Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DINAMO-ELETTRICHE (MACCHINE)
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      appiattiti di ferro dolce, di circa 60 centimetri di lunghezza, 50 centimetri di larghezza e 10 centimetri di spessore, i quali distano l'uno dall'altro circa 8 centimetri, e dei quali ciascuno è avvolto da un grosso filo di rame isolato e lungo 27 metri circa. Le quattro estremità CCC.C, di queste piastre di ferro sporgono fuori dalle spirali e rappresentano i quattro poli di due elettro-magneti diritte, la polarità delle quali è tale, in grazia del verso in cui sono avvolte le spire, che i poli allacciati sono di nomi contrarii. Delle quattro estremità del filo formante le spirali, due sono unite tra loro per modo che le due spirali formano un unico filo lungo 54 metri. Fra le estremità polari suddette girano rapidamente due spirali di Siemens tn, n, e mediante la solita disposizione si fa si che le correnti d'induzione di queste spirali vengono orientate tutte nel medesimo verso e condotte dalle mollette 1,2,3,4
      ai serrafili a b ed a, bt. I serrafili a b della spirale n sono congiunti colle estremità c d del filo di rame formante le spirali magnetizzanti delle due elettromagneti B B, cosicché il filo della spirale n e le spire delle elettro-magneti B B, per mezzo delle mollette l, 2, dei serrafili a b e dei fili d'unione de formano un unico circuito. Le estremità del filo della seconda spirale di Siemens m, la quale gira indipendentemente di per sé, vanno parimente al commutatore, e di là, per mezzo delle mollette 3 e 4, ai serrafili a, e bt per cui le correnti indotte nella spirale m vengono coi fili x ed y portate comunque lontano dalla macchina a produrre gli effetti voluti.
      Per rendere la macchina capace di lavorare, basta aver fatto passare, prima di usarla per la prima volta, la corrente di un elemento voltaico per le spire delle elettro-magneti B B onde dare ai poli CCCyC, per un momento la loro polarità magnetica ;
      Fig. 2107.
      Fig. 2108.
      tolta poi questa corrente, rimane una debolissima polarità nei nuclei di ferro, la quale è sufficiente perchè in seguito si possa, quando si voglia, porre in azione la macchina. Appena si pone il cilindro n in rotazione, si producono, in grazia della debole polarità magnetica delle piastre BB, correnti d'induzione dapprima debolissime nelle spire di questo cilindro. Ma siccome queste correnti, orientate dal commutatore, passando per ad e bc vengono a circolare nelle spire di grosso filo, che avvolgono le piastre B B, cosi esse rinforzano il magnetismo dei poli C, C, C,j C„ e lo rinforzano sempre più ad ogni semi-rivoluzione del cilindro, mentre d'altra parte quello stesso accrescimento di polarità magnetica ha per effetto il successivo rinvigorimento delle correnti indotte in n. In questo modo cresce rapidamente l'intensità del magnetismo dei poli CtCt, e tanto più quanto è più veloce la rotazione della spirale n, finché raggiunge il limite massimo che, attese le dimensioni delle piastre B, B, esso è capace di attingere.
      Ma nel tempo stesso ruota eziandio fra le altre due estremità delle elettro-magneti l'altra spirale di Siemens m, ed il magnetismo intenso delle elettromagneti vi induce correnti intensissime, che pelcommutatore, pelle mollette di contatto 3, 4 e pei serrafili aé e bt sono condotte a produrre fenomeni di incandescenza, azioni chimiche, luce elettrica od altro.
      Le quattro estremità libere C,Cy delle piastre di ferro si appoggiano da una parte e dall'altra sopra un cilindro cavo di ferro A, A, il quale è diviso in due parti per mezzo di una piastra d'ottone, che tenendo separate le estremità polari opposte, che si trovano affacciate, impedisce che le loro azioni esterne si neutralizzino mutuamente. Questi cilindri cavi fanno l'uffizio di guaine entro le quali ruotano le spirali di Siemens, e servono a portare i poli delle elettro-magneti, per quanto è possibile, vicino alle estremità polari del nucleo delle spirali (piando queste si trovano nella loro posizione assiale. Le armature m ed n sono saldamente raccomandate ai cuscinetti 0 0 e sono comandate,indipendentemente l'una dall'altra, dall'albero T di una macchina a vapore o di una trasmissione, per mezzo de' cingoli RR che loro imprimono una rotazione rapidissima. Nella macchina esposta a Parigi la velocità delle armature giungeva a circa 1800 giri al minuto.
      Il cilindro tn aveva, nella macchina di Parigi, un diametro quasi doppio di n; le sue spire face-
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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