Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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vano capo al commutatore, e comunicavano per mezzo delle mollette 3, 4 dei serrafili a, e b/ e dei fili x ed y con un regolatore di Duboscq D, ove producevano, col dispendio di un cavallo-vapore di lavoro, una luce elettrica uguale a quella che sarebbe data da una pila di 40 elementi alla Bunsen di media grandezza. La stessa corrente portava al calor bianco abbagliante un filo di platino del diametro di V2 millimetro e di una lunghezza superiore ad un metro.
Ladd costruisce macchine di un modello più piccolo, destinate ad essere mosse da uno 0 due uomini, ed a queste dà una disposizione alquanto diversa. Invece di due elettro-magneti diritte, si ha qui una elettro-maguete sola a ferro di cavallo A (fig. 2108) a braccia larghe e piatte, fra le estremità polari della quale girano, montate sul medesimo albero, le due spirali di Siemens S>. Esse sono poste colle linee assiali tra loro perpendicolari, ed hanno lunghezze diverse. La maggiore a (fig. 2109) manda le sue correnti all'esterno, la minore b nella elettro-magnete. Ai due capi dell'albero si hanno i due commutatori. Il tutto è mosso con una manovella, una ruota ed un cingolo. La lunghezza del filo della spirale minore è di metri 16,86, quella del filo della spirale maggiore è di metri 40,38, e quella del filo avvolto alla elettro-magnete è di metri 208.
Dopo ciò che si è detto, come agisca la macchina si capisce facilmente. L'essere i piani assiali delle due spirali ad angolo retto fra di loro ha due motivi. L'eletti o-magnete induttrice rieecendo indebolita massimamente quando l'armatura passa pella posizione assiale, si ha, in grazia della disposizione adottata, il vantaggio che la spirale che deve mandar la corrente all'esterno passa nella posizione assiale, ove riceve la massima induzione, precisamente quando l'altra spirale passa nella posizione equatoriale, epperò indebolisce meno che mai il magnetismo inducente. In secondo luogo l'intensità di una corrente indotta in una spirale mobile fra i poli di una calamita essendo massima quando la spirale passa pella posizione equatoriale, risulta dalla disposizione adottata, che precisamente nell'istante in cui è massima la corrente magnetizzante, epperò anche la polarità magnetica dei nuclei dell'elettromagnete induttrice, la spirale o, che somministra la corrente esterna, passa pella posizione assiale ove riceve la massima induzione. L'essere poi le due armature montate sul medesimo albero ha non solo il vantaggio di richiedere una sola guaina e di semplificare le trasmissioni del movimento, ma ancora permette di unire le due elettro-magneti diritte con una piastra, formandone, come si è detto, una calamita a ferro di cavallo, forma che si sa essere la più vantaggiosa.
Le proporzioni della macchina e le trasmissioni del moto dalla manovella alle armature sono così combinate, che si possa imprimere a queste una velocità di circa 1700 giri al minuto; velocità che, secondo una forinola data da Weber e da Lenz, è in generale la più conveniente per le macchine magneto-elettriche.
Grande macchina di Siemens ed Halske. — Oltre alla piccola macchina pell'accensione delle mine,
Siemens ed Halske avevano prodotto all'Esposizione parigina una grande macchina ad una sola spirale, di costruzione analoga, la quale però, per mancanza di forza motrice disponibile, non potè funzionare. Ma più di questa, che aveva il difetto d'introdurre sempre, e talvolta con grande scapito, nel circuito della corrente ottenuta la resistenza della spirale magnetizzante dell'elettro-magnete, merita menzione una macchina di dimensioni colossali e a due cilindri, della quale Siemens ed Halske fecero intraprendere la costruzione fin dal gennajo 1867, ma che non potè essere ultimata pell'epoca della mostra mondiale. Come nelle macchine Ladd di grande modello, cosi in questa le spirali rotanti sono due, delle quali l'una dà la corrente da trasmettersi all'esterno, e l'altra somministra la corrente magnetizzatrice delle elettro-calamite.
Ciascuna spirale, oltre a due commutatori, porta ad una estremità un rocchetto, ed una grande ruota dentata ingranando con questi, le pone in moto. Le elettro-magneti sono dodici, disposte in due ordini, ciascuno dei quali rappresenta una delle due elettro-calamite piatte della macchina di Ladd. Delle elettro-magneti dell'ordine superiore, tre hanno i loro poli sopra una delle spirali e tre sull'altra; e così pure tre delle elettro-magneti inferiori hanno le loro estremità polari sotto all'una e le altre tre sotto l'altra spirale rotante. Tutte queste estremità polari sono legate con pezzi di ferro dolce costituenti due cilindri cavi, entro i quali girano le due armature. Un sistema assai complicato di commutatori permette finalmente di fare colle elettro-magneti e colle spirali le più svariate combinazioni.
Con dimensioni relativamente piccole,questa macchina, mossa da una macchina a vapore di quattro a cinque cavalli, diede effetti sì dinamici che chimici e luminosi straordinarii. Al voltametro essa diede ben 10 centimetri cubi di gas detonante in ogni minuto secondo; la luce elettrica fra punte di carboni fu tanto intensa da abbagliare anche in pieno giorno.
III. Importanza delle macchine dinamo-elettriche. — Siccome quelle che dànno il più evidente ed il più sorprendente esempio di trasformazione della energia meccanica in energia elettrica e magnetica, le macchine dinamo-elettriche costituiscono una delle più belle scoperte della fisica moderna. L'importanza invece che queste macchine possouo avere dal punto di vista tecnico, in quanto esse sieno capaci di grandiose applicazioni industriali, non è che relativa. Quest'importanza infatti è innegabile quando si tratti di ottenere con apparecchio di piccola mole correnti intensissime, capaci anche di dar scintille, ma brevi; nessuna calamita permanente potendo possedei e sotto ugual peso un momento magnetico uguale a quello che si può generare in una elettro-maguete, nessuna macchina magneto-elettrica potrà dare sotto ugual peso correnti indotte più poderose di quelle date da una macchina dinamo-elettrica. L'esplosol e dinamo-elettrico di Siemens è un bell'esempio delle applicazioni che in questi casi il principio del dinamoelettricismo può ricevere.
Ma se si domanda ad una macchina dinamo-
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