Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DINAMITE
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cellulare cadun granellino di essa forma come un piccolo vaso in cui il liquido si mantiene in forza della capillarità ; nò mai avviene, infatti, che esso trasudi alla superficie della miscela. Detta silice è conosciuta in Germania col nome di kieselguhr.
La dinamite di qualità migliore, come tutta quella, in genere, che ci vien dalla Svezia e dalla Germania, contiene 75 per 100 di nitroglicerina e 25 per 100 di silice. In quella invece che fabbricavasi in Francia durante l'ultima guerra i due componenti stavano fra di loro in uua proporzione esattamente inversa alla precedente, come rilevasi dalle memorie del Champion, di Girard, Millot e Vogt, relative a detta sostanza. A Parigi, durante l'ultimo assedio, impie-gavasi, per la fabbricazione della dinamite, la terra cotta proveniente dai forni delle vetraje e da quelli per la cottura dei laterizii ; altri impiegano la pietra molare macinata e certi gre ridotti in polvere finissima; superiore però ai materiali sovra indicati a noi constò essere il tripoli, il quale può assorbire fino al 32 per 100 di nitroglicerina, mentre i primi giungono tutto al più a ritenerne il 27 per 100. Appare intanto come ben diverse debbano essere le proprietà della dinamite preparata con materiali silicei ed alluminati di tal fatta, da quelle della dinamite che si fabbrica in Germania coll'impiego del kieselguhr, per cui crediamo che così importante materia sarà per lungo tempo ancora una specialità tutta germanica, a meno che venga a scoprirsi in altre regioni d'Europa un materiale siliceo che possegga le proprietà di quello sopra indicato.
Introducesi la polvere silicea in un vaso di grè o di porcellana, e vi si aggiunge da 70 a 75 per 100 di nitroglicerina, si agita con spatola di legno, fino a che sia raggiunta la massima omogeneità nella miscela. E della più grande importanza che la materia silicea sia prima ridotta allo stato di polvere finissima, giacche basterebbe qualche grano di sabbia alquanto grosso per diminuire l'innocuità di tale composto. La dinamite ha per lo più la consistenza di polvere leggermente umida e nell'aspetto rassomiglia allo zucchero greggio ; talvolta però ha consistenza di materia pastosa.
Proprietà. — La dinamite è capace di esplodere come la nitroglicerina, e gli effetti meccanici della esplosione sono identici nei due casi: havvi però una differenza notevolissima quanto ai mezzi occorrenti per determinare l'esplosione dell'uno e dell'altro composto : la nitroglicerina esplode colla maggiore facilità sia per effetti meccanici che calorifici, onde il suo impiego è oltremodo pericoloso, come ne fanno prova i non pochi disastri che in breve volger di anni si ebbero per essa a lamentare ; la dinamite, invece, non esplode che in condizioni tutt'affatto speciali, come rilevasi dalle esperienze seguenti, che lo svedese Nobel eseguì pubblicamente, nel 18f>8, a Merstham Greystone Lime, e che miravano appunto allo scopo di segnalare la potenza della dinamite quando s'impiega quale agente esplosivo, e la sua innocuità in ogni altra circostanza.
Si preparò in presenza degli spettatori un certo numero di cartucce di dinamite, con involucri di carta sottile: ognuna di esse andava munita di miccia. la quale, accesa alla estremità libera, bruciava in ragione di 4m,50 per minuto. Sull'estremo dellamiccia che penetrava nella dinamite erasi infissa una cassula innescata con fulminato di mercurio. Si diede fuoco dapprima ad una cartuccia contenente 15 gr. di dinamite, collocata allo scoperto sopra una tavola di quercia, lunga 2 metri, larga 23 centimetri, e grossa 5 centimetri, i cui estremi posavano sopra due calastre. Ne seguì una fortissima detonazione, ed esaminata la tavola si osservò che era stata forata da parte a parte, e che buon numero di seheggie erano state divelte e lanciate a distanza. Fu ripetuta l'esperienza con altra uguale cartuccia disposta sopra una tavola posata sul terreno , ed il risultato fu un profondo squarcio con ischianto e dislocamento di fibre e con projezione di numerose seheggie. Per dimostrare l'innocuità della dinamite quando viene accesa col metodo ordinario, pel contatto, cioè, di un corpo in ignizione, il Nobel prese una cartuccia, la divise in due parti, e ad una di esse comunicò l'accensione con una miccia; la dinamite bruciò tranquillamente con bella fiamma, non lasciando come residuo che la materia silicea. L'altra metà fu accesa col mezzo dell'innesco fulminante e ne seguì una detonazione intensa. Onde provare poscia agli astanti come l'impiego di tale sostanza vada immune da ogni sorta di pericolo sia nel suo trasporto, sia nella conservazione in magazzini, si addivenne alle esperienze seguenti :
Una cassetta di legno contenente 4 chilogr. di dinamite fu lanciata da un'altezza di 23 metri e fatta cadere sopra una roccia durissima: l'urto mandò in pezzi la cassetta, ma la dinamite rimase intatta. Una cassetta in tutto consimile alla precedente, e che conteneva uguale quantità di dinamite, fu gettata nel centro di un vasto braciere ardente; a capo di pochi istanti fu veduta inclinarsi sopra uno dei suoi lati ed uscirne una bella colonna di fiamma e di fumo che durò fino all'esaurimento della materia. Tali risultati, che non tardarono a divulgarsi, rassicurarono totalmente gli animi in merito alla perfetta innocuità del novello composto immaginato dal Nobel. e la fabbricazione della dinamite prese, soprattutto in Germania, uno sviluppo considerevole.
Con altre esperienze si cercò di determinare approssimativamente l'energia meccanica che si sviluppa nella esplosione della dinamite, e la sua forza spezzante in ispecie come agente di schianto per le mine, e si trovò che tal forza si può ragguagliare ad otto volte, circa, quella della polvere ordinaria. La sua azione è rapidissima e locale, e basta una piccolissima resistenza per utilizzarne tutta la forza. Può senza inconvenienti venir bagnata, e si adatta specialmente per tale sua proprietà allo schianto delle roccie acquifere e sommerse. Nei lavori sotterranei non produce fumi nocivi o troppo incomodi.
berthelot in una sua recente lezione sui composti esplosivi dimostrò che le teorie termiche riescono favorevolissime all'impiego della dinamite. Tale composto, egli dice, è alquanto meno rompente della nitroglicerina, perchè il calore svolto si divide fra i prodotti della esplosione e la sostanza inerte. In seguito di ciò l'inalzamento della temperatura è minore, e di altrettanto minore è la pressione iniziale ingenerata. La silice e l'allumina anidre hanno un calore specifico che uguaglia, poco presso, quello dei prodotti gasosi della esplosione della nitroglicerina
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