Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DINAMICA — DINAMISMO 0 SISTEMA DINAMICO
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unità dinamica, ossia alla forza capace di sollevare in un dato tempo il peso di un chilogrammo ad un metro di altezza. Si disse anche dinamo, dinamodo e chilogrammetro.
DINAMICA (mecc.). — Parte della meccanica che stabilisce le leggi del moto e quelle dell'azione delle forze motrici (V. Forze, Meccanica, Moto).
DINAMICA UNITÀ (mecc.). — Oltre al dinamo o cavallo-vapore (V. Cavallo), i meccanici hanno scelto nn'unità speciale per valutare il lavoro dei motori, ed è lo sforzo necessario a trasportare un metro cubo d'acqua, ovvero un peso di 1000 chilogrammi ad un metro di distanza senza valutare il tempo del trasporto. Così, supponendo che un uomo abbia estratto da una miniera 2100 chilogrammi di materie in una giornata di otto ore di lavoro, dalla profondità di 100 metri ; essendo 2100 chilogrammi elevati a 100 metri la stessa cosa che 210,000 innalzati ad un metro, il suo lavoro in unità dinamiche sarà 210,000 OÌ, _ _
. =210 unita dinamiche, e generalmente,
1000
chiamando Pe il peso in chilogrammi trasportato in una giornata di lavoro, I)m la lunghezza del trasporto in metri; Pe x Dm esprimerà il numeroPe x Dm
di chilogrammi trasportati ad un metro, e —]qqq~~
il numero delle unità dinamiche.
DINAMISMO (med.). — Dottrina fisiologica e patologica principalmente appoggiata sulla considerazione delle forze vitali (V. Medicina).
DINAMISMO o SISTEMA DINAMICO (filos. na/.). — È la dottrina che considera la materia come risulta-mento di combinazioni di forze, la quale è opposta all'atomistica che vuole la materia un aggregato di atomi o corpuscoli indivisibili (V. Atomismo). La dottrina atomistica, fondata nell'antichità da Democrito, e nei tempi moderni rinnovellata da Descartes, è la base su cui lavorarono la maggior parte dei fisici, ed ancora oggidì è da non pochi professata, sebbene sia considerata come ipotetica; ma essa, ben lungi dall'agevolare la spiegazione dei varii fenomeni naturali, ne accresce la difficoltà, e ad onta delle molte altre supposizioni cui bisogna inoltre appigliarsi, le spiegazioni ultime mancano di ogni certezza. E primieramente fa d'uopo che l'ipotesi atomistica, oltre ai suoi due principii della solidità assoluta degli atomi e del vuoto assoluto nell'intervallo più o meno grande che si trova fra loro, ammetta come altro principio il movimento, senza cui non potrebbe fare un solo passo: ma il movimento palesa già l'esistenza di una forza che deve avere qualche causa eia sè diversa ; e però tutto non si può ridurre all'atomo ed al vuoto. Se non che l'atomismo, ammettendo anche il movimento, non lo considera già inerente ai corpi, bensì comunicato dal di fuori: cosi i corpi celesti, dopo di avere "ricevuto in principio un impulso, per legge d'inerzia lo seguono continuamente.
Ma la supposizione di quell'impulso, che non ci si dice donde provenga, è tanto più inconveniente, in quanto che non può nulla spiegare ; imperciocché a concepire il movimento di rotazione bisogna inoltre supporre una forza contraria, la quale, per essere inerente al corpo come forza attrattiva, svii continuamente. secondo che insegna la fisica, i corpisoggetti dalla strada determinatadall'impulso primo, e li costringa nel loro cammino a percorrere una linea circolare. Ed ecco già non poche cose che non si possono ridurre all'aggregamento di atomi ed agl'intervalli vuoti; ma ella è appunto tal diversità di cose e di forze percepite nella natura che forma la maggiore difficoltà delle spiegazioni fornite dalla dottrina atomistica. Essa infatti non può ammettere reale differenza tra i varii oggetti naturali, perchè volendoli tutti composti d'atomi, e questi essendo materialmente identici, non può trovare fra essi differenza specifica.
Ma la dottrina atomistica, che non può nulla spiegare nè risolvere nella fisica e nella chimica, mostra maggiormente la sua impotenza quando si assume per ispiegare i fenomeni vitali propriamente detti ; ed il punto cui oggidì sono giunte le ricerche fisiologiche ci dà diritto di escludere qualunque dottrina meccanica nello spiegare la vita, anzi di asserire che le forze operanti negli animali sono diverse dalle chimiche, non potendosi ridurre l'economia vitale alle leggi dei processi chimici. Pertanto l'atomismo sviluppato nelle sue conseguenze si palesa come una serie non interrotta d'ipotesi e di finzioni, che all'ultimo non conducono ad alcuna spiegazione. A dir vero, oggidì è difficile incontrare la dottrina atomistica nella nudità delle sue conseguenze; pure queste essondo false, fa d'uopo mutare la base, e questo cangiamento venne operato con buon successo dalla filosofia moderna, che sostituì alla dottrina atomistica, prodotta da alcuni sistemi filosofici precedenti, principii nuovi che mutano affatto la maniera di concepire la natura e la vita di essa.
Il primo tentativo per riformare i principii naturali venne fatto da Leibniz; ma le sue idee rimasero troppo sconnesse e troppo vaghe per formare un corpo di dottrina. La vera trasformazione della base delle scienze naturali ebbe principio dai lavori di Kant; fu continuata con più ardore ed anche con maggior profondità da Schelling ; e questi tre filosofi, che si distinsero nelle scienze fisiche con pregiatissimi scritti, potevano ben con diritto accingersi a fondare la scienza della natura su vere basi.
Leibniz aveva già osservato contro la dottrina atomistica che non si poteva spiegare alcun fenomeno naturale senza forze inerenti ai corpi, che l'atomo stesso non poteva esistere senza una forza interiore; e però mostrava che il movimento dei corpi, secondo la dottrina dell'impulso comunicato, combinato colla legge d'inerzia, rimane ancora inesplicabile, se non ammettesi nei corpi un'attività od almeno una recettività per cui possano ricevere l'impulso. Secondo Leibniz, il fatto vero della dottrina atomistica consiste in ciò, che riconosce la necessità di prendere delle unità per base; ma è falsa in quanto che confonde i principii interiori o monofii delle cose, le entelechie o monadi con corpuscoli detti atomi. Con tali idee Leibniz aveva aperta la via alla dottrina dinamica della natura, che non parte da atomi, ma da forze primitive ; tuttavia questi saggi erano ancora troppo imperfetti per abbattere affatto l'atomismo, e Leibniz non si accorse per anco dell'immenso abisso che separa l'atomismo dalla dottrina dinamica, essendovi mas-
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