Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DILUVIOraccontato di Xisuthrus. Ne risulta quindi evidentemente che tali tradizioni, tramandate da monumenti diversi, hanno un'origine comune nelle tradizioni ebraiche.
      Tradizioni egizie e siriache. — Gli Egizii ammettevano pure uno sconvolgimento della terra prodotto dalle acque. Se dobbiamo prestar fede a Platone (Timeo), alcuni dei loro sacerdoti dissero a Solone, che interrogavali sulle loro antichità, queste notevoli parole : « Dopo certi periodi di tempo un'inondazione mandata dal cielo fa mutar faccia alla terra; il genere umano perì molte volte di varie maniere: ecco perchè la nuova generazione di uomini è priva di monumenti e di nozioni sui tempi passati ». Secondo quei medesimi sacerdoti egizii posti in iscena da Platone, sarebbe al tempo del diluvio che l'Atlantide (V.) fu violentemente staccata dall'Africa. Vi ebbe chi s'industriò di provare che la storia di Me-nete, che si suppone essere stato il primo re dell'Egitto, non è altro che quella di Noè e del diluvio. Manetone fa parola di un diluvio, dopo il quale Agatodemone tradusse le iscrizioni composte dal primo Ermete ; ma se si pon mente che Manetone parla di un diluvio posteriore al primo Ermete, il quale, secondo lui, visse soltanto dopo Menete, egli è chiaro che non intende parlare del diluvio di Noè. Pertanto la parola diluvio non può più significare altro che un'inondazione del Nilo più forte dell'usato.
      Giusta le congetture di alcuni dotti, quell'inondazione sarebbe stata cagionata dal terremoto avvenuto nel tempo in cui uu re per nome Bocco regnava a Bubaste. Molta gente vi perì, e Manetone, citato dal Sincello, ha segnato di questo avvenimento un'epoca sotto il regno di Bocco. Alcuni scrittori vogliono che Prometeo sia stato egizio e governatore di una provincia dell'Egitto, e pretendono che al suo tempo (che è del resto impossibile di determinare) quasi tutto l'Egitto fu sommerso da un diluvio. Se gli Arabi, i Persiani, i Turchi, i Mongoli, gli Abissini d'oggidì ebbero antichi libri, questi non esistono più, e non hanno altra storia primitiva tranne quella che sonosi fatta recentemente e che modellarono sulla Bibbia. Quindi ciò che vi dicono sul diluvio è tolto dalla Genesi, e nulla aggiunge all'autorità di quel libro. I Siri ammettevano pure che eravi stato in età remota un diluvio. Nell'antico tempio di una delle loro dee mostravano l'apertura di una caverna profonda, dalla quale pretendevano che le acque del cataclisma fossero sgorgate. Questa caverna fu veduta da Luciano. Giosetfo cita ancora, in appoggio della verità del diluvio, le Antichità di Girolamo l'Egizio, Mnasea e Nicola di Damasco. Si accerta che la tradizione dell'arca fermatasi sui monti dell'Armenia si mantenne costantemente tra i popoli circostanti. La città che, secondo Giuseppe, era chiamata la città della discesa, esiste tuttora ai piedi del monte Ararat, e porta il nome di Nakhitzevan, che infatti ha quel significato.
      Tradizioni indiane, cinesi, ecc. — Secondo i libri degl'Indù, la prima razza degli uomini è stata interamente sterminata da un diluvio. La mitologia di quel popolo consacra le distruzioni successive cui andò soggetta la superfìcie del globo, e cui andrà ancora per l'avvenire. Uno di questi sconvolgimenti
      è descritto in termini quasi corrispondenti a quelli di Mosè. Il personaggio di Satyavrata vi ha poco presso la stessa parte di Noè : ei si salva in compagnia di sette coppie di santi. Wilfort assicura poi che in un altro avvenimento di quella mitologia campeggia un personaggio che ha somiglianza con Deucalione per l'origine, pel nome, per le avventure, e persino pel nome e per le avventure di suo padre. Cala-Javana, o, giusta il linguaggio famigliare, Cal-Yun, a cui i suoi partigiani possono aver dato l'epiteto di Deva, Deo (Dio), avendo assaltato Crishna (una delle persone divine presso gl'Indù) alla testa dei popoli settentrionali (gli Sciti, quale era Deucalione, secondo Luciano), fu respinto dal ferro e dall'acqua. Suo padre Garge aveva tra gli altri soprannomi quello di Pramathesa (Prometeo) ; e secondo un'altra leggenda, era divorato dall'aquila Daruda.
      Al Giappone trovasi il diluvio di Perun. Questi era re di un'isola vicino a Formosa, celebre per la sua opulenza e pei vizii de' suoi abitanti, arricchiti dalla fabbricazione della porcellana. Una notte fu avvertito dagli Dei che l'isola stava per essere inghiottita dalle acque, e che quando vedrebbe comparire una macchia rossa sovra due idoli, avesse ad imbarcarsi colla sua famiglia e fuggire lungi da quelle rive consacrate alla distruzione. Egli aduna i suoi sudditi, racconta loro il sogno mandatogli dagli Dei e gli esorta a pentirsi ; essi si fanno giuoco di lui; e un empio osa persino la notte seguente di segnare in rosso i due idoli indicati. La dimane Perun s'imbarca colla sua famiglia; un diluvio sommerge l'isola co' suoi abitanti. I Cinesi vedono approdare sulle loro coste l'arca santa che porta Perun, e istituiscono in suo onore una festa che si celebra ogni anno nelle provincie meridionali dell'impero; e al loro esempio lo stesso fanno pure i Giapponesi.
      Nella storia della Cina è celebre il diluvio avvenuto sotto Yao. Il Crii-King, il libro più autentico dei Cinesi, comincia la storia di quel paese da Yao, che rappresenta come occupato a dare scolo alle acque, le quali essendosi alzate sino al cielo, bagnavano ancora le falde delle più alte montagne, coprivano le colline meno elevate e rendevano impraticabili le pianure.
      Pochi sono i dati che ci possono fornire gli Americani, i quali non avevano una vera scrittura, e le cui più antiche tradizioni risalivano soltanto ad alcuni secoli prima dell'arrivo degli Spaguuoli ; tuttavia nei grossolani loro geroglifici pare ancora di poter raffigurare qualche traccia di un diluvio. Essi hanno il loro Noè o il loro Deucalione, come gl'Indù, come i Babilonesi e come i Greci. I Negri, ultimi nella scala delle nazioni, non possono assolutamente fornirci il menomo dato.
      Tradizioni greche, ecc. — Chi non conosce le favole dei Greci intorno Ogige e Deucalione ? Ei sarebbe senza dubbio puerile il voler assegnale uua data precisa a quegli avvenimenti ; tuttavolta un fatto balenò alla mente dell'illustre Cuvier (Discours sur les révolutions de la sur face du globe), che dopo lui noi non esitiamo a qui riprodurre, ed è che una delle date assegnate al diluvio di Ogige si accorda talmente con una di quelle che verniero atr
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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