi di Woolf. Per ritenere le materie solide che si mettono nel cilindro d'argento, e che dal liquido potrebbero venire cacciate nella cavità della valvola, si adopera un disco d'argento pertugiato come una spumarola, al cui mezzo è attaccato un grosso filo a forma di mezzaluna.
      Adoperando quest' apparato si ha il vantaggio di poter raccogliere i prodotti volatili e di conoscere
      1 progressi dell'operazione, che per conseguenza si potrà arrestare in tempo opportuno onde prevenire ogni alterazione delle materie sottoposte all'esperienza.
      DIGESTORE PAPINIANO (tecn.). — Nome dato dal suo inventore Papin ad una specie di vaso di rame cilindrico, il cui coperchio fissato per mezzo di una vite a pressione impedisce l'uscita dei vapori, onde ne avviene che l'acqua e gli altri liquidi in questo introdotti possono salire persino alla temperatura di 400 gradi del termometro centigrado. Questa macchina diede origine alle trombe a fuoco ed alle macchine a vapore. Essa è adoperata per estrarre la gelatina dalle ossa eziandio essiccate, e faine Brodo (V.).
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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