Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DILAZIONE — DILEMMAa un di presso quando si lavora come quando è finita ed asciutta, è meno delle altre soggetta a presentare toni dilavati ; mentre invece i freschi, le decorazioni sceniche e gli acquerelli, quale per una, quale per altra cagione facilmente danno in questo difetto. Inoltre coloro che timidi aspirano alla delicatezza di esecuzione ed a soavità di tinte, non calcolando bene le gradazioni e i toni, riescono facilmente dilavati. Ma questo vizio troppo apertamente si manifesta da sè; ed a meno che uno, o artista o dilettante, voglia ingannarsi ed essere cieco, l'osservazione sulla natura e sulle opere dei grandi di leggieri lo disinganna e lo rimette sul buon sentiero.
Questa parola s'applica pure talvolta alle opere di letteratura, allorquando risentono certa negligenza di stile e di lingua, e non molta gentilezza di modi.
DILAZIONE (
In diritto civile si concedono dilazioni al debitore per effettuare il pagamento ; se queste dilazioni sono accordate dal creditore, esse formano l'oggetto di un contratto che ne regola la durata e gli eftetti ; ma talvolta accade che vengano concesse dagli stessi giudici anche dopo la sentenza di condanna. In principio generale il debitore non può costringere il creditore a ricevere in parte il pagamento di un debito, ancorché divisibile ; ma i giudici, avuto riguardo alla situazione del debitore e del creditore, ed usando con molta riserva di questa facoltà, possono concedere dilazioni moderate al pagamento, e sospendere l'esecuzione giudiziale, restando il tutto nello stato medesimo. Le dilazioni concesse gratuitamente dal creditore non sono di ostacolo alla compensazione (Cod. civ. ital., art. 1246, 1288).
In materia commerciale eransi abusivamente introdotte alcune dilazioni dette di grazia, di favore, di uso o di consuetudine locale pel pagamento delle lettere di cambio; queste dilazioni però non solo furono abrogate, ma si prescrisse che i giud:ci non possano accordare veruna dilazione pel pagamento di una lotterà di cambio.
DILEMIDI (Dilem, loro patria primitiva, ed anco Buidi, dal loro antenato Ali-Buy ab, il quale divenuto, dipovero pescatore, generale presso il luogotenente della provincia Mukan, e signore del reame di Dilem, pretese essere discendente degli antichi re persiani. Egli intraprese una spedizione contro Bagdad, la conquistò sotto il califfo Mustrikfi, e s'impadronì, intorno il 933, delle contrade dal Khorassan fino a Bagdad, ch'egli signoreggiò in nome del califfo, finché si fece nominare, intorno il 945, Emir-el-Omra. I suoi fratelli Muazz-ed-Daulah e Amad-ed-Èaulah furono da lui nominati luogotenenti in Bagdad e in Irak. Quest'ultimo gli succedè, e divise il regno fra- i suoi figli, con ordine che il primogenito Azud-ed-Daulah avesse ad essere sovrano. Azud, dopo repressa un'insurrezione, divenne signore di tutta la Persia e l'Arabia al sud del Khorassan, governò saviamente l'intiero califfato, e divenne veramente un grand'uomo. Il suo potere fu poi oggetto di contesa fra i suoi fratelli, figli e nipoti, finché a capo a trent'anni di discordie, Mahmud Gaznevide, nipote di Azud, fece prigione, nel 1029, Mnsid-ed-Daulah re del Khorassan, e la casa dei Buidi fu ristretta a Fars, Cherman, Irak Arabi e nei dintorni di Bagdad. 11 selgiucco To-grulbeg cacciò, per vero, nel 1058, l'Emir-el-Omra Malik Rehim Dilemih da questo posto, ma più tardi ancora i Buidi furono luogotenenti di Seira, e l'ultimo inori al servizio d'Alp-Arslan.
DILEMMA (log.). — Dal greco SiXeuu*, formato da Sic, due volte, e da XotuSdvw, io prendo, è una specie di argomentazione trovata da Diodoro, di cui i logici si servono per ridurre una proposizione al-Vassurdo. Tra due o più proposizioni contraddittorie, cioè che non possono insieme essere mai nè vere, nè false, si forma un'alternativa inevitabile per l'avversario, il quale, qualunque di esse conceda, è sempre sconfitto. Quindi si svolgono le proposizioni che escludono quelle che si vogliono dimostrare, e se ne prova la falsità. Questa maniera di argomentazione ha ciò di particolare, che lo spirito non cerca di scoprire il legame diretto delle idee che vuol comparare, ma bensì di percepire l'incompatibilità dei loro contrarli. Il sillogismo disgiuntivo che distingue il dilemma non può rendere plausibile l'appellazione di argomento cornuto o di arme a due tagli (utrinque feriens) che i logici gli hanno data, se non in quanto si fondi sopra un'alternativa di una gran precisione che rimova tra le due disgiuntivo ogni proposizione intermedia, che l'enumerazione delle parti sia compiuta, che le conseguenze parziali siano necessarie e incontestabili, e finalmente che non possa venire ritorto contro l'argomentante.
11 dilemma è ad un tempo l'argomento più incalzante e più specioso. Usato per lo più nella discussione verbale e instantanea, sorprende quasi sempre l'avversario, e lo sforza a fare all'istante la scelta dell'alternativa. A questa specie di argomentazione alcuni oratori dell'antichità dovettero i loro trionfi in certe gravi quistioni ch'ebbero a trattare; con quest'arma Cicerone si oppose all'invio dei deputati ad Antonio; e con essa Tertulliano stimmatizzava la perfida condotta di Trajano veiso i Cristiani. 11 filosofo di Abdera, nella lite che intentò ad Evatlo, uno de' suoi allievi, lasciò ai sofisti un curoso esempio di dilemma. Erasi egli con cast»?i
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Cod Dilem Buidi Ali-Buy Mukan Dilem Bagdad Mustrikfi Khorassan Bagdad Emir-el-Omra Muazz-ed-Daulah Amad-ed- Bagdad Irak Azud-ed-Daulah Persia Arabia Khorassan Mahmud Gaznevide Azud Mnsid-ed-Daulah Khorassan Buidi Fars Cherman Irak Arabi Bagdad To-grulbeg Emir-el-Omra Malik Rehim Dilemih Buidi Seira Alp-Arslan SiXeuu Sic XotuSdvw Diodoro Cicerone Antonio Tertulliano Trajano Cristiani Abdera Evatlo Azud
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