Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DINAMOMETRO E DINAMOGRAFOesperimento. Se allora il manubrio N è in tale posizione da stabilire il contatto fra il braccio R ed il dente 0, è chiaro che girando la manovella, ed essendo la ruota dentata F costretta a stare immobile, l'altra G piglierà a girare ed a mettere quindi in moto la carta : cosi che comprendesi come, per produrre od interrompere a volontà il movimento della carta durante lo esperimento, basti lo spostare nell'uno o nell'altro verso il manubrio N.
      Tara della molla. — Per gli stessi motivi addotti pel dinamografo, almeno dopo un certo numero di prove, è sempre cosa prudente il verificare la tara dello strumento, vale adire il riconoscere se le saette d'inflessione della molla D continuano o non a concordare cogli sforzi indicati dalle due scale, di cui lo strumento è fornito, e corrispondenti l'una all'un fianco e l'altra all'altro fianco della molla, od, in altre parole, corrispondenti ai due versi secondo cui può doversi far rotare la manovella. Questa operazione della tara è assai facile ad eseguirsi. Basta fissare in modo bene stabile lo strumento siffattamente, che l'asse longitudinale del braccio C della manovella risulti in direzione orizzontale. Fatto poscia coincidere sulla medesima retta, segnata sulla carta, le punte delle due matite, si applicheranno alla manovella M dei pesi conosciuti, facendo inoltre ad ogni nuovo peso camminare d'alquanto la carta, onde avere delle ordinate distinte. Riferendo allora queste ordinate ad una convenuta unità di lunghezza, si potrà avere la chiesta verificazione della scala relativa al fianco superiore della molla. In modo somigliante si procederà per l'altro fianco. Fra l'un carico e l'altro applicato alla molla si dovrà sempre impiegaro un intervallo di tempo sufficiente, acciò sia dato alla molla di acquistare il voluto grado di tensione.
      La manovella dinamografica appartenente all'Istituto tecnico di Torino ha una molla di ricambio. Le due molle sono di forza differente. Ecco i risultati ottenuti da una tara delle medesime, stata eseguita per poter intraprendere le prove delle trebbiatrici a mano della più volte menzionata Esposizione di macchine agrarie:
      Molla più debole. — Limiti dei carichi sotto cui essa venne cimentata, 3 ad 11 chilogr. ; sforzo medio per ogni millimetro d'inflessione, cliil. 0,46 dalla parte dei fusi, e cliil. 0,46 dalla parte opposta ;
      Molla forte. — Limiti dei carichi di cui essa fu gravata, 3 a 17chilogr.; sforzo medio per millimetro d'inflessione, chilogr. 0,540 dalla parte dei fusi, e cidi. 0,605 dalla parte contraria.
      Modo di procedere in un esperimento colla manovella dinamografica. — Le cose fin qui esposte sulla manovella dinamografica mi dispensano dal descrivere minutamente il modo di farne uso in qualsiasi esperimento. Restringendomi pertanto ad indicare con rapidi cenni il procedimento da tenersi, supporrò che si tratti, ad esempio, di misurare prima lo sforzo medio necessario, e poscia il lavoro medio consumato nell'unità di tempo, per muovere una trebbiatrice da grano. Tolta una delle due manovelle della macchina, e sostituita in suo luogo la manovella dinamografica, si faranno dapprima nella maniera già nota venire le due matite in un medesimo piano, spostando convenientemente quelladegli spazii. Fermato quindi il collare di comando del meccanismo registratore, si porrà in azione la trebbiatrice applicando, come al solito, due uomini, l'uno alla manovella dinamografica e l'altro alla manovella ordinaria restante, essendo, ben inteso, impedita ad un tempo ogni trasmissione di movimento alla carta. Sia che vogliasi sperimentare la macchina a vuoto, ovvero in atto di trebbiare il grano, si lascierà che essa s'incammini. Allorché la medesima avrà preso un andamento regolare, si imprimerà il movimento alla carta, osservando il tempo sopra d'un orologio a secondi. Atteso il celere camminare della carta, la durata dell'esperimento si potrà soltanto limitare ad un numero non grande di minuti secondi, trascorsi i quali, verrà arrestato il movimento della carta. Nel frattempo si sarà anche avuto cura di noverare i giri dati dalla manovella. In tal modo, posto ancora che si conosca il raggio della manovella, si possederanno tutti quanti gli elementi per poter determinare lo sforzo medio.
      Lo sforzo medio si determinerà quadrando dapprima il diagramma, od eziandio una sola porzione del medesimo, colla regola di Simpson ovvero colla bilancia, o col planimetro, e poscia, divisa quest'area espressa in millimetri quadrati per la lunghezza considerata di diagramma valutata in millimetri, moltiplicando il quoziente od ordinata media così risultante pel coefficiente d'inflessione della molla sovra riferito. Moltiplicando poi ancora questo sforzo medio per lo spazio descritto dal punto d'applicazione della potenza in un minuto secondo, vale a dire per la circonferenza della manovella e pel numero dei giri al minuto secondo, si otterrà il lavoro medio speso nella unità di tempo per una delle manovelle della macchina. Ove la macchina non sia del tutto simmetrica per rapporto alla disposizione delle due manovelle, per avere il lavoro medio totale, sarà ancora mestieri l'applicare la manovella dinamografica all'altra estremità dell'albero motore, ripetendo l'operazione ed i calcoli ora descritti, per fare infine la somma dei due lavori medii risultanti per le due estremità.
      Esempio dei diagrammi che si ricavano eolla manovella dinamografica di Kraft. — In occasione della Esposizione di macchine agrarie tenuta in Torino l'anno 1876, la manovella dinamografica dell'Istituto, previa l'operazione della tara dello strumento, venne applicata a parecchie macchine per trebbiare il frumento mosse a mano. Nella figura 8 della tavola XIX trovasi riprodotta una porzione di un diagramma al del vero. In questa figura rappresentano SS la lista di carta, xx l'asse degli spazii, ed rstu la curva degli sforzi. Il diagramma venne ricavato mentre la macchina trebbiava. Qui appresso sono riferite le principali cifre relative tanto a questo esperimento, quanto ad un altro fatto colla stessa macchina camminante a vuoto, i quali esperimenti durarono entrambi per l'intervallo di 10 minuti secondi. La molla impiegata fu quella più forte e dalla parte prospiciente i fusi motori della carta, ossia corrispondente al coefficiente di chilogrammi 0,605 per millimetro d'inflessione. La lunghezza del braccio della manovella è di m. 0,365. La quadratura del diagramma venne effettuata me-diante il planimetro polare di Amsler.
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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