Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DILLINGEN — D1LL0N PIETROdeiscenti per una fessura longitudinale, introrse o laterali, giammai estrorse ; carpelli numerosi (per io più due a cinque), talvolta solitarii per aborto, ovvero riuniti in un solo, con un solo stilo e cogli stimmi semplici, fatti d'una sola loggia, alla maturità membranacei, baccati o bivalvi, liberi o uniti assieme, terminati dallo stilo persistente ; semi ovati, affissi in doppia serie all'angolo interno dei carpelli o delle logge, in numero definito o indefinito, talvolta solitarii per aborto, nudi od avvolti da un arillo polposo, col tegumento esterno coriaceo; albume carnoso conforme al seme; embrione piccolo, rettilineo, colla radiciua ordinariamente inferiore.
      Fig. 2106. — Caratteri delle dilleniacee.
      1. Rampollo fiorito della hibbertia volubilis. — 2. Calice e carpelli con un solo stame rimanente; gli altri tagliati per mostrare i carpelli nel centro del fiore. — 3. Frutto maturo.
      Questa famiglia comprende circa centocinquanta specie, native quasi tutte della zona equatoriale, e che sono alberi o frutici o suffrutici a rami cilindrici o compressi ; 6ughi proprii acquosi ; foglie quasi sempre alterne, semplici, penninervie, inte-rissime o dentate, per lo più coriacee e persistenti, picciuolate, o sessili ; picciuolo più o meno abbrac-cia-fusto, spesso articolato sopra la sua base, che persiste ; fiori solitarii, disposti a grappolo od a pannocchia, terminali, bianchi o gialli, simili a quelli dei cisti.
      Dal sovra esposto rendesi evidente l'incertezza della maggior parte dei caratteri sui quali è stabilita questa famiglia ; si cercò di rimediare a siffatto inconveniente, dividendola in due tribù, di cui la prima (quella delle delimee) comprende i generi che hanno i filamenti degli stami dilatati alla sommità, le borsette delle antere separate e sub-rotonde, gli stili filiformi acuti ed i carpelli cassulari otricoliformi o baccati. Nella seconda tribù (quella delle dilleniee) i filamenti degli stami non sono dilatati all'apice, ma sub-attenuati ; le antere allungate, adnate ; i carpelli per lo più da due acinque, distinti, raramente solitarii, ovvero da cinque a venti, congiunti assieme. E tuttavia, ad cnta di questa divisione, i generi non trovansi metodicamente ordinati; per lo che altri botanici divisero questa famiglia in parecchie tribù suddivise in sezioni, ognuna delle quali comprende un solo o pochissimi generi, onde tale divisione rendesi pressoché inutile. Il fatto è che queste piante vivendo nelle regioni più calde del globo, trovandosi assai dirado educate nei calidarii, dove pochissime danno fiori, ed essendone pure rarissimi gli scheletri negli erbarii, non si è potuto studiarle convenientemente. Reichenbach considerò le dilleniacee come una tribù della famiglia delle ranuncolacee, alle quali infatti rassomigliano per alcuni caratteri, scostandosene tuttavia per molti riguardi : e in vero le ranuncolacee, alcune poche eccettuate, sono erbe piccole a foglie molli, più o meno incise, acri e native delle regioni boreali o temperate; le dilleniacee sono tutte fruticanti, native delle regioni australi, a foglie semplici, intiere, più o meno coriacee e talvolta ruvide a segno da poter servire per lisciare i legni ed anche i metalli ; tutte hanno uua proprietà astringente distintissima uella scorza e nelle foglie, per cui parecchie specie vengono adoperate come rimedii. I fiori delle dilleniacee sono generalmente assai vistosi e soavemente olezzanti ; in alcune specie il calice, dopo la fioritura, diventa carnoso e commestibile.
      DILLINGEN {geogr.). — Città di Baviera, circolo di Schwaben-Neuburg, sulla sinistra riva dai Danubio, con belli edifizii ed un ginnasio ricco di 75,000 volumi.
      DILLNITE (min.). — Varietà di colliri te, che forma la ganga del diaspro di Schemnitz.
      D1LL0N Pietro (biogr.). — Celeberrimo navigatore inglese, nato verso il 1785, morto il 9 febbrajo 1847 ; seni giovinetto nella marina, e fece molti viaggi al lungo corso. Appresso s'imbarcò come luogotenente in secondo sulla nave Huntcr, capitano Robson, partito da Calcutta sullo scorcio del 1812 per Canton, e dovendo prendere un carico di legno di sandalo alle isole Fidji o Viti. Dillon avea visitato quelle isole ed eravi rimasto quattro mesi, durante i quali aveva stretto dimestichezza con gli indigeni imparando la loro lingua. Anche il capitano Robson conosceva quelle isole, ed aveva una grande influenza sulle varie tribù, cui aveva prestato ajuto nelle loro guerre; egli aveva soprattutto stretto dimestichezza con Bonassar, capo del territorio di Vilear (Vonia). Il 19 febbrajo 1819, YHunter gittò l'àncora nella baja di Wailea presso Vilear, e Bonassar si trasferì tosto a bordo, dichiarando agl'Inglesi che non avrebbe loro somministrato il carico di legno di sandalo se non l'ajutavano a sottomettere alcune tribù dei dintorni cheransi ribellate alla sua autorità. Robson annui alla richiesta, arse i villaggi nemici e procacciò a' suoi alleati antropofagi dieci cadaveri, che furono tosto divorati. Bonassar si mostrò però poco riconoscente, o dopo quattro mesi di risposte evasive dichiarò che le sue foreste erano esauste e che non poteva somministrare il legno di sandalo. Il capitano inglese non s'acquetò a siffatta risposta, e risolvette volger le armi contro il suo antico alleato. Eglit^iOOQLe


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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