Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DIME — DIMENSIONEripe, i Toucouleurs del Dimar furouo per lungo tempo il terrore dei naviganti del Senegal che dovevano superare tal passo. La nave che avventu-ravasi a ciò, se non aveva soddisfatto a tutte le pretese dei capi del paese, era assalita da molti e invisibili nemici; gli abitanti di San Luigi ricordano le perdite gravi in uomini ed in beni ch'essi dovettero sopportare. Verso la fine dello scorso secolo un infelice tentativo di metter fine a siffatte piraterie aveva resi più insolenti ancora i briganti del Dimar. Nel 1849, il signor Baudin, allora governatore al Senegal, diresse in persona una spedizione che ebbe pieno successo: il villaggio di Fa-naye fu distrutto, ed i Toucouleurs perdettero grau gente. Un nuovo castigo fu loro inflitto nel 1853: e nel 1855 l'imano di Dimar avendo negato di restituire buoi presi a Dagana, ed intimato ai Francesi, siccome padrone del fiume, di non più navigarvi, il comandante del genio Faidherbe fece immantinente bombardare Bokol, uno dei villaggi di quel territorio, che fu per due terzi abbruciato. Dopo d'allora il Dimar si mostrò sottomesso ai Francesi, i quali vi godono maggior sicurezza che in ogni altra provincia del Senegal. Nel 1858 i principali capi del Dimar chiesero di esser posti sotto l'autorità francese.
      DIME (Dimre, gr. Aupi), oggidì Karavostasi) (geogr. ant.). — Città dell'Acaja, la più occidentale delle dodici città della Lega Achea, e detta appunto per ciò Dime, ossia Occidua (da mi sommergo, vo sotto, tramonto), giusta la comune opinione (Herod.,
      145; Poi., n ; Strab., vai, p. 387), situata vicino al lido del mare, distando, secondo Strabone, 11 chilom. dal promontorio di Arasso (odierno Ka-logria), e 5 '/a» teste Pausauia, dal fiume Lariso (odierno Manu), che separava il suo territorio da quello di Elide. Dicesi inoltre da Strabone (vm, p. 337) che constava dell'unione di otto villaggi, uno dei quali Teutea (TeuOs'a), ed ò probabile che alcuni dei diversi nomi con cui, al dire degli storici, appellavasi la città fossero in origine quelli dei separati villaggi; cosi, per esempio, Pausania afferma che il suo nome più antico sia stato Palea (Paleia, IlaXeia), e Strabone che si addiinandasse Strato (Stratus, -Tpxtó?, ossia esercito, moltitudine specialmente di cittadini). L'epico ed elegiaco poeta Antimaco di Claro, fiorente nel 400 av. Or., le diede l'epiteto di Cauconide, o dal vicino villaggio di Cau-con, o perchè i Cauconi oriundi dall'Arcadia erano stati i primi ad abitarla, come dai più si supponeva (Strab., p. 337, 341, ecc.; Paus., vii, 17, § 5). Dopo la morte di Alessandro il Macedone, Dime cadde in potere di Cassandro ; ma le costui truppe furono poscia discacciate ben presto dalla città per opera di Aristodemo, generale di Antigono, nel 314 av. Cr. (Diod., xix, 16). Ebbe più tardi l'onore, d'accordo con Patre (odierno Patrasso), di ripristinare, nel 280 av. Cr. la Lega Achea, espellendo dal suo seno gli oppressori macedoni, ed intorno a questa epoca o poco dopo, la sua popolazione si aumentò coll'accedervi di parecchi cittadini di Oleno (odierna Hato) che abbandonarono la propria città (Poi., n, 41). Nella guerra sociale, volgendo il 220 av. Cr., il territorio di Dime, per la sua vicinanza ad Elide, fu sovente devastato dagli Eleesi (Poi., iy, 59, 60 ;
      v, 17; Livio ne fa menzione parlando della guerratra Filippo ed i Romani, e Pausania soggiunge che, essendo stata l'unica delle città achee parteggianti per il re macedone, fu saccheggiata dai Romani (Paus., I. c.). Da questo colpo fatale non si riebbe mai più, e dicesi che fosse affatto disabitata quando Pompeo, nel 67 av. Cr., vi collocò una gran frotta di pirati cilicii, che nelle successive guerre civili furono espulsi, in parte, dai terreni loro assegnati e diedersi quindi all'antico mestiere, nè era da farne le meraviglie, come scriveva Cicerone ad Attico (xvi, 1, Dymceos agro pitlsos mare infestum habere, nil mirtini; Strab., p. 387; Appian., Mitìirid., 96; Plut., Pomp., 28). E Strabone e Plinio dicono Dime una colonia, ma è certamente uno sbaglio, perchè Dime era posta sotto l'autorità di Patre, quando questa fu dichiarata da Augusto colonia lomana (Paus., I. c.), e viene espressamente notato che nes-sun'altra delle città achee, tranne Patre, ebbe il privilegio dell'autonomia. Gli avanzi di Dime veg-gonsi oggidì vicino al villaggio moderno di Karavostasi (Leake, Morea, voi. n, p. 160).
      Nel territorio di Dime, presso il promontorio Arasso, eravi una fortezza detta il Muro (Teichos, Teì/o;), edificata, come correva fama, da Ercole guerreggiante gli Eleesi: non aveva che soli 270 metri di circonferenza, ma 13 di altezza; fu presa dagli Eleesi nella guerra sociale del 220 av. Cr., ma fu ricuperata da Filippo e ristaurata dai Dimei nel seguente anno; oggigiorno ne occupa forse l'area il castello Kalogria (Poi., iv, 59 ; Leake, voi. n, p. 164). Eranvi poi nel territorio di Dime, tra la città e le frontiere dell'Elide, due altri luoghi: il primo Ecatombeo (Hecatomboeon, 'ExaTÓufoiov), e il secondo Laugone (Langon, Aa^ov), ma questo sembra essere stato proprietà degli Eleesi. Notisi che vicino all'Ecatombeo fu sconfitto il vecchio Arato co' suoi Achei, nel 224 av. Cr., da Cleomene III re di Sparta, che per trar frutto della vittoria s'impadronì di Langone (Poi., ir, 51 ; Plut., Cleoni., 14).
      DIMENSIONE (geom. e alg.). — Con questo nome generico s'indica la lunghezza, o la larghezza, o l'altezza di un corpo.
      La geometria considera le linee come aventi una sola dimensione, la lunghezza; le superficie due, la lunghezza e la larghezza ; i solidi come formati da tre dimensioni, larghezza, lunghezza ed altezza (V. Linea, Solido, Superficie).
      Gli algebristi chiamano dimensione il grado di una potenza o di un'equazione. Così si dice che una incognita x ha una, due, tre, ecc. dimensioni, per indicare cli'è elevata alla prima, seconda, terza, ecc. potenza. Generalizzando poi l'uso di questa parola, dicesi che una quantità qualunque è di tante dimensioni quanti sono i fattori che la compongono ; cosi la quantità ab ed e dicesi di cinque dimensioni, essendo altrettanti i suoi fattori.
      DIMENSIONE (archit.). — Le dimensioni di un edi-fizio differiscono dalle -proporzioni, che consistono nel rapporto che hanno fra loro tutte le dimensioni. La grandezza geometrica di queste non è la misura della vera grandezza architettonica, perocché un piccolo edilizio può avere grandi proporzioni, ed un edilizio di grandi dimensioni può comparire piccolo. La grandezza delle dimensioni colpisce i sensi,
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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