Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DIGNITÀ
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il quale potesse venir ripetuto da colui che lo riceveva. La dignità si fece sorgere dal grado che si occupava, oppure dalla nascita ; e il merito personale, quello che più d'ogni altro forse rende l'uomo gonfio di se stesso, divenne a questo modo meno uggioso a coloro che dovevano riconoscerlo ed inchinarlo.
Le dignità vanno sempre congiunte a poteri, a titoli o ad insegne, secondo il grado che la società loro concede. In generale esse impongono doveri che non si possono trascurare senza intaccarle, e questi doveri sono sempre difficili e penosi in ragione della considerazione che devono attirare su colui che n'è rivestito ; e perciò gli uomini veramente saggi sogliono aver in non cale e rifuggire le dignità, mentre i deboli di spirito e dominati dall'interesse le ricercano avidamente, sia che non ne preveggano gl'inconvenienti, o che poco si curino del disprezzo che vanno eccitando nel pubblico pei bassi modi con cui per lo più le conseguono.
Le dignità si dividono in religiose, militari e civili. Delle prime trovasi menzione nei libri di Mosè e maggiormente in quelli che ci lasciarono gli Apostoli, nei quali trattasi di vescovi, di sacerdoti, di diaconi e di diaconesse : quanto alle dignità di cardinali, di arcivescovi, di abati e di badesse, esse sono d'istituzione ecclesiastica. A tutte sovrasta poi la dignità del vicario di Cristo, quella del sommo pontefice. I pagani dell'antichità avevano gerofanti, gran sacerdoti e sacerdotesse, come quelli dell'età nostra hanno un lama, capi di bramini, ecc. Presso gli Egizii e i Persi le dignità erano numerosissime, e più ancora alla Corte degl'imperatori di Costantinopoli, cui può solo in ciò stare a petto la Cina dei giorni nostri, ove non v'ha quasi persona civile che non sia investita di una dignità. I primi Europei che visitarono il Nuovo Mondo trovarono stabilite dignità non solo presso le nazioni costituite, come i Peruviani e i Messicani, ma ancora tra le orde erranti e selvagge.
1 sovrani d'Europa crearono attorno di sé un gran numero di dignità, così per nobilitare i servigi resi alla loro persona, come per guiderdonare quelli resi allo Stato. 1 popoli che si reggono a repubblica , se non altro, riconoscono la dignità dei magistrati. Tutto ciò che poterono fare per mantenere tra essi l'eguaglianza si fu di creare dignità temporarie, le quali passando successivamente d'una in altra persona, obbligano soltanto al rispetto ed all'obbedienza per un tempo limitato.
Quando dopo la rivoluzione del 1789 si volle in Francia abolire tutte le dignità, non si pervenne a sopprimere se non quelle che dipendevano dall'antico ordine monarchico; giacche se ne andarono fonnando altre ad insaputa dei loro stessi institu-tori. Il timore che provavasi alla presenza di un rappresentante del popolo, di un presidente di tribunale o di club costituivalo in dignità: il berretto rosso erane l'insegna. Il Consolato poi e principalmente l'Impero fecero di bel nuovo risorgere tutte le dignità già abolite, e si pose ben presto in dimenticanza quanto quelle del caduto governo erano divenute odiose ed erano state pericolose pei loro possessori.
Le dignità militari risultano dalla natura stessadel corpo da cui hanno origine ; essendo essenziale ad ogni milizia l'obbligazione assoluta così del comando come dell'obbedienza, ogni grado, dal generale sino al caporale, in forza della voluta divisione del potere, vi sussiste di necessità. Oltre le dignità civili che. risultano dalle costituzioni proprie di uno Stato, ogni ordine, ogni corpo o congregazione dà origine ad una serie di dignità particolari, che per lo più sono elettive.
V'hanno poi dignità puramente onorifiche, e tali sono quasi sempre state le decorazioni, si scarsamente e di rado retribuite, che il solo onore può realmente conferir loro un valore.
11 più sovente le dignità vanno distinte da qualche segno esteriore. Una benda di lana bianca attorno alla fronte e un manto di porpora erano i distintivi dei re dell'antichità; e il manto, di qualsivoglia colore, ma foderato di ermellino, forma ancora ai giorni nostri una parte delle insegne della sovranità. Il triregno è riserbato ai papi, la mitra ai vescovi, il cappello e le calze rosse ai cardinali. Corone di varie guise, e la forma e la posizione degli elmi indicano i titoli delle persone che ne fregiano i loro stemmi. 11 numero delle code di cavallo portate davanti a un pascià è il segno della sua dignità, come la grandezza dell'anello pendente dal naso lo è presso parecchie tribù selvagge.
Si videro impieghi volgari diventare vere dignità pel merito degli uomini che li occupavano: tale, per esempio, fu quello cui dai suoi malevoli fu eletto Epaminonda nel mezzo della sua gloria, impiego che gli dava il carico di vegliare alla mondezza delle strade di Tebe. Per la stessa ragione certe dignità occupate da uomini spregevoli furono da essi talmente svilite, che fu forza sopprimerle, e a buon diritto, poiché le dignità, cioè le distinzioni, non possono essere separate dalla dignità morale, che se non n'è sempre l'origine, ne deve almeno essere la conseguenza.
DIGNITÀ (etic.). — Sentimento morale ch'è l'opposto della bassezza, ed è la più bella pruova dell'eccellenza dell'umana natura. L'uomo sente che è più perfetto ed essenzialmente diverso dagli altri esseri che lo circondano, e che la sua perfezione consiste nella virtù e in particolar modo nella virtù dell'ordine più elevato. 11 comportarsi con dignità e l'astenersi da ogni bassa azione vuol considerarsi non solo come una virtù, ma come un dovere che ciascuno deve imporre a se stesso. Operando di questa guisa ei si concilia amore e rispetto; all'opposto, con azioni vili restando al di sotto di sè, ei ne consegue biasimo e disprezzo.
Questo sentimento si estende persino ai nostri piaceri e divertimenti. Se essi ingrandiscono l'anima col sollevarla ad un nobile entusiasmo, o ci rendono più umani coll'eccitare le facoltà del cuore, sono da approvarsi come consentanei alla dignità dell'uomo ; ma se essi impiccioliscono l'anima in cose triviali, materiali, immorali, sono da dispregiarsi come sconvenienti. Di qui pertanto in generale ogni occupazione, cosi di utilità come di sollazzo, che sia conforme alla dignità dell'uomo, vien detta virile ; ed ogni altra al di sotto della sua natura, si qualifica siccome puerile.
Per coloro i quali studiano la natura uma^p. avvi
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