Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DILETTO
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lustrazione, guastano o mutilano magnifici edifizii, e fanno si che imperfetti o manchevoli riescano quelli che si vanno costruendo. E nella stessa guisa che il dilettante intelligente si rende benemerito della società e delle arti, mantenendo nello stato loro le antiche fabbriche ragguardevoli come monumenti storici, così chi le distrugge, o per incuria le lascia perire, continua quel vandalismo che alle arti è più funesto della guerra e delle barbarie.
Ni un'arte è più di questa soggetta ai danni dei dilettanti, massime in quei paesi ove o mancano o non sono in credito i valenti architetti, e vi domina l'amore di fare o di riattare. Troppo facile pare il ristaurare e l'aggiungere, e cambiando assai spesso il gusto del costrurre, ne nascono quelle strane combinazioni di cose dissimili e ripugnanti, che Orazio con sì viva immagine poneva sott'occhio nel principio della sua Poetica favellando della pittura. I quali errori ad ogni passo ci vengono innanzi; e particolarmente nelle nostre chiese; ma l'abitudine di vederli e la moltiplicità loro ce li fa quasi passare inconsiderati. 11 male è ch'essi restano durevoli per lunga età, e i tempi nostri non pajono ancor tali da porvi potente riparo con opere il cui confronto ne faccia vedere l'incoerenza. Lamenta-vasi ben a ragione l'Ariosto di non poter fare delle sue fabbriche quello che faceva dei suoi versi, poiché, fatte che siano, difficilmente si possono riordinare ; ed il rifarle è di troppo grave spesa. Nell'architettura, diversissimi essendo i gusti e le maniere, chi inclina ad una specie di architettura o gotica, o greca, o romana, guardisi dal voler rendere tutte le fabbriche antiche e moderne secondo il suo genere prediletto ; rispetti il già fatto, e nel da farsi si attenga non al suo capriccio, ma al conveniente.
I giardini di delizia, trovati dapprima in Italia e di qua passati alle altre nazioni, ci rivennero di nuovo alquanto modificati e con nome straniero ; e la moda ora ci proclama e ci ridona per aggrade-voli i giardini così detti inglesi. In questi il dilettante è l'inventore, il disegnatore e l'arbitrio. Pochi artisti vi si applicano ; ella è cosa fatta per diletto, e quando piace a chi la possiede, tutto è finito, non si cerca più oltre. Quivi egli sfoggi la sua immaginazione, se può sfoggiare in dovizia; accop-pii la varietà colla ricchezza della natura, e pensi soltanto di non imitare contraffacendo ; ma se v'introduce un aspetto di campagna inglese e silvestre, non v'introduca forzatamente le delizie della campagna di Capua; se pergolati o pagode cinesi, non ponga bruscamente loro accanto un faggio delle Alpi: tutto sia verità, proporzione, bellezza ed armonia.
II dilettante di musica è ad un tempo compositore o riduttore, esecutore e distributore delle parti; e sul teatro e nelle musicali adunanze influenza o presiede. Trasportatasi in Francia, nel 1752, una compagnia di cantanti italiani, si cominciarono quivi a dare nella sala dell'Accademia reale di Parigi le migliori composizioni dei nostri maestri. La novità e la bellezza delle armonie di Pergolesi, di Jomelli e di Leo attrasse gli animi, e si fece un partito il quale fu in diretta opposizione coi seguaci diLulli e di liameau. Questi ultimi ritennero l'antico nomefrancese d'amateurs, mentre i partitanti della musica italiana vennero designati coll'italiano nome di dilettanti. G. G. Rousseau teneva uno dei primi luoghi fra i dilettanti, e scrivendo portava a cielo in più opere le melodie dei nostri maestri. Laonde in lingua francese dilettante si prende propriamente solo per rapporto alla musica italiana e sempre in buona parte.
Venuta ora la musica a parte dell'educazione, l'ufficio del dilettante può molto contribuire alla felice scelta delle parti che si eseguiscono nelle famiglie e nelle conversazioni, ove egli non sia più vago del difficile che del bello, non ami di più il fracasso che il sentito, il lezioso ed il manierato che il robusto e l'inspirato. Se, come credevano i Greci e con loro moltissimi filosofi antichi e moderni, la musica ha tanto potere sull'educazione del cuore, qual vantaggio essi non possono recare promovendo quanto può dare agli animi grandezza, uobiltà, forza e sentire più squisito e più gentile?
Le drammatiche rappresentazioni condotte per opera dei dilettanti di canto, di mimica o di declamazione nelle case, o nei teatri privati, adottato in più collegi ed istituti d'educazione, cooperano ad un utile fine, allorquando il dilettantismo non passi il limite d'istruttivo e piacevole trattenimento ; allorquando non declini alle leziosità delle mercenarie compratrici d'applausi, e non porti la gioventù a quel fare esagerato e declamatorio, con cui sulla scenasi provvede all'effetto presso di una numerosa adunanza. L'esagerazione nel tratto e nelle passioni è il vizio cui facilmente conduce.
La danza tende a promuovere lo sviluppo del corpo, a dare grazia di portamento, disinvoltura e sveltezza di membra, leggiadria e urbanità. Il dilettante è qui come il tipo modello. Egli ne reca le più moderne fogge, le più recenti combinazioni di passi vedute sui teatri od in paesi stranieri : le divulga per le famiglie e nei balli privati, le mette in credito e si fa un seguito che va a gara ad imitarlo. Ma al grazioso sta accanto lo svenevole, alla disinvoltura la vanità e l'albagìa ; al gentile il manierato, al sentito l'esagerato ; alla pieghevolezza lo slogamento delle membra, alla naturalezza la caricatura e l'affettazione ; e troppo sovente si prende per virtù il vizio che le è affine.
Goethe ha trattato molto filosoficamente alla maniera aforistica la materia del dilettantismo nei xxxi volume delle sue opere, edizione di Stuttgard.
DILETTO (filos. e rett.). — In varie maniere si ragionò dai filosofi per definire il diletto in fatto di belle arti. Noi ci accostiamo di buon grado a coloro che lo hanno definito : un sentimento piacevole destato in noi dalla presenza o dall'immagine del bello. Legge universale dell'umana natura è cha ogni cosa la quale eserciti vivamente le facoltà del corpo o quelle dell'animo senza offenderle o stancarle, produce un piacere. Per conseguenza quando la rappresentazione di uno o più oggetti ci offrirà maggior numero d'impressioni e d'idee, le facoltà del corpo e dell'animo avranno occasione di maggiormente esercitarsi ; e quanto più agevolmente e senza sforzo noi potremo concepire, distinguere e sentire tutte queste idee ed impressioni, tanto sarà maggiore il nostro diletto. Da ciò emerge : 1° che la
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